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Cronaca

NAPOLI, MORTE DAVIDE BIFOLCO: NESSUN LATITANTE SUL MOTORINO. EVASI PERCHE' SENZA ASSICURAZIONE, CASCHI E PATENTE DI GUIDA.

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Tempo di lettura 2 minutiUn carabiniere indagato, una famiglia che piange per la perdita di un caro e un quartiere che si schiera contro le forze dell'ordine.

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di Christian Montagna

Napoli – Un quartiere sconvolto e un silenzio inquietante tra quelle strade che ieri hanno visto morire il giovane diciasettenne Davide Bifolco. E' il Rione Traiano il protagonista di questa triste vicenda. Un carabiniere indagato, una famiglia che piange per la perdita di un caro e un quartiere che si schiera contro le forze dell'ordine. Troppe volte il grilletto d'ordinanza a Napoli è ingiustamente scattato. Giornalisti e televisioni sono monitorati dalla folla di amici e parenti che quel giovane lo conoscevano bene. Questa notte tre cittadini sono stati scambiati per poliziotti e aggrediti brutalmente. Confusi con poliziotti in borghese hanno rischiato davvero tanto. E nel frattempo i ragazzi che su quel motorino hanno scampato la morte hanno parlato. Vincenzo, intervistato dalle telecamere mediaset, è il ragazzo che guidava il motorino e che è riuscito a scappare. " Non abbiamo rispettato l'alt perché senza patente, senza caschi e senza assicurazione ma non siamo delinquenti": sono queste le parole che tra le lacrime ha rilasciato oggi il giovane. Nessun latitante dunque e nessun malvivente su quel motorino. Il Rione a ventiquattro ore dalla morte del giovane Davide si presenta tappezzato di scritte contro le forze dell'ordine; il sentimento di vendetta vige sovrano tra quelle strade ora solitarie. Nessun tipo di giustificazione sarebbe plausibile quando si tratta della morte di un essere umano ma alcune domande sorgono spontanee: come mai un giovane carabiniere 32 enne viene mandato in servizio in una delle più pericolose zone di Napoli dove la grande e piccola criminalità si fondono sembrando tutt'uno? Perché ancora oggi non si riescono a rispettare le regole imposte dalla legge e dunque si guida ancora un motorino senza casco, senza assicurazione e in tre? Domande queste, che se solo fossero state poste prima, si sarebbero potute evitare questa e tante altre tristi tragedie.