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Cultura e Spettacoli

Napoli, Museo Diocesano: ancora una settimana per ammirare “La Madonna col Bambino in una ghirlanda di fiori”

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NAPOLI – Ancora una settimana per ammirare “La Madonna col Bambino in una ghirlanda di fiori” dipinto da Peter Paul Rubens e Juan Brueghel il vecchio e realizzato nel primo quarto del seicento. Questo vero e proprio gioiello resterà esposto fino al 30 aprile al Museo Diocesano del Complesso Monumentale Donnaregina. Un dipinto a “quattro mani” che racchiude due opere in una, ed ha come soggetto raffigurato la Vergine col Bambino incorniciata da un’elaborata ghirlanda di fiori dipinta da Brueghel il vecchio, il linguaggio pittorico è figurativo, mettendo in rilievo la bravura dell’artista a non tralasciare nessun dettaglio, sia nell’abbinamento dei colori, e sia con le sfumature. Il tema dei fiori e anche degli animali erano particolarmente apprezzati nel mondo fiammingo, dove si configuravano quale risposta alla Riforma protestante che negava la validità delle rappresentazioni della Vergine o dei Santi, mentre la Maria col Bambino è dipinto da Rubens, ed ha un linguaggio pittorico con i colori che si fonde bene nell’intero dipinto.

Di questo dipinto si registrano oltre due versioni analoghe:

Una nelle raccolte del Museo Louvre ed un’altra al Museo del Prado. L’opera è posta in una vetrina apposita di sicurezza nella “Sala Solimena” in alto nella chiesa posta al centro dominando l’intera sala, la collocazione in alto della diocesi dà al fruitore la possibilità di poter vedere una prospettiva diversa di tutta l’intera Chiesa, oltre al dipinto di Rubens-Brueghel ci sono altri dipinti di un’immensa bellezza, la sala Solimena ha un imponente affresco dipinto dal un giovane Francesco Solimena del 1684 dal titolo “Il miracolo delle rose”.

Oltre 300 opere da poter ammirare

L’intero complesso è un vero tesoro per i partenopei da poter fruire, infatti ha oltre 300 opere da poter ammirare tra affreschi, dipinti, oggetti preziosi di oro e argento, reliquie, marmi policromi e statue, fra le quali è molto interessante a sinistra della navata appena si entra nel corridoio si può ammirare le opere di Nicola Fumo del seicento, di materiale di legno intagliato e poi dipinto. Il museo è gestito dall’Arcidiocesi di Napoli, con la sorveglianza della soprintendenza al polo museale di Napoli. All’interno si trovano opere prevalentemente alla scuola napoletana, con opere di Luca Giordano, Francesco Solimena, Massimo Stanzione, Aniello Falcone e Andrea Vaccaro.

Una dimensione dove passato e presente non esistono

lI “viaggiatore” il quale è in visita al Museo Diocesano è immerso in una dimensione dove passato e presente non esistono, ma è una dimensione fuori dal tempo, fruendo appieno la spiritualità dell’opera, ma anche di vivere un’esperienza mistica unica in un contesto dove il Barocco ha potuto esprimersi al meglio dando prova di non voler lesinare con la bellezza. L’intento del Museo Diocesano voluto dal Cardinale Crescenzo Sepe nel 2007 è di voler un luogo dove regna l’armonia tra umanità e religione, rivolto al cielo e alla terra, l’intero Complesso sia la chiesa vecchia gotica che la chiesa barocca è protesa versa la modernità dei nostri tempi, verso l’Europa, ma rispettando la memoria del passato e con l’intento di conservare il proprio spirito identitario. L’intero Museo è teso ad ospitare nuove opere in futuro, ed è affino all’idea polifunzionale, infatti nel suo interno vengono organizzate attività extra museali tra cui congressi o rappresentazioni teatrali, come l’exibition dei Tableaux Vivants da Caravaggio che sta avendo un ottimo successo con la regia di Ludovica Rambelli, ritmicamente scanditi dalle musiche di Mozart, Bach, Vivaldi e Sibellus.

Cenni storici

Le prime testimonianze documentarie di questo luogo risalgono al 780, con molta probabilità in riferimento alla proprietaria dei terreni quando venne citato un complesso monastico presso le mura cittadine, detto: San Pietro al Monte di Domina Regina. Il complesso è stato abitato da monache italo-greche, da brasiliane, da benedettine nel IX secolo, e infine da francescane. All’inizio del seicento le Clarisse del monastero di Santa Maria Donnaregina decisero di costruire una nuova chiesa barocca, più consona ai tempi, annettendo l’antica chiesa gotica alla zona della clausura. I lavori con esattezza iniziarono nel 1617 con la partecipazione dei più prestigiosi artisti del momento.

