Connect with us

Cronaca

NAPOLI: FAMIGLIE CON BAMBINI SFRATTATI DALLE SUORE

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minuti Le suore hanno chiesto l'intervento delle squadre anti-sommossa per portare avanti lo sgombero coatto, noncuranti delle trentacinque persone finite in strada

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

di Christian Montagna

Napoli – Proprio nel periodo in cui non si fa altro che parlare di occupazioni abusive di case e strutture private, a Napoli si verifica un maxi sgombero delle famiglie occupanti ma, caso strano, pochi ne parlano. Telegiornali nazionali, quotidiani e programmi di approfondimento sembrano non interessarsi di questa storia e chissà perchè. Ah già, dimenticavo di dire che la struttura occupata in questione è un'ex scuola media attualmente di proprietà dell'Ordine delle suore del Buon Pastore frutto di una donazione. Incredibile ma vero, le suore hanno chiesto l'intervento delle squadre anti-sommossa per portare avanti lo sgombero coatto, noncuranti delle trentacinque persone tra cui cinque bambini e sette extracomunitari che sarebbero finite in strada. Ma sbaglio o stando alle parole del Santo Padre gli ordini religiosi dovrebbero essere super disponibili verso gli ultimi? A quanto pare, a Napoli non è stato così.

Erano le sei del mattino di mercoledì 11 febbraio quando gli uomini della Questura di Napoli fecero irruzione nella scuola Belvedere per sgomberare le nove famiglie occupanti. Tra scontri, proteste, urla e pianti, gli occupanti uscirono dalla struttura in attesa di una diversa collocazione. Alcuni, salirono sul tetto in segno di protesta, altri tentatorono di opporsi ai militari, altri ancora optarono per la via del dialogo ma a poco è servito il tutto, comprese le imprecazioni delle povere madri che ormai lì avevano costruito una piccola realtà per i loro figli. La notizia presto ha fatto il giro del web e per fortuna qualcuno è andato a scomodare gli assessori campani. Ma le suore in tutto ciò? Irremovibili, senza alcuna pietà per i poveri occupanti e senza alcuna intenzione di cambiare idea hanno invitato le famiglie a rivolgersi ad un altro ordine religioso. Glissano, dicono di non sapere nulla, non vogliono rilasciare interviste e attraverso un rimpallo di responsabilità tra Roma e Napoli, si accusano a vicenda di questo gesto appellandosi alla legge. Grande è stato il clamore tra la curia campana ma al momento, pare che nessuno abbia potuto far niente: le famiglie sono state trasferite in un albergo ad Agnano grazie alla mediazione dell'amministrazione partenopea e intervistato l'assessore Fucito, ha rivelato di non poter assegnare loro le case popolari viste le lunghissime fila d'attesa da rispettare.

Ma come hanno trascorso la prima notte senza tetto gli sfollati? Terribili le dichiarazioni, si parla di una vera e propria violenza da parte della polizia; trattati come i peggiori criminali, non hanno avuto il tempo di poter prendere i vestiti e i pochi averi che si sono ritrovati in strada come fossero deportati di guerra. Non sono mancate le accuse nei confronti delle suore colpevoli, a detta degli occupanti, di praticare una falsa religione e di interessarsi unicamente alle entrate economiche che quella struttura potrebbe fruttare. Occupato lo scorso otto novembre, l'edificio è stato letteralmente rigenerato e pulito dagli occupanti, messo a nuovo e liberato dai ratti con il benestare degli abitanti della zona ma tutto ciò non è bastato. Nel frattempo, non sono mancate le manifestazioni in strada da parte degli sfollati prima a Via Verdi e poi nella zona circostante il palazzo San Giacomo. Inoltre, il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris che ha incontrato le famiglie, ha invitato a chiedere un ulteriore colloquio alla curia, ahimè, senza alcun esito.

L' edificio che fino al 2011 ha ospitato una scuola media, precedentemente era stato occupato da altre famiglie sfrattate nell'agosto 2013, dopo due anni di disuso. Donato nel 1955 alle suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore da una ricca contessa, con l'intento di destinarlo ad iniziative sociale, è diventato una vera e propria proprietà delle suore e potrebbe a breve essere venduto. Inizialmente, il Comune ha pagato l'affitto per crearvi una scuola ma in seguito alla chiusura, le suore secondo alcuni sfrattati, avrebbero intenzione di costruirne un bed& breakfast. Anche con Il Comune di Napoli che aveva affittato le mura le suore erano state poco clementi; pare infatti che a causa di un ritardo di un pagamento mensile, le suore abbiano ordinato lo sfratto della scuola.

Suore troppo attaccate al denaro? Suore poco clementi o suore che professano una falsa religione? Certo è che risulta veramente strano che un ordine religioso si comporti in questo modo verso i più bisognosi. E' pur vero che occupare una proprietà privata non è previsto dalla legge italiana ma almeno un minimo di senso civico sarebbe stato d'obbligo soprattutto in caso di madri con i loro bambini e padri di famiglia improvvisamente senza lavoro. Inoltre, il palazzo è stato reso abitabile, gli occupanti si son dati da fare mettendo letti, porte e bagni per dare uno spiraglio di futuro migliore a quei bambini che chissà quanto avranno già sofferto. Non può bastare questo? Non si può essere così attaccati al codice penale proprio ora: una religione come quella cattolica che professa un amore verso il prossimo e verso i più bisognosi non prevede questo. Il papa a Roma che ordina ripetutamente l' ospitalità ai bisognosi, il vescovo di Napoli consapevole e d'accordo con questa occupazione ha offerto assistenza, vestiario e cibo a queste famiglie: perchè allora le suore hanno potuto chiedere alle forze anti-sommossa di sgomberare uno stabile? C'è qualcosa che non torna. Possibile che gli alti vertici della Chiesa non abbiano potuto fermarle? E' il classico paradosso all'italiana di una chiesa che troppo spesso fa acqua da tutte le parti; di un ordine religioso che molto probabilmente non rispetta le regole imposte dalla religione. Ma visti i fatti, qui si tratta semplicemente di comuni esseri umani e non suore appartenenti ad un ordine religioso, che pensano solo ed unicamente alle entrate economiche. Ripeto, occupare una proprietà sarà pure un reato ma risulta davvero difficile stabilire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato in questa circostanza…

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

Continua a leggere

Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti