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Mortal Kombat 1, un nuovo inizio per il re dei picchiaduro

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Mortal Kombat 1 non è il remake del primo titolo della serie uscito nell’ormai lontano 1992, come i meno informati possono pensare, ma è il nuovo titolo della saga (disponibile per Pc, Xbox, PlayStation e Switch) che rappresenta un nuovo inizio. Ma andiamo a capire il perché: il finale dello scorso titolo della serie, MK11, ha “resettato” l’universo di Mortal Kombat, con Liu Kang che è diventato il nuovo Dio del Fuoco ottenendo il potere di riplasmare la realtà. Questo gli ha permesso di creare un nuovo universo dove tutti potessero vivere in pace, ma un conto è creare una possibilità, un conto è saperla sfruttare. Anche se si cambia l’ordine degli addendi, il risultato rimane lo stesso, e ad un certo punto la sete di violenza e di potere emerge anche in questa realtà, con i Regni che si sfidano ad un torneo apparentemente pacifico unicamente per dimostrare l’abilità dei propri combattenti, ma che non prevede esclusioni di colpi e macchinazioni dietro le quinte. Tra i Campioni a difesa del Regno terrestre, Liu Kang sceglie Kung Lao e Raiden, ma sono molto diversi da quelli che sono apparsi in precedenza. Entrambi infatti sono degli umili agricoltori che sognano di partire per delle avventure in terre lontane, e nelle pause durante il duro lavoro nei campi si addestrano nelle arti marziali da Madame Bo, un’all’apparenza innocua anziana proprietaria anche della locanda del villaggio. La pace viene interrotta dall’arrivo del Lin Kuei, un clan ninja a cui appartengono Smoker, Scorpion e Sub-Zero, i quali attaccano proprio Madame Bo, colpevole di non aver pagato il tributo per la “protezione”. Kung Lao e Raiden mettono a frutto il loro allenamento riuscendo a respingere il Lin Kuei, solo per scoprire che si trattava in realtà di un test organizzato dalla stessa Madame Bo insieme a Liu Kang, per verificare se i due fossero degni di rappresentare la Terra nell’imminente torneo contro il Regno Esterno. Inizia così un lungo viaggio per reclutare altri guerrieri e difendere l’onore della Terra, in una avventura ricca di colpi di scena e un finale inaspettato che apre l’orizzonte ad interessanti sviluppi futuri, nonché a molti altri titoli.

Il quantitativo di contenuti per giocatore singolo Offerti da Mortal Kombat 1 comunque è di tutto rispetto: oltre alla campagna è presente una modalità chiamata “invasioni”, che si aggiorna di stagione in stagione con nuove mappe esplorabili e vede il giocatore sviluppare i propri combattenti ad ogni scontro per ottenere oggetti estetici, costumi e altre sorprese; a tale novità si aggiungono le classiche torri con finali dedicati a ogni guerriero, meno interessanti, ma comunque rappresentano un must per gli amanti della saga. Nel complesso ci si trova dinanzi a degli extra molto interessanti, seppur la modalità invasioni sia un po’ ripetitiva e gli scontri, per i giocatori più abili, possono apparire abbastanza semplici, di carne a cuocere ce ne è davvero molta. Più che buoni poi i tutorial, completi e perfettamente in grado di spiegare dettagliatamente le basi anche ai giocatori che si avvicinano per la prima volta a un titolo della serie Mortal Kombat. Vera novità di questo titolo però è la presenza dei “Kameo”. Ma cosa sono di preciso? Prima di ogni battaglia viene chiesto di scegliere un secondo personaggio che farà da “assist” in battaglia, e tramite la pressione del tasto dorsale sinistro il Kameo entra in campo sferrando un attacco che se va a segno può risultare molto fastidioso per chi lo subisce. Una meccanica tutto sommato già vista, eppure in grado di cambiare gli equilibri di una partita. Ogni Kameo infatti può usare diversi attacchi a seconda di quale freccia direzionale si è premuta insieme al dorsale, ognuno con effetti e tempi di esecuzione differenti. Questo apre ad una serie di opzioni che vanno considerate nel corso di un combattimento, e imparare gli effetti di tutti i Kameo e quando sfruttarli al meglio può fare davvero la differenza. Non si tratta infatti di una meccanica di cui si può abusare, in quanto legata ad un apposito indicatore che si ricarica automaticamente con il tempo. Sbagliando il tempismo infatti le mosse Kameo possono essere interrotte da qualsiasi attacco nemico, sprecando così una preziosa opportunità di infliggere danni extra o addirittura estendere la durata di alcune combo e crearne di nuove normalmente impossibili da eseguire. I Kameo tuttavia non sono solo un’arma offensiva, ma anche difensiva, infatti si può decidere di usare l’intero indicatore per “spezzare” una combo nemica, permettendo di salvarsi e ribaltare lo scontro. Prendere confidenza con i Kameo e le nuove combo richiede parecchio tempo e pratica, e per allenarsi oltre al normale tutorial si possono trovare delle “lezioni” anche nella nuova modalità Invasione per avere un po’ più di azione rispetto al classico “manichino” nemico che prende schiaffi senza perdere vita.

