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Cronaca

MOTTA VISCONTI: SGOZZATI MADRE CON DUE BAMBINI DI 5 ANNI E 20 MESI

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Tempo di lettura 2 minuti E' giallo sulla morte, gli inquirenti hanno dei dubbi sulla pista della rapina, troppo accanimento sui corpi delle vittime.

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Redazione

Milano – Un mistero la morte di questa donna anche perché sembrava una madre felice, progettava le vacanze estive, sarebbe voluta andare in Sardegna. Una donna buona, che diceva anche cose tristi però: "Anche se nella vita tu ci sei per tutti non è detto che tutti ci siamo per te". Stiamo parlando di Maria Cristina Omes, 38 anni, e i suoi due bambini, Giulia di 5 anni e Gabriele di 20 mesi che sono stati sgozzati sabato notte in una abitazione a Motta Visconti (Milano). A fare la tragica scoperta è stato il marito, Carlo Lissi, 31enne, al ritorno dalla partita dall'Italia che aveva visto con alcuni amici in paese. Oltre alle ferite d'arma bianca al collo, sui corpi ci sono numerose altre lesioni che non fanno escludere un accanimento.

L'allarme ai carabinieri della compagnia di Abbiategrasso è giunto dal 118 intorno alle 2, quando l'uomo è rientrato dopo aver visto la partita da amici. Nel corso del sopralluogo di investigatori e inquirenti nella villetta non è stata trovata l'arma del delitto. In caserma, Lissi è stato sentito per ore ma nei suoi confronti al momento non è stato emesso alcun provvedimento, anche se è rimasto "volontariamente" a disposizione degli investigatori che non hanno mai smesso di confrontare le sue dichiarazioni con quelle di parenti e testimoni, richiamandolo più volte in caserma. 

Nella casa la scena apparsa ai soccorritori è stata raccapricciante: sangue ovunque e i corpi della bambina nella sua cameretta, del piccolo nel letto matrimoniale e della donna, in soggiorno, martoriati. La cassaforte aperta e i contanti in essa contenuti, una cifra di non particolare entità, pare, spariti, ma senza segni di effrazioni evidenti sul forziere o sulla porta. Forse una messinscena. Al momento, però, non sembra che negli ambienti investigativi si dia molto credito all'ipotesi "esterna" cioè di una sanguinosa rapina, ma l'accanimento e l'assassinio del bimbo più piccolo, avrebbero fatto propendere i carabinieri di Milano, che conducono le indagini, verso un ambito privato.

La coppia (sposata da circa 6 anni) e i bambini vivevano in una villa della zona residenziale di Motta Visconti. La casa, su un solo piano e con un grande giardino davanti, è di proprietà della famiglia di lei e vi abitava fino a qualche tempo fa la madre della donna che però, alla morte del padre, si era ritirata in un appartamento lasciando la casa più grande a disposizione della figlia e del genero. Cristina, in particolare, era conosciuta da tutti perché originaria del paese: "Lavorava come impiegata alle assicurazioni Sai a Motta. Ha sempre aiutato l'oratorio – dice un residente – e prima del secondo figlio faceva la volontaria in Croce Rossa". Il marito, invece, un economista, lavora a Milano.

Il procuratore: "Accertamenti a ritmi serrati" – Il Procuratore capo di Pavia, Gustavo Cioppa, pur premettendo che "nessuna pista al momento è esclusa e che non ci sono indagati", ha però aggiunto che "gli accertamenti procedono a ritmi serrati" facendo intendere che nelle prossime ore potrebbero emergere piste precise se non dei fermi. "E' da tempo che assistiamo a una escalation di reati a Motta Visconti, soprattutto furti in abitazioni". E' il commento di Primo De Giuli, sindaco della cittadina, che lancia l'allarme sulla questione sicurezza. "Specialmente nelle villette è un continuo di furti. La gente non ne può più e pur avendo una stazione dei carabinieri ci sono solo sei militari che devono controllare quattro paesi e quindi si trovano in evidente sotto organico". 

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Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Cronaca

Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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