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di Christian Montagna
Napoli – Quando la vergogna non ha mai fine, quando una città non è rappresentata dalle persone giuste, accade l'inevitabile. Agenti della Polizia municipale che si aggrediscono tra loro, i rappresentanti dell'ordine che creano disordine,l'inverosimile. Eppure nella Napoli violenta accade anche questo. Il giorno dopo lo scempio si contano i danni. Durante un concorso per l'avanzamento di grado della polizia municipale, è scoppiata una vera e propria rivolta. Il concorso è stato sospeso; i vigili hanno aggredito altri vigili ed è stato necessario l'intervento della polizia di Stato per sedare gli animi. Situazione imbarazzante che non trova alcuna plausibile spiegazione. In una città che ha già tanti problemi da risolvere ora si aggiungono anche questi scontri imbarazzanti. Si parla tanto di uomini dello stato, di persone da cui prendere esempio. Ebbene, io l' esempio da questi agenti proprio non lo prenderei. Un duro colpo allo stato e alla professione in sé; una dimostrazione sempre più evidente di uno stato sregolato e disorganizzato. Ma perché non affidare i controlli di questi concorsi a corpi esterni e fidati? Troppo scomodo. Poi, puntuale come una visita odontoiatrica appare lui, il Sindaco, che definisce inaccettabile, inqualificabile e inspiegabile quanto accaduto ieri, soprattutto perché il fatto ha coinvolto le forze dell'ordine garanti, in teoria, di serenità. Dunque, polizia di stato che interviene per sedare le rivolte di altri poliziotti: un paradosso insomma, eppure, a Napoli accade anche questo. Il corpo della Polizia Municipale ha avviato un'indagine interna denunciando ad oggi venticinque agenti con l'accusa di interruzione di pubblico servizio. Pare che lo scontro, si sia generato per presunte irregolarità nel concorso. Cosa che sinceramente , non mi spaventerebbe. Siamo a Napoli, nella terra dell' imbroglio, dell'illegalità dove l'azzeccagarbugli di Manzoni avrebbe trovato pane per i suoi denti. Concorsi pubblici truccati? Certo che si! Ed è inutile continuare a far finta di niente. Qui, il parentelismo e nepotismo hanno fatto la storia della città, della politica, dei comuni e di tutti gli organi amministrativi e non. Un fenomeno che va avanti da sempre e che in tutto il paese si manifesta sovrano. E nessuno fa nulla. Adesso, anche i garanti di uno stato latitante sono in rivolta: questa nebbia fitta che cala sui concorsi pubblici deve sparire, ma in modo pacifico naturalmente!
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