Parlando in maniera più approfondita delle invasioni presenti in questo nuovo Mortal Kombat 1, possiamo dire che questa modalità va a sostituire del tutto la tanto amata Kripta, e si presenta come una sorta di gioco da tavolo con diverse ambientazioni e obiettivi. Il personaggio scelto può muoversi lungo vari percorsi a caselle, e a seconda di quale strada si sceglie ci si può imbattere in diverse sfide. Per la maggior parte di tratta naturalmente di battaglie, ma non sono scontri classici, infatti spesso sono presenti dei modificatori o eventi che cambiano le carte in tavola, passando da semplici boost o debuff alle statistiche fino a veri e propri ostacoli che influenzano le partite, come palle di fuoco dal cielo che possono colpire i lottatori casualmente, muri magici che limitano i movimenti, ghiaccio che blocca, elettricità che stordisce, fumo che rallenta e così via. Alcune arene poi, come già detto più sopra, sono create appositamente per insegnare al giocatore delle tattiche o approfondire alcune meccaniche, passando da quelle di base fino a quelle avanzate come capire quando attaccare dopo una parata per interrompere una combo o quando usare lo spezza-combo dei Kameo, con tanto di spiegazione visiva dei frame, molto utile soprattutto per i giocatori che con Mortal Kombat non hanno molta familiarità. Alcune caselle invece contengono ricompense come gettoni o valute da scambiare al Negozio per cosmetici o potenziamenti da sfruttare all’interno dell’invasione, mentre alla Forgia si possono creare Talismani che sbloccano degli attacchi speciali basati sugli elementi presenti in gioco. Nella modalità Invasione infatti è presente una sorta di sistema “debolezza/efficacia” per cui utilizzando un combattente di fuoco come Scorpion si ha un vantaggio contro personaggi basati sul ghiaccio come Sub-Zero, ma magari lo stile di Scorpion proprio non è nelle corde di chi gioca e quindi lo scontro si fa più duro. Grazie ai Talismani però si possono ad esempio far lanciare sfere di fuoco a qualsiasi personaggio, così da permettere comunque di avere un vantaggio senza dover essere costretti ad usare lottatori che non piacciono, anche se va detto che si tratta di aiuti opzionali che possono sempre essere ignorati, non ci sono vincoli su chi usare per superare gli stage, ma cambia solo la quantità di danno inferta e subìta. Tra una battaglia e l’altra alcune caselle vedono il ritorno delle famosissime sfide Test your Might, dove bisogna rompere con un colpo solo durissimi blocchi di minerali o le teste dei campioni del torneo, oltre a questa sono presenti anche la modalità di sopravvivenza dove bisogna schivare delle sfere elementali o le battaglie tempo. Tali elementi sono utili per spezzare il ritmo e variare un pò l’azione.

L’offerta multiplayer online di Mortal Kombat 1, invece, al momento è abbastanza spartana, ci sono solo le battaglie normali, quelle Classificate e la famosissima Re della Collina. Ovviamente non è escluso che in futuri aggiornamenti verranno aggiunti anche tornei e altre modalità che potrebbero far gola a tutti gli appassionati. Per quanto riguarda il sistema di combattimento, le basi delle meccaniche fondamentali sono rimaste più o meno le stesse: il gioco usa per l’ennesima volta il target combo system, che legge gli input in serie senza preoccuparsi troppo del tempismo dell’inserimento, ma richiede una certa precisione nelle combo complesse; la parata è ancora legata a un tasto e, al di fuori dell’uso dei Kameo, i ritmi del combattimento non differiscono molto dai capitoli passati, anche se la velocità generale dei match è sensibilmente superiore a quella di Mortal Kombat 11. Le novità qui sono legate per lo più alle meccaniche difensive: si possono eseguire parate alte che danno un vantaggio contro gli attacchi aerei, parate perfette leggermente più rilassate rispetto al passato e più importanti che mai, ed è persino possibile far seguire un montante da una sorta di scatto aereo se si spende barra per farlo. Parlando di barra, è ancora utilizzabile ovviamente per eseguire versioni potenziate delle mosse speciali o per spezzare le combo nemiche, nonostante ci vogliano ben tre tacche per farlo in questo caso. La riteniamo una buona scelta, considerando la rapidità con cui si riempie e la necessità tattica di regolare le proprie risorse durante un match. Sono stati riproposti anche i tanto amati attacchi X-Ray, qui chiamati Fatal Blow e ancora attivabili solo una volta per incontro (e non per round) una volta che si è quasi raggiunto il fondo dei propri punti vita. In parole povere, NetherRealm non ha tolto meccaniche, solo aggiunto roba, e nel farlo ha forse creato il suo gioco migliore in termini di gameplay puro. Per quello che concerne l’aspetto tecnico Mortal Kombat 1 si presenta davvero in forma smagliante (almeno nella versione su Xbox Series X da noi testata), e nonostante gli sviluppatori siano rimasti fedeli al “vecchio” Unreal Engine 4 sono riusciti a spremerlo fino all’ultima goccia regalando un titolo che è una vera e propria gioia per gli occhi. I modelli in 4K sono ricchi di dettagli così come le arene, piene di vita ed elementi in movimento che reagiscono anche dinamicamente a seconda di cosa succede durante il combattimento, rendendo il tutto ancora più immersivo. I 60 fps risultano stabili in ogni occasione, anche quando con i Kameo ci sono più personaggi a schermo e gli effetti speciali si accumulano, risultando sempre fluido e reattivo, una caratteristica fondamentale per un picchiaduro. Apprezzatissimo anche il fantastico doppiaggio italiano che aiuta a comprendere meglio i dialoghi ed è un valore aggiunto durante i combattimenti. Tirando le somme, Con questo nuovo Mortal Kombat 1 NetherRealm è riuscito a rilanciare un grande classico rispettando la sua natura e aggiungendo quel qualcosa in più che lo rende davvero unico. Se si amano i picchiaduro non avere Mortal Kombat 1 sarebbe un errore imperdonabile.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9,5

Gameplay: 9

Longevità: 9

Sonoro: 9

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise

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