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Angelo Barraco
Napoli – La Direzione investigativa antimafia di Napoli ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni per 5 milioni di euro ai fratelli Generoso, Elio e Raffaele Roma, imprenditori nel settore dei rifiuti e ritenuti in stretto rapporto con il clan dei Casalesi. I fratelli Roma avevano già subito un sequestro di questi beni, precisamente l’8 giugno del 2011 e il 31 gennaio del 2012. I fratelli Roma hanno lavorato allo smaltimento illecito di rifiuti per il gruppo a cui faceva capo il boss Francesco Bidognetti ed avevano legami con il nipote del boss, Gaetano Cerci e anche all’avvocato Cipriano Chianese che era soprannominato il “re delle discariche”.
La cattura. L’arresto per Elio era scattato, per la prima volta, nel 2006 per violazioni ambientali, reati che sono stati contestati anche ai suoi fratelli. Un’operazione che svolgevano i fratelli Roma era quella di alterare i certificati di analisi sulla spazzatura oppure producevano certificati falsi e smaltivano tonnellate di rifiuti anche speciali ma pericolosi. La Dia di Napoli iniziò a puntare gli occhi sulla famiglia Roma nel 2012 e sui suoi affari illeciti. Loro, secondo gli inquirenti, erano imprenditori nel settore dei rifiuti legati alla camorra. La Dia scrive: “Erano gli intermediari, trasportori e depositari di rifiuti illecitamente conferiti nel territorio campano nell'interesse dei casalesi”, la Dia lo scriveva anni prima che venisse fuori che la loro società fittizia recepiva fittiziamente concime per l’agricoltura ma oggettivamente, grazie ai certificati falsificati dei rifiuti, realizzavano lo smaltimento illegale di una mole di rifiuti inquinanti che portava a danneggiare la terra e la salute.
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