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di Christian Montagna
Napoli – Uno dopo l’altro, sembrano non finire mai gli allarmi bomba che a Napoli giungono numerosi. Ma a chi può essere utile una strategia della tensione? Quando dichiarati, gli allarmi vanno sempre verificati. Ieri mattina, in Via Mascagni al Vomero, davanti la filiale della Deutsche Bank è stato ritrovato un ordigno di 22 cm innescato con una miccia a lenta combustione. Allertate le forze dell’ordine, la zona è stata evacuata. Carabinieri, vigili del fuoco e artificieri sono stati impegnati nel disinnesco avvenuto intorno alle 10.30 – L’ordigno dal peso di un chilogrammo circa, sarebbe potuto esplodere. Secondo le analisi degli artificieri infatti la miccia sarebbe stata accesa e si sarebbe spenta successivamente prima di raggiungere l’esplosivo. Riguardo la natura dell’ordigno, gli esperti hanno stabilito che si trattava di uno strumento improvvisato e non rudimentale, formato cioè con i materiali a disposizione in quel momento. L’ordigno non sarebbe potuto esplodere a distanza poiché privo di meccanismo ad orologeria. Un miracolo dunque. In una zona trafficata come quella del Vomero, in cui i ritmi quotidiani sono iper frenetici, il tutto si sarebbe potuto trasformare in tragedia. Le indagini al momento sono seguite dai Carabinieri della zona. Tra le piste vagliate, ci sarebbe anche quella di un assalto al bancomat mal riuscito. Altro giorno, altro allarme. Questa mattina, intorno alle 8,30, una voce femminile annunciava al centralino de Il Mattino la presenza di una bomba all’interno della Mostra d’Oltremare. Allertata la Polizia di Stato, anche qui sono scattati i controlli. Per fortuna però che si è trattato di un falso allarme. A seguire le indagini gli agenti dell'Ufficio prevenzione generale, diretto da Michele Spina, la Digos, gli artificieri e il nucleo cinofili. Proprio oggi, alla Mostra si sarebbero dovuti svolgere un concorso per i dipendenti dell’Asl ed un concerto di musica classica dell’orchestra Scarlatti, ma il tutto è stato sospeso. Dietro queste azioni, qualora fossero collegati o avessero la stessa matrice, c’è un disegno ben preciso. Sono una pratiche di un terrore che a tutti i costi si vuole diffondere. Gli edifici spesso minacciati sono quelli che ospitano le istituzioni, le banche o le mostre, a simboleggiare l’attacco verso il potere. Non sempre però si fanno i conti con la possibile gravità degli scoppi e soprattutto con le conseguenze da essi causati. In zone come Vomero e Fuorigrotta ad esempio, qualora non fossero stati disinnescati gli ordigni e l’allarme non fosse stato verificato, ci sarebbe stata una vera e propria carneficina.
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