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MONTE DI PROCIDA (NA) – Ma, che lesioni deve riportare un semplice cittadino per avere l’onore di ricevere assistenza sanitaria e di farsi soccorrere dall’ambulanza? Venerdì 10 novembre verso le 17.00 a Monte di Procida (Na) zona Acquamorta un ragazzo A.C. di vent’anni, mentre percorreva il molo su di un motorino si è visto sbucare dei ragazzini mentre correvano in bicicletta per non investirli nella sterzata ha preso appieno un palo ed è caduto a terra.
L’urto e le urla del ragazzo a terra hanno attirato l’attenzione di alcuni passanti che immediatamente hanno dato aiuto, uno dei soccorritori ha chiamato per ben due volte il 118, ma neanche a tarda sera l’ambulanza si è presentata nella località di Acquamorta.
I familiari in panico verso le 18.00 hanno portato il ragazzo all’Ospedale più vicino al Santa Maria delle Grazie a Pozzuoli in auto non sapendo se il tragitto poteva ulteriormente danneggiare l’incidentato, “per fortuna” ha riportato “solo” prognosi di un mese con varie fratture alle vertebre e con clavicola spostata.
Dai racconti dei cittadini questo purtroppo non è un caso isolato, infatti già altre volte “comuni mortali” hanno chiamato il 118 ma, non hanno ricevuto soccorso. Chi chiama il 118 deve essere laureato in medicina, oppure dovrebbe essere compito del medico fare una valutazione di che entità è il danno?
Al telefono si possono fare referti? A quanto pare si, infatti sono i centralinisti del 118 che collocano in che fascia è il paziente. Ma, in futuro ci dobbiamo aspettare il morto, oppure sperando che casi di questo genere non capiti più?
Giuseppina Ercole
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