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di Christian Montagna
Napoli – Si spara all’impazzata nei centri abitati, nell’agglomerato urbano senza pensare ai possibili inconvenienti annessi che potrebbero sorgere: bambini per strada, passanti ed estranei a queste faide camorristiche diventano ogni giorno bersaglio di criminali senza pietà. I soldati della camorra salgono sui tetti delle abitazioni e sparano nascondendosi dietro le antenne paraboliche: come in un gioco virtuale, allo stesso modo, i giovani camorristi si dilettano a colpire le proprie vittime.
La scoperta. A fare la tragica scoperta sono stati i carabinieri nella zona del borgo Sant’Antonio Abate. I militari hanno fatto irruzione in un abitazione, procedendo a perquisizioni e ispezioni per la ricerca di armi e droga. In uno stabile e' stata trovata una busta dietro una struttura di legno che conteneva una pistola calibro 9 parabellum con matricola abrasa, 51 munizioni per armi di vario calibro e 22 cartucce per fucile calibro 12. Un vero e proprio arsenale da guerra pronto ad essere scaricato sulle organizzazioni rivali.
Il ritrovamento dei bossoli. Sparsi sui pavimenti del terrazzi, come accade nei poligoni di tiro, dozzine di bossoli di vario calibro e antenne paraboliche segnate dai colpi esplosi come fossero sagome addestrative. Altre pallottole invece conficcate nei muri, altre ancora chissà dove… I materiali rinvenuti sono stati sequestrati e inviati ai Ris per approfondire con analisi balistiche.
Chi sono i camorristi? Sono giovani minorenni per la maggior parte ad essere arruolati nelle fila della criminalità organizzata. Giovani sfortunati, nullatenenti o figli di boss che si lasciano coinvolgere per poche centinaia di euro nelle nefandezze e nell’orrore criminale. Diventano anch’essi veri e propri criminali, mossi dalla voglia di dimostrare quanto siano in grado di “comandare” a chi dirige i clan e per questo disposti a qualsiasi cosa, anche uccidere e sparare all’impazzata dai terrazzi.
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