MONTECOMPATRI NUOVA CLINICA SAN RAFFAELE. IL COLOSSO SANITARIO CASTELLANO

Chiara Rai

E’ stata ufficialmente battezzata la nuova clinica San Raffaele di Monte Compatri. Il colosso sanitario castellano, un edificio di sei piani affiancato da una palazzina di tre in un parco 35 mila metri quadri, conta ben 15 posti di medicina, 86 di riabilitazione ordinaria, 108 posti di RSA, 14 di hospice residenziale e 60 di psichiatria residenziale. Si tratta, dunque, di una realtà, accreditata al sistema sanitario nazionale, che potrà garantire la continuità assistenziale ai cittadini dell’intera area di Monte Compatri e Comuni limitrofi: dalla medicina per acuti, connessa alla rete ospedaliera e ai pronto soccorso, all’accoglienza nei reparti di riabilitazione neuromotoria, cardiologica e respiratoria, completando l’offerta con l’ampliamento alle attività di residenzialità, estesa anche all’area psichiatrica, con particolare attenzione ai disturbi dell’alimentazione, e con l’accompagnamento di pazienti terminali sia in regime residenziale che domiciliare, nel reparto di hospice. Sono 59 i pazienti curati a domicilio con cartelle cliniche informatizzate per monitorare in tempo reale le terapie di ciascuno. Il fatto che la struttura sia entrata a pieno regime, in termini di ricovero, è fondamentale in quanto a Natale scorso i cittadini di Velletri e dintorni hanno dovuto assistere alla chiusura della “sorella” del San Raffaele monticiano, che offriva da oltre 30 anni analoghi servizi e che vantava l’accreditamento di 402 posti letto. Dunque il San Raffaele di Monte Compatri è visto nel territorio come il salvagente della riabilitazione.  La sua mission, come ha ribadito il professor Natale Santucci, direttore medico aziendale del Gruppo San Raffaele S.p.a, è dare seguito a un percorso riabilitativo per reinserire il paziente nel suo ambito lavorativo e famigliare: “Nel Luglio 1981- dice Santucci –  presso l’allora Clinica Madonna della Letizia, in Via dei Laghi a Velletri, prendeva avvio una importante attività sanitaria che, sviluppatasi nel tempo, ha rappresentato il preludio a quanto oggi è pienamente realizzato a Montecompatri”. L’offerta sanitaria si è poi ampliata nel tempo. “La sfida ultima – conclude Santucci –  è proprio la connessione del San Raffaele Montecompatri con la rete dell’assistenza territoriale e domiciliare. Questa sfida può essere vinta soltanto con la partecipazione attiva di tutte le istituzioni, per il bene comune del cittadino fragile”.
 
Franco Pasqua – Responsabile U.O. Pneumologia Riabilitativa

“L’Unità operativa del San Raffaele Montecompatri, prima ubicata a Velletri, ha acquisito nel tempo una notevole esperienza nella gestione di malati critici: in particolare ha gestito negli ultimi due anni 48 pazienti con tracheotomia, 28 dei quali sono tornati al proprio domicilio dopo essere stati decannulati, con grossi ed ovvi vantaggi sulla loro qualità della vita. Nello stesso periodo hanno ricevuto assistenza 39 pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), che dopo trattamento riabilitativo sono stati dimessi a domicilio con ottimizzazione delle funzionalità residue.
Complessivamente, a partire dal 1 gennaio 2000, sono stati trattati, prima a Velletri, ed ora a Montecompatri, 4002 pazienti, affetti dalle più varie patologie respiratorie, provenienti da tutto il Lazio, ma anche da fuori regione”.

Direttore Sanitario Saverio Celletti:

ll San Raffaele “Monte Compatri” con i suoi 281 letti residenziali si colloca come una realtà convenzionata con il sistema sanitario nazionale.

Francesco Ferretti Responsabile Medicina

"Abbiamo 15 posti letto di degenza ordinaria. I pazienti, in fase critica ed in condizioni di instabilità clinica, provengono dai Dipartimenti di Emergenza e Accettazione sia dell'Azienda USL RM H di pertinenza (Pronto Soccorso degli Ospedali di Frascati,  Albano, Velletri) sia dalle Aziende USL limitrofe. Una quota minore di ricoveri programmati proviene dal domicilio su richiesta dei Medici di Medicina Generale.