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Paolo Giulerini è il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), uno dei musei della Riforma Franceschini, tra i più importanti Poli museali al mondo, infatti vanta di avere tra il più ricco e pregevole patrimonio di opere d’arte di interesse archeologico.
Grazie anche al progresso tecnologico, l’informazione si è diffusa in maniera democratica e anche il ruolo sociale dei musei è cambiato, ed in certi versi mutandosi quasi radicalmente, infatti non è più luogo solo esclusivamente di portale del tempo del passato e scrigno della nostra memoria storica, ma il museo è diventato luogo dove non esistono più sbarramenti tra le varie espressioni artistiche, quindi è diventato luogo partecipativo sociale e d’interesse verso le innovazioni di tutte le arti. Il dati delle ricerche dimostrano che la partecipazione culturale influenzi maggiormente il benessere delle persone ricordando che i musei e le attività culturali contribuiscono decisamente, come il lavoro, al benessere materiale e spirituale della società, ma non solo il museo è un “ponte culturale”, ossia capace d’integrare qualsiasi gruppo sociale particolarmente vulnerabile.
Il Direttore Paolo Giulerini Direttore del MANN ha concesso a L’Osservatore d’Italia un’intervista in merito alla sua esperienza come Direttore e alla sua visione di museo ideale
Il museo non più solo custode di beni del passato, ma anche luogo dove le altre arti possono trovare spazio ( ad esempio musica, cinema e altro), quali sono le novità del MANN in merito alle altre attività extramuseale?
Il MANN non soltanto è tempio dell’archeologia, ma luogo di confronto tra le arti. Tesaurizzando le straordinarie esperienze culturali realizzate al Museo nel passato recente ( dal Festival MANN-Edizioni 2017 e 2018 a “L’altra Galassia”, dalle aperture serali dei giovedì estivi alla rassegna musicale dedicata al violoncello), la programmazione autunnale riserverà al pubblico di turisti e cittadini alcune particolari sorprese: da segnare in agenda, “Ricomincio dai libri”, manifestazione dedicata ai libri ed alla letteratura ( 5-7 ottobre 2018) ed il Festival del cinema archeologico (17-20 ottobre). Per quanto riguarda le mostre, accanto ai grandi e più tradizionali progetti espositivi, vorrei ricordare due interessanti incursioni in territorio non prettamente archeologico: dal 21 settembre, sarà in calendario l’esposizione “Le ore del sole”, che racconterà il modo di scandire il tempo, dall’antichità ai giorni nostri; ancora, dal 28 settembre, ospiteremo “Hercules va alla guerra”, che ricostruirà le Quattro Giornate di Napoli tramite interessante documentazione fotografica e d’archivio.
Qual è la sua visione ideale del museo?
Un luogo aperto, senza barriere di qualsiasi genere. Un tempio della creatività, che sappia sempre rigenerarsi, mutare, riscoprirsi.
In merito alle domeniche al Museo, il MANN aderirà alla decisione ministeriale? Oppure ogni mese lei terrà aperto il museo gratis?
Il MANN si atterrà a quanto stabilito dal Ministero, ritenendo comunque fondamentale l’apertura degli istituti a tutti i tipi di pubblico, secondo i principi di accessibilità e rispetto per tutte le diversità e gradi di culture.
In che percentuale è aumentata l’affluenza in questo anno?
Da gennaio ad agosto 2018, il MANN ha raggiunto la soglia dei 430.000 visitatori, con un trend in crescita del 27% a confronto con il medesimo lasso temporale del 2017. E’ un risultato importante, che premia, mi piace dirlo, un ottimo lavoro di una squadra capace di sperimentare ed innovarsi.
Giuseppina Ercole
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