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di Christian Montagna
Ancora in tema di festività, i napoletani anche questo Natale non hanno saputo rinunciare al tour de force culinario natalizio. Come vuole la tradizione, vigilia, Natale e Santo Stefano sono i giorni in cui le nostre nonne e le nostre mamme si legano in una simbiosi morbosa ai fornelli. Sebbene questa fosse la rubrica in cui narro gli avvenimenti criminali, può sembrare che l'argomento trattato oggi sia fuori tema. E invece no. Quello che ogni anno le tradizioni compiono nei confronti dei nostri corpi è un vero e proprio attentato criminale! Costretti quasi sotto tortura ad assistere alle numerose portate che in ogni tavola si susseguono a raffica , aumentare di peso a Natale diventa un imperativo categorico! Si comincia il 24 sera con la cena della vigilia: crostacei, pesce di ogni tipo, pasta condita con frutti di mare, insalata russa, cavolo e sottaceti,frittura di pesce e calamari, pastiere, dolci tipici di Natale, rococò, struffoli. Una botta di salute mista a grassi che solo il dietologo sa quanto sarà difficile smaltire. Si passa poi al giorno in cui nasce il Bambino Gesù: mentre si festeggia la nascita, i dietologi a casa festeggiano le loro entrate economiche che dal 6 gennaio in poi, giorno in cui finiscono le feste, lieviteranno. A Napoli, il 25 dicembre la grande abbuffata comincia dall'antipasto: tartine con salsa tonnata, tartine con salmone, prosciutto crudo e melone, avanzi degli antipasti del 24 sera e, elemento immancabile, la minestra, mix di verdure unito a pollo e gallina in una bontà unica che solo a pensarci viene l'acquolina in bocca. Altra tradizione tipica del giorno è il capretto con patate e piselli seguito da fritture di verdure e carne. La cosa che più di ogni altra qui è onnipresente è la pastiera napoletana che ci accompagna dal 24 fino al 6 gennaio. Ogni giorno sta lì, sulla credenza o in frigo, ad aspettarti e ad invitarti petulante ed insistente come la pubblicità in televisione di Mondial Casa. Il 26, giorno di Santo Stefano, è il momento della lasagna al forno: una bontà che soltanto a guardarla ti fa mettere peso. Scherzi a parte,a Napoli, più di ogni altro posto, quello delle festività di Natale è un evento: figli e nipoti ritornano in città, interi nuclei familiari si riuniscono, suocere e nuore sono costrette a tingersi il viso di un finto sorriso pur non sopportandosi, nonni che raccontano della loro gioventù e bambini che aspettano con ansia l'arrivo di Babbo Natale. Il problema però è che dopo tutte queste bontà culinarie sopra elencate, mancano ancora altri tre giorni di festa: la notte di San Silvestro, capodanno e l'epifania. Come faremo a sopravvivere? Finiremo tutti ad essere attori di sepolti in casa. Si, dal cibo però! La promessa che ogni anno non manca mai è quella della dieta: "a gennaio comincio" dicono i napoletani. Quasi come se gennaio non dovesse mai arrivare. E state sicuri che quando arriverà, le promesse crolleranno come castelli di sabbia! In questo periodo dell'anno, spesso sogno di essere un dietologo: a Napoli, si diventa milionari con tutti questi clienti!
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