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Cronaca

NAPOLI, GIUBILEO: APERTA LA PORTA SANTA DELLA CATTEDRALE

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Tempo di lettura < 1 minutoIl cardinale Sepe: “Vogliamo anche che, attraverso questa porta, la nostra comunità ecclesiale esca per andare incontro alla città

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Redazione

Napoli – “Apriamo allora la porta della cattedrale, all’inizio di quest’anno giubilare, perché – nel segno della misericordia – tutti possano entravi, tutti possano trovarvi accoglienza e sentirsi di casa nella casa di Dio”. Così il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe nel corso della cerimonia di apertura del Giubileo della Misericordia partenopeo. “Vogliamo anche che, attraverso questa porta, la nostra comunità ecclesiale esca per andare incontro alla città – ha detto Sepe – , per farsi vicina alla gente e continuare il cammino di misericordia – nella concretezza delle sue sette opere – intrapreso da diversi anni. La porta della misericordia rimarrà aperta per sempre in entrambi i versi: per accogliere chi è pentito, per andare incontro a chi è smarrito. Napoli ha bisogno di comprensione, di indulgenza e chiede di essere avvolta dalla misericordia – ha proseguito il presule – , come una creatura che deve riacquistare fiducia in se stessa. La nostra gente è provata, smarrita, ferita e attende che qualcuno versi sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza. Da diversi anni ormai è la misericordia che regola i passi della nostra comunità ecclesiale. È essa a dettare l’agenda del suo agire pastorale. In questi ultimi anni sono sorte tante, innumerevoli iniziative ispirate ad una prossimità caritatevole, coinvolgente, sollecita a chinarsi su chi è caduto, su chi non riesce ad alzarsi dalla polvere. È un cammino che vogliamo intraprendere con decisione ed entusiasmo affidandolo a Maria, madre della misericordia. Lei che per prima è stata raggiunta dalla grazia e dalla misericordia di Dio, accolga con clemente benevolenza il cammino della chiesa di Napoli e l’invocazione del popolo napoletano che le è stato sempre sinceramente devoto, affidandosi a lei fiducioso nelle difficoltà e nelle tribolazioni della vita”, ha concluso Sepe.