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Cronaca

NAPOLI, FALSO ALLARME EBOLA AL CARDARELLI: DIRETTORE EMERGENZA CIRO COPPOLA: ”EVITARE ALLARMISMI INUTILI.”

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Tempo di lettura 2 minutiIl dottor Ciro Coppola, direttore del dipartimento di emergenza dell’ospedale, in un'intervista telefonica ci ha informati su quanto accaduto.

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di Christian Montagna

Napoli – All’ospedale Cardarelli di Napoli è bastato un minimo sospetto per creare il panico generale. Classica situazione in casi delicati come questi ma ora, è la fobia da Ebola a diffondersi nella città. Colpa dell’errata informazione dei media? Anche. Secondo quanto affermato da alcuni giornali locali, “la paziente è stata subito ricoverata in rianimazione in gravi condizioni, in quanto il Cardarelli non si è ancora adeguato alle normative anti-ebola e non è in possesso di una sala di isolamento per i malati infettivi. I sintomi attualmente presenti sono febbre altissima e emorragia.”

Nulla di tutto ciò è accaduto! Il Cardarelli di Napoli, come anche altri ospedali ha rispettato il protocollo fornito dal ministero della Salute come ho reso noto nell’articolo precedente pubblicando il protocollo in uso in questi casi. Nessuna emorragia e nessuna sala di rianimazione, frutto soltanto di qualche drammatica penna giornalistica. Qui, in questi casi, bisogna fare di tutto per non creare allarmismi inutili e chi poteva tranquillare al meglio se non un diretto interessato? Abbiamo per questo raggiunto al telefono dai microfoni dell’Osservatore d’Italia, il dottor Ciro Coppola, direttore del dipartimento di emergenza dell’ospedale che ci ha informati su quanto accaduto. Secondo il suo racconto, che precisa essere assolutamente conforme a verità, nel pomeriggio di ieri, intorno alle 14 si è presentata in pronto soccorso una paziente poco più che cinquantenne con sintomi febbrili non elevati. Dopo aver raccontato di essere stata in Francia di recente e di aver avuto contatti con cittadini nord africani, onde evitare possibili psicosi da panico, i sanitari vista anche l’enorme affluenza di pazienti in ospedale, hanno contattato i colleghi del Cotugno, centro di riferimento regionale per le malattie infettive, e disposto il trasferimento della paziente. Il dottore inoltre ha spiegato che in quel caso, i parametri per poter diagnosticare un sospetto di contagio da virus Ebola erano del tutto assenti. Gli stati febbrili lievi della signora, sono stati diagnosticati come febbre di natura da definire, nulla a che vedere dunque con il virus che sta terrorizzando l’intero globo. Perché dunque alimentare una paura generale quando di Ebola nemmeno l’ombra? Business mediatico? In questi casi forse sarebbe meglio evitarlo.