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Scongiurato l’arrivo sulle tavole dei consumatori di 50 tonnellate di cozze potenzialmente pericolose in quanto coltivate in assenza delle autorizzazioni amministrative e dei controlli igienico-sanitari
di Cinzia Marchegiani
Napoli – Il NAS di Napoli, ha individuato nel tratto di mare antistante il quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio un allevamento abusivo di cozze realizzato in acque non classificate. Grazie al supporto dei militari del locale Comando Provinciale dei Carabinieri, dalla motovedetta dell’Arma, dai sommozzatori dei VV.FF. della Direzione Regionale della Campania e dal personale dell’A.S.L. NA/1 Centro, i Carabinieri del NAS partenopeo hanno sequestrato l’intero filare di mitili, composto da bidoni in plastica e ferro che fungevano da galleggianti, lungo circa 150 metri, ancorato al fondale e sommerso a circa 10 metri di profondità.
Il filare è stato trainato al largo e inabissato per la distruzione in acque profonde più di 50 metri con l’ausilio di un natante dell’ARPAC (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania) intervenuto sul posto su concessione dei competenti uffici della Regione Campania mentre i bidoni sono stati rimossi per il successivo smaltimento. Nel corso delle operazioni gli ispettori del A.S.L. hanno prelevato campioni delle cozze sequestrate per le successive analisi da effettuarsi a cura del laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico di Portici (NA) per la ricerca di eventuali malattie infettive.
L’attività del NAS e delle altre autorità intervenute ha evitato che giungessero sulle tavole dei consumatori 50 tonnellate di cozze potenzialmente pericolose in quanto coltivate in assenza delle autorizzazioni amministrative e dei controlli igienico-sanitari che avrebbero fruttato sul mercato oltre 150 mila euro.
I Carabinieri del NAS di Napoli e le autorità inquirenti indagano per identificare i responsabili.
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