Sono trascorsi 2 anni dalla morte di Paolo De Sanctis, avvenuta la notte del 17 febbraio del 2018.
Il caso, trattato da alcuni magistrati della Procura di Velletri, ha portato ad una prima archiviazione del 30 maggio 2018, dopo solo 3 mesi dal tragico incidente, quindi ad una ulteriore richiesta di archiviazione, dello scorso 20 novembre, dopo che il papà di Paolo, il signor Gino De Sanctis, il 28 dicembre del 2018 aveva presentato una denuncia per far riaprire il caso.
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Gino De
Sanctis, infatti, ha sempre sostenuto che le indagini svolte dalla Procura di
Velletri non fossero state sufficientemente approfondite rispetto ad un
fascicolo ricco di documentazione relativo delle responsabilità, da accertare,
da parte del personale sanitario del pronto soccorso dell’ospedale di Albano
Laziale e di altri soggetti durante quella tragica notte del 17 febbraio 2018.
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I dubbi
sull’operato della Procura di Velletri, hanno quindi spinto il papà di Paolo e
il suo legale, l’avvocato Alessandro Zottola, a presentare istanza di
avocazione presso la Procura Generale di Roma, la quale, secondo quanto
asserito dal sig. Gino De Sanctis, ha già richiesto tutta la documentazione in
originale compresi filmati e foto alla Procura di Velletri.
Un atto
straordinario, quest’ultimo, che ribalterebbe totalmente le direzioni
intraprese fino ad oggi. Un atto che raramente viene intrapreso e tanto più viene
accolto.