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Cronaca

NAPOLI IN FIAMME: E’ ALLARME INQUINAMENTO. ECCO COSA STA ACCADENDO IN CITTA’

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Tempo di lettura 4 minuti negli ultimi giorni la Campania è letteralmente in fiamme: da Agnano a Giugliano, da Sessa Aurunca a Gianturco, spaventosi incendi hanno tenuto sotto scacco l’intera regione

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di Christian Montagna

Napoli – Non bastava il caldo a rendere l’aria irrespirabile, nelle ultime ore, a Napoli, numerosi sono stati gli incendi appiccati per mano di incoscienti mitomani. Sole che rasenta i 40 gradi, inquinamento di default, terra dei fuochi sempre attiva ed ora ci si mette anche il fumo tossico degli incendi: respirare aria pulita a Napoli diventa sempre più un lusso. Coincidenza o fatalità, negli ultimi giorni la Campania è letteralmente in fiamme: da Agnano a Giugliano, da Sessa Aurunca a Gianturco, spaventosi incendi hanno tenuto sotto scacco l’intera regione per diverse ore. I vigili del fuoco hanno avuto davvero tanto da fare sia via terra che via aerea e spesso numerosi uomini ne sono rimasti intossicati. Polizia e Carabinieri indagano nei diversi casi di incendio; non si esclude la firma della criminalità organizzata.


L’incendio al capannone dei cinesi. Un vasto incendio ha colpito ieri pomeriggio la zona di Gianturco. Un capannone di tabella cinesi è stato letteralmente travolto dalla fiamme. I vigili del fuoco accorsi sul posto hanno impiegato diverse ore per domare le fiamme alte. Ma, da ogni parte della città era visibile la grande colonna di fumo che ha suscitato tra i residenti della zona allarmismo e intossicazioni. Ad essere coinvolti nell’incendio sono stati due capannoni, uno di vendita di bibite gestito da italiani e l’altro dai cinesi. All’interno delle strutture sono state rinvenute bombole di gas che avrebbe potuto probabilmente causare l’incendio. Fortunatamente però la pioggia di ieri sera ha facilitato le operazioni di spegnimento. Resta molto alto però il pericolo diossina nell’aria: le numerose bottiglie di plastica andate in fiamme, potrebbero aver sprigionato una grande quantità di diossina nell’aria. Meno di un mese fa un incendio di minore portata interessò un capannone gestito da cinesi in via Galileo Ferraris, nella stessa area in cui si è sviluppato il rogo di ieri. Secondo i napoletani, l’incendio porterebbe la firma della malavita cinese che sta cercando di far sentire il suo peso nella Chinatown napoletana. Secondo i cinesi, invece, questa è l'ombra della malavita locale e della camorra che sta imponendo le sue regole anche agli imprenditori orientali.


Treni in tilt a Gianturco. L’incendio che ha paralizzato la città di Napoli ieri pomeriggio, ha avuto ripercussioni anche sulla viabilità dei treni. Il blocco del traffico ferroviario per circa mezzora sulla linea 2 della Metropolitana (Pozzuoli-San Giovanni/Barra) all'altezza della stazione di Gianturco è stato una delle conseguenze. I treni in transito sono stati avvolti dalla nube di fumo che si è sprigionata dall’incendio. Vuota la stazione di Gianturco, poco distante dalla stazione Centrale di Napoli, con gli utenti che alla vista della nuvola nera hanno abbandonato la struttura per non correre il rischio di rimanere intossicati.


I tecnici Arpac. Dopo questi ultimi avvenimenti , i tecnici dell’Arpac hanno lanciato un allarme inquinamento nel capoluogo campano causato dalla diossine nell’aria e dai roghi tossici di rifiuti che non accennano a diminuire. La situazione al momento è allarmante: l’incendio di ieri ai capannoni di Gianturco ha peggiorato una situazione già di per sé complicata. Le verifiche ambientali sono tutt’ora in corso. Due squadre dell'Arpac, l'Agenzia regionale di Protezione ambientale, si sono recate sul luogo dell'incendio per effettuare un'analisi sul materiale bruciato. In particolare per verificare la presenza di diossine o altri elementi tossici nell'aria. La forte pioggia che si è abbattuta sulla città ha agevolato una dispersione delle scorie. “ L'Arpac, ha fatto sapere in una nota della Regione Campania, sta procedendo con l'attivazione di una sofisticata centralina mobile che da stanotte, condizioni meteo permettendo, e per tutta la giornata di domani, controllerà gli elementi presenti nell'aria. La centralina mobile si aggiunge a quelle fisse di via Argine e di piazza Garibaldi che stanno monitorando e che domani restituiranno una prima fotografia”.


L’incendio ad Agnano. Alcuni giorni fa, ad Agnano, nella centralissima Via Scarfoglio a ridosso del canile, un enorme incendio aveva bruciato ettari di vegetazione. La zona in questione tra l’altro era proprio nelle vicinazne del canile la cui direttrice per ore ha dovuto convivere con il terrore. L’incendio, in quel caso, ha provocato ingenti danni alla vegetazione oltre ad aver causato grande spavento a chi abita in quelle zone.


Discarica in fiamme a Giugliano. Era stato pagato per controllare l’intera zona ma al momento dell’incendio risultò irreperibile. Siamo nell ‘ex Resit, un vigilantes viene denunciato per truffa. Solo un caso ha impedito che le fiamme appiccate agli ingombranti accatastati sul perimetro della discarica, dismessa e sotto sequestro in località Scafarea a Giugliano, non si propagassero fino ai rifiuti accatastati del sito più pericoloso della Campania. Il cinquantenne addetto alla vigilanza di Pozzuoli, quella mattina non era in servizio come previsto dall’orario di lavoro e arrivò sul posto mentre le operazioni di spegnimento erano già in corso e i carabinieri della Compagnia di Giugliano compilavano per lui la denuncia.


Schiavi come ex-Resit. Oltre a quello dell’ex Resit, anche a Schiavi, area posta sotto sequestro, un vasto incendio aveva devastato una grande area. La situazione resta preoccupante: l’ex Resit , costituita da due invasi, cava Z e cava X , resta a rischio. La cava Z risulta bruciata per un terzo, mentre l’azione distruttrice per la cava X era stata totale. La Resit è la discarica più velenosa dell’area e ancora oggi non è del tutto posta in sicurezza. Con essa, 14 milioni di tonnellate di percolate mal smaltito potrebbero inquinare definitivamente le falde acquifere nel 2064.


Fabbrica di detersivi in fiamme a Sessa Aurunca.
La fabbrica di detersivi Cleprin, nel territorio di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, è stata quasi completamente distrutta dalle fiamme. La scorsa notte, intorno alle 3, si è sviluppato l'incendio che ha devastato il sito produttivo dell' imprenditore Antonio Picascia che, qualche anno fa, aveva fatto arrestare e condannare gli estorsori del clan Esposito. Un gesto di coraggio probabilmente pagato a caro prezzo: si pensa infatti che la pista dolosa possa essere la preferita dagli inquirenti che tuttora, in collaborazione con i vigili del fuoco sono sul luogo per sedare l’incendio.

 

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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