Editoriali
Montecitorio: a.a.a. cercasi presidenza neutrale
Tempo di lettura 3 minuti Non si è mai immuni alle discutibili uscite della presidente Boldrini
di Emanuel Galea
Al Forum di Quaderni Costituzionali, facendo alcune riflessioni sull’imparzialità del Presidente di Assemblea, il 28giugno 2011, Alessandro Capelli aveva posto due interrogativi : “E’ legittimo che il presidente di un’Assemblea parlamentare intervenga nel dibattito politico? Esiste o dovrebbe esistere un istituto costituzionale atto ad imporre le dimissioni ad un Presidente di Assemblea Parlamentare che perde l’appoggio della maggioranza che lo ha eletto o più in generale che viene meno ai suoi obblighi istituzionali?” Sono gli stessi quesiti che tanti stanno ponendo a riguardo del presidente della Camera Boldrini, dopo la sua ennesima esternazione. L’occasione le si è presentata alla cerimonia del Ventaglio. “Rimandare lo Ius soli sarebbe un torto che come tutti i torti non porta bene”.
L’esternazione più grave, del sapore di un monito al governo è seguita dopo dicendo: “La cittadinanza è lo strumento principe dell’integrazione per antonomasia. Impedire a chi nasce in un paese di essere cittadino italiano è impedire l’integrazione che è strumento di sicurezza” e rincarando la dose ha concluso con quello che a tanti suona come una minaccia : “Senza dare a queste persone di sentirsi parte di una società, alimentiamo rabbia, risentimento, sentimento di esclusione.”
Non si è mai immuni alle discutibili uscite della presidente Boldrini. Su alcune ci si passa sopra come si è fatto sulla non molto datata polemica a riguardo dei monumenti fascisti. Alcuni cittadini convinti che le istituzioni, oltreché di sostanza, si nutrono anche del rispetto delle forme, obiettano alla sua partecipazione, martedì 14 febbraio scorso a Milano, all'incontro in cui l'ex sindaco Pisapia, ha presentato il suo progetto politico di un "Campo progressista" nel centro sinistra. La gente teme che tale militanza politica potrebbe fare velo alla Presidente della Camera nell'esercizio delle sue funzioni. Non si deve mai dimenticare che “le istituzioni si nutrono di rispetto delle forme oltre che di sostanza”. In Camera ancora echeggiano le proteste del M5s sulla presentazione del DDL anti-femminicidio, quelle sulla legge sull'omofobia e poi quelle nel dibattito sul Decreto IMU-Bankitalia, la volta che la Boldrini applicò la “ghigliottina”, strumento esistente nel regolamento del Senato ma mai applicato prima in Camera.
Sembra che Laura Boldrini si diverta a creare polemiche. Non ha mancato di fare parlare di se persino in occasione della Festa della Repubblica, il 2 giugno 2017. La Presidente della Camera, non ha applaudito al passaggio della Brigata Folgore e cercando di scrollarsi di dosso gli addebiti che le sono stati mossi dalla stampa, se l’è cavata dicendo : "Bufale dei giornali di centrodestra” Sulla dovuta imparzialità del presidente dell’assemblea non trovo meglio che citare il discorso del Presidente del Consiglio dei ministri i del Regno d’Italia, 1887-1891, Francesco Crispi, che a riguardo, in un discorso tenuto dallo scranno della presidenza diceva : “…la presidenza della Camera deve essere una magistratura neutra nella quale si concentri tutta l’autorità del parlamento. Bisogna che alla suprema direzione dell’assemblea sia un uomo (o donna ndr) il quale non appartenga a verun partito”. Diceva Alessandro Capelli al Forum di Quaderni Costituzionali che il Presidente dell’Assemblea parlamentare bisogna sia percepito imparziale rispetto ai giochi partitici, il suo compito principale è rappresentare la Camera che lo ha eletto. La neutralità del presidente a lungo andare è venuta a perdere parte della sua autonomia fino ai tempi nostri, ahinoi, che sovente è espressione della maggioranza. E’ necessario introdurre qualche forma di revoca al suo mandato?,domanda Alessandro Capelli. Dopo i fatti recenti e i numerosi incidenti del passato forse sarebbe il caso di correre ai ripari, e per dirla con le parole di Crispi, studiare una forma a garanzia di una magistratura neutra nella quale si concentri tutta l’autorità del parlamento.