Giuseppina Ercole

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Castelli Romani

Velletri si prepara alla 93esima Festa dell’Uva e dei Vini: un weekend di tradizione e cultura

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Il 21 e 22 settembre 2024, il centro storico si trasformerà in un palcoscenico di sapori, musica e folklore

Velletri si appresta a celebrare la sua storica Festa dell’Uva e dei Vini, giunta alla 93esima edizione. L’evento, organizzato dalla Fondazione De Cultura e patrocinato dal Comune di Velletri, dalla Regione Lazio e dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, si terrà il 21 e 22 settembre 2024.

Il centro storico della città, da Piazza Garibaldi a Piazza Caduti sul Lavoro, sarà il cuore pulsante della manifestazione. Stand enogastronomici, degustazioni, attività culturali e spettacoli animeranno le vie e le piazze, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nelle tradizioni locali.

Tra gli eventi in programma, spiccano i Tour nelle Cantine Vinicole e il Salotto del Vino nelle principali piazze. L’inaugurazione ufficiale, sabato alle 16, vedrà la partecipazione della Banda Città di Velletri Umberto Cavola e il corteo delle associazioni folkloristiche.

Non mancheranno momenti di intrattenimento per tutte le età: dalla Corsa delle Botti alla pigiatura tradizionale, dai concerti agli spettacoli degli Sbandieratori. Per i più piccoli, sono previste attività dedicate nel Camelieto.

La domenica si aprirà con il raduno dei Bersaglieri e proseguirà con una serie di eventi, tra cui la cerimonia di riempimento delle Botti e spettacoli musicali. La serata si concluderà con il gran concerto finale di Greg e the Frigidaires in Piazza Caduti sul Lavoro.

L’edizione 2024 si propone di valorizzare ogni angolo del centro storico, coinvolgendo attività commerciali e monumenti. L’obiettivo è offrire ai cittadini e ai turisti un’esperienza unica, che coniughi tradizione, cultura e divertimento.

La manifestazione è resa possibile grazie al supporto di numerosi sponsor locali e all’impegno degli organizzatori. L’appuntamento è per tutti a Velletri, il 21 e 22 settembre, per due giorni di festa all’insegna della tradizione enogastronomica e culturale del territorio.

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Cronaca

Emanuela Bruni nuovo presidente della Fondazione MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo

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È Maria, detta Emanuela, Bruni frascatana classe 1960 la nuova presidente della Fondazione MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.
La scelta è stata ufficializzata dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione riunitosi oggi dopo la nomina di Alessandro Giuli come Ministro della Cultura.
La Bruni, giornalista professionista nonché scrittrice, è stata la prima Donna a presiedere l’Ufficio del Cerimoniale di Palazzo Chigi.
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana su nomina del presidente Carlo Azeglio Ciampi, di cui fu stretta collaboratrice in quanto responsabile della Comunicazione radiotelevisiva per l’ingresso nell’Euro, vanta un curriculum di alto spessore e profilo istituzionale: dall’ufficio stampa di Palazzo Chigi per circa un decennio al coordinamento dell’attività dei Servizi del Cerimoniale Nazionale ed Internazionale.
Già assessore alla Cultura della città di Frascati, di cui oggi è consigliere comunale e presidente della Commissione Affari Istituzionali della città Tuscolana, la neopresidente Emanuela Bruni, laureata in lettere e con un Master in Comunicazione Istituzionale e Relazione con i Media per la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, è “giornalista di razza” passata attraverso le redazioni di testate importanti come “L’eco di Bergamo” ed il “Sole24Ore”.
Appassionata ed esperta di arte ed architettura è oggi nell’Ufficio Stampa dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia.

Tra le sue pubblicazioni spiccano il “Piccolo dizionario delle italiane”, “La frascatana e le altre” e l’ultima sua opera, “Verde e antico” dedicata ai giardini ed ai paesaggi dei Castelli Romani.
La Bruni, negli ultimi anni, ha dato vita ad uno dei salotti letterari più importanti di Frascati e della provincia romana “Libri in Osteria” che ha ospitato autori del calibro di Angelo Polimeno Bottai, Luigi Contu, Riccardo Cucchi, Antonella Prenner, Michele Bovi e tanti tanti altri.

Giunga alla neopresidente Emanuela Bruni da parte della redazione de L’osservatore d’Italia l’augurio per un buon lavoro

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Cultura e Spettacoli

L’italiano, luce nel mondo: a Roma l’84° Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri

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L’appuntamento si annuncia importante anche per sottolineare lo sforzo sociale portato avanti nell’insegnamento dell’italiano per i migranti e favorire il loro inserimento nel segno di una indispensabile coesione sociale

L’italiano, luce nel mondo” è il significativo titolo scelto dalla Società Dante Alighieri per l’84° Congresso Internazionale in programma a Roma dal 12 al 14 settembre 2024 e che verrà ufficialmente inaugurato venerdì 13 settembre presso il Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Le altre giornate si terranno nella storica sede della Società Dante Alighieri di Palazzo Firenze a Roma.

In tempi in cui i forestierismi, ed in particolare gli inutili anglicismi, assediano la nostra lingua, il Congresso si presenta come un’occasione per rilanciare l’orgoglio dell’Italia per la propria lingua nazionale e anche un modo per sollecitare il mondo politico, istituzionale, produttivo e culturale, incluso quello universitario, a usare l’italiano nei grandi appuntamenti internazionali, e non solo, per sottolineare il suo immenso valore culturale e anche artistico, la sua bellezza, la sua storia.

L’appuntamento segue il precedente Congresso che si è svolto a Rosario, in Argentina, dal 21 al 24 giugno 2023, con oltre 1500 ospiti. Un grande successo di pubblico che il Presidente della Società Dante Alighieri, Andrea Riccardi, ha definito una assise «tra due mondi», individuando nel suo intervento conclusivo “un grande mondo fuori dall’Italia e un grande mondo dentro l’Italia che hanno desiderio di essere italiani e che all’Italia chiedono di essere connessi”.

La giornata inaugurale sarà importante per celebrare quella che il Presidente Riccardi definisce «Italsimpatia», ovvero lo strumento dell’estroversione italiana nel mondo, attraverso la rete mondiale della Società Dante Alighieri. L’appuntamento si annuncia importante anche per sottolineare lo sforzo sociale della Società Dante Alighieri nell’insegnamento dell’italiano per i migranti e favorire il loro inserimento nel segno di una indispensabile coesione sociale.

L’appuntamento romano, che parte dal Quirinale e intende confermarsi come uno dei più importanti eventi dell’italofonia nel mondo, vedrà la partecipazione dell’intera rete mondiale della Società Dante Alighieri: 135.000 tra soci e studenti, oltre 480 Comitati sparsi per il mondo, Scuole di lingua in Italia e nel mondo, 95 Presidi letterari dediti alla promozione del libro e della lettura e 380 centri d’esame PLIDA. Uno strumento di diplomazia culturale del nostro Paese, una vasta e capillare struttura che assicura l’insegnamento e la diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo, rilasciando i certificati PLIDA che attestano la competenza in lingua italiana come lingua straniera.
Dopo la sessione inaugurale i lavori proseguiranno presso Palazzo Firenze dove, nel pomeriggio del 13 settembre, i delegati potranno assistere a una conversazione tra il Presidente Riccardi e il Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani e a una tavola rotonda, introdotta da una relazione dello scrittore Amara Lakhous e moderata dall’editorialista del Corriere della Sera Paolo Conti, su “Libri e libertà: narrare e narrarsi in italiano” con scrittori e scrittrici con radice culturale e linguistica non italiana ma che in italiano hanno scelto di narrare e narrarsi. A loro è infatti rivolta l’iniziativa della Società Dante Alighieri di una “Consulta lingua-mondo” per riflettere insieme del contributo di questi autori alla vita culturale del Paese.
Nell’ultima giornata di lavori, sabato 14, il Presidente Riccardi, il Segretario Generale Alessandro Masi, il Vicesegretario Generale Andrea Vincenzoni e l’Amministratore Unico di Dante Alighieri Lab Mario Giro dialogheranno sul tema “Italsimpatia, è possibile un commonwealth italiano? Il futuro della Dante”. Alla conversazione farà seguito una tavola rotonda, moderata dal Vicepresidente della Società Dante Alighieri Gianni Letta, sul tema “Lingua, identità e futuro” a cui prendono parte il Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del MAECI Alessandro De Pedys, il sociologo Giuseppe De Rita, la Rettrice dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Tiziana Lippiello, la Presidente di Saipem Elisabetta Serafin, già Segretaria Generale del Senato della Repubblica, e lo psicoanalista e sociologo Luigi Zoja.
Ulteriore tema del Congresso sarà la nascita dell’Associazione Dante Alighieri delle Scuole italiane nel Mondo, già operante e a cui hanno già aderito oltre 30 soggetti, che ha lo scopo di sostenere, nel quadro del Sistema della Formazione Italiana nel Mondo, le scuole che condividono esperienze di alto profilo nell’insegnamento dell’italiano e in italiano.
Il Congresso potrà essere seguito in diretta sul sito https://congresso.dante.global. È prevista la partecipazione di soci provenienti dai Comitati di 80 Paesi. Nella Galleria del Primaticcio verrà allestita anche la mostra “Atlas de Borges – Atlante di Borges”, in collaborazione con la Fondazione internazionale Jorge Luis Borges, che sarà inaugurata nel pomeriggio del 14 settembre a conclusione del Congresso, e, nelle sale del piano nobile, le esposizioni “Un arazzo di parole”, e “100 anni di Pagine della Dante”.

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