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di Christian Montagna
Agnano (Na) – Uno spaventoso incendio ha devastato ettari di vegetazione nel cuore di Napoli. Ad Agnano, centro del capoluogo campano, ieri pomeriggio, intorno alle 16, la vegetazione cominciava a bruciare. La zona in questione tra l’altro è stata di nostra conoscenza proprio per il canile di Agnano nelle vicinanze, la cui direttrice, ha dovuto convivere con il terrore per numerose ore. L’incendio, la cui natura è ancora ignota, ha provocato ingenti danni alla vegetazione oltre ad aver causato grande spavento a chi abita in quelle zone.
La segnalazione. Proprio attraverso i social network, la direttrice del canile di Agnano Dea Buonocore, ha lanciato l’allarme, preoccupata per la sua incolumità e per quella dei cani messa a rischio dallo spaventoso incendio. La collina di Via Scarfoglio, tra Agnano e Pozzuoli infatti bruciava ininterrottamente dalle 16 di ieri pomeriggio. Allertati i vigili del fuoco, soltanto questa mattina si è intervenuti con mezzi aerei. Complice anche il forte caldo, ettari di vegetazione e sterpaglie sono stati distrutti. La paura e lo spavento vissuto da chi in prima persona ha assistito alla scena sono stati così raccontati in un post su Facebook: “Sono state 14 ore d'ansia…ho ancora il fumo negli occhi ed in gola… Ovviamente se gli interventi fossero stati fatti al momento giusto…non sarebbe accaduto l'incubo…Tanto potrei raccontare sul cattivo funzionamento del corpo forestale…ma le colpe non sono loro, di chi comunque è stato con me tutta la notte assieme ai vigili del fuoco per sorvegliare l’ incendio, ma impotenti di agire… Invece di comprare gli F35,caro governo, pensate a comprare elicotteri e Canadair, per intervenire in difesa dei cittadini!!! Grazie a chi si è preoccupato per me ed i miei cani, stiamo bene, in mezzo ad una natura bruciata, distrutta…abbiamo rischiato, ma è andata bene. Grazie”. Per fortuna l’episodio si è concluso senza danni a persone e animali ma a rimetterci è stata ancora una volta la vegetazione che d’estate viene presa di mira sempre più spesso da incoscienti mitomani.