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di A. B.
Napoli – Sono stati sequestrati beni da 11 milioni di euro all’imprenditore di Aversa Francesco Grassia, di 70 anni. Secondo gli inquirenti l’uomo fa parte del gruppo di Michele Zagaria del clan dei Casalesi. L’imprenditore è stato arrestato dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli che ha ottenuto il provvedimento dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Ma non è la prima volta che scattano le manette ai polsi per l’imprenditore poiché nel giugno del 2000 era stato arrestato insieme ad altri soggetti che sono considerati elementi di spicco della cosca: Dario De Simone, Francesco Biondino e Vincenzo Zagaria ed è stato accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Ma perché è stato arrestato l’imprenditore? Quali erano i suoi legami con il clan? L’imprenditore di occupava, secondo l’accusa, di riciclare il denaro delle attività illecite e forniva appoggio logistico agli affiliati, nascondeva armi, importava anche armi dalla guerra della ex Jugoslavia e riscuoteva il pizzo dalle estorsioni. All’imprenditore sono state sequestrate società ad Aversa, in particolare due imprese di costruzione; Aversa srl, Industria srl, Officine meccaniche Sessane srl, Barca srl, Maiora srl, Emmegi srl (con sede a Napoli).
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