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Cobas Igiene Ambientale, con un comunicato diffuso oggi, accoglie con soddisfazione la notizia che, a partire dal primo novembre, la Tekneko ha deciso di inquadrare almeno sette lavoratori con il contratto collettivo FISE Assoambiente, una vittoria importante per il sindacato e per i lavoratori coinvolti.
Tuttavia, rimangono diverse problematiche non affrontate, a partire dall’esclusione inspiegabile di altri quattro operatori da questo passaggio contrattuale.
La decisione di trasformare i contratti di questi operatori ecologici da “Multiservizi” a “FISE“, scrive il sindacato, rappresenta una conferma delle rivendicazioni da loro stessi avanzate negli ultimi mesi, anche in collaborazione con Marco Cianti, il lavoratore licenziato a giugno.
Le segnalazioni inviate all’Ispettorato del Lavoro di Roma, relative a carenze igieniche e di sicurezza nei luoghi di lavoro, hanno portato a un’ispezione che ha evidenziato le criticità nella gestione del magazzino di Via Fontana delle Cannetacce, poi trasferito presso l’isola ecologica di Via Santa Maria le Quinte.
Eppure, nonostante questa svolta, il sindaco di Monte Compatri, Francesco Ferri, ha rivendicato il risultato come un traguardo dell’amministrazione, parlando di un “lavoro meticoloso e fruttuoso” e di “importanti interlocuzioni“.
Cobas smentisce questo resoconto, evidenziando come il primo cittadino non abbia mai preso posizione in merito alle problematiche denunciate dal sindacato né abbia accolto le richieste di incontro avanzate dai rappresentanti Cobas.
Come testata abbiamo più volte richiesto sia all’amministrazione comunale di Monte Compatri che alla società Tekneko la propria posizione sui fatti accaduti nell’ultimo anno senza ricevere alcuna risposta in merito.
Il sindacato non manca di segnalare come la mancanza di dialogo e la scelta di licenziare Marco Cianti siano state azioni mirate a soffocare le rivendicazioni di questo operatore, che chiedeva maggiore sicurezza, il rispetto dei diritti contrattuali e un trattamento corretto per i lavoratori del settore.
Sebbene l’inquadramento FISE rappresenti un progresso, Cobas denuncia che ai lavoratori sia stato assegnato solo il livello J, che prevede esclusivamente mansioni di spazzamento manuale, mentre è probabile che saranno impiegati in attività più complesse, senza il dovuto riconoscimento economico.
Anche il consigliere Marco De Carolis, promotore di una mozione per l’inquadramento contrattuale FISE per tutti i lavoratori Tekneko del cantiere di Monte Compatri bocciata dal Consiglio Comunale e dalla maggioranza che sostiene il sindaco Ferri, che ha parlato di “maggiore sensibilità