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NAPOLI – E’ appena uscito l’ultimo libro di Giuseppe Petrarca scrittore partenopeo dal titolo “L’avvoltoio” presentato al Maschio Angioino di Napoli in una sala gremita di persone con ospiti d’eccezione come lo scrittore di gialli Maurizio de Giovanni, l’avvocato Valentina De Giovanni e il Direttore del CPT Rai di Napoli, Francesco Pinto. Nel corso dell’evento -tanto atteso- nella suggestiva sala sono stati letti alcuni passi del libro da una bravissima e commovente Brunella Caputo che ha saputo attirare tutta l’attenzione degli ospiti, regalando delle piccole “pillole” del libro.
“Medical Thriller” un genere poco “battuto” in Italia
Giuseppe Petrarca vive nel capoluogo campano, di carattere serio, riservato ed umile lavora per un’importante gruppo assicurativo, collabora con l’organizzazione umanitaria “Medici senza frontiere”. Per la stessa casa editrice “Homo Scrivens” ha pubblicato altri “Medical Thriller” un genere poco “battuto” in Italia: “Inchiostro Rosso” con il protagonista commissario Lombardo e “Corpi senza storia”, entrambi i libri sono stati pluripremiati e segnalati dalla stampa e dalla critica. La sua passione è la scrittura che utilizza per denunciare e ricordare a tutta la società che al mondo ci sono orrori disumani. La scrittura per Giuseppe Petrarca è un mezzo per rendere liberi gli uomini, la parola come mezzo contro il male, come squarci che devono smuovere l’anima, capace di aprire nuovi orizzonti dentro e anche fuori dalle nostre esistenze. Petrarca ricorda a tutti noi che l’indifferenza è il male peggiore di fronte agli “invisibili”, alle persone che non hanno voce, quegli stessi uomini privato di tutto anche della propria identità: tema affrontato nel secondo thriller “Corpi senza storia”. La sua passione per il genere “noir” e la scrittura nasce leggendo i gialli di Maurizio de Giovanni e Giorgio Faletti per poi passare a Jeffery Deaver e Robin Cook.
La scrittura, come la lettura, per Petrarca sono atti di intima solitudine
La comunicazione è una forza dirompente capace di trasmettere emozioni, l’ambizione come ribadisce Petrarca è di “far riflettere il lettore su temi che riguardano l’intera società civile, nessuno escluso, attribuisce alla scrittura un valore unico e rivoluzionario”. Nel libro “L’avvoltoio” Petrarca ai affida a una metafora per mettere in primo piano la speranza perduta da un’umanità dolente. Affrontare la vita nonostante a volte sia avversa, senza perdere mai le forze, la speranza come bene primario in egual misura dell’acqua o l’aria. ”Il commissario Lombardo – dice Petrarca – mi ha insegnato a lottare e a sperare sempre”, una simbiosi nata nell’intimo e generosamente poi trasmessa ai lettori. La domanda che si pone a se stesso e agli altri è se ne vale la pena lottare e dare la vita per il bene comune che è diventato appannaggio non di onesti cittadini, ma di un’accozzaglia di individui dediti solo al malaffare. Tra i temi affrontati nel libro vi è la paura dell’occidente verso lo straniero, verso il diverso, la paura del contagio di malattie, il libro è usato dallo scrittore per entrare nell’anima dei lettori, per dare uno squarcio all’omertà che dilaga, di una società fatta solo di interessi economici, politici, mafia, corruzione e traffico illegale di organi.
Trama dell’ultimo libro della trilogia: “L’avvoltoio”
Il protagonista del libro il commissario Cosimo Lombardo appena rientrato in Sicilia si scontra con due intricate vicende che sono tra gli incubi che più fanno paura a tutti noi: Il traffico di organi gestita da un’organizzazione criminale senza scrupoli che non risparmia neanche ad operare su bambini pur di trarre profitto, ed una violenta epidemia nel campo di accoglienza di Cala Manenti. Il protagonista del libro il commissario Lombardo sospetta che l’epidemia sia dolosa, allo scopo di dirottare gli immigrati in una struttura gestita da soggetti mafiosi, collusi con personaggi altrettanto squallidi che fanno parte della politica locale con l’appoggio d’insospettabili di medici assettati di denaro che non risparmiano innocenti pur di trarre profitto dalla vicenda. Il libro di Giuseppe Petrarca scuote le coscienze e denunzia in maniera esplicita sul problema degli immigrati, sull’enorme giro d’affare, problema molte volte affrontato dai media negli ultimi tempi. Il commissario Lombardo è un antieroe per eccellenza così definito da Petrarca, specialista nel risolvere i casi più intrigati nel mondo della sanità è fondamentalmente chiamato anche dallo scrittore “un cane sciolto” sempre alla ricerca della verità.
Giuseppina Ercole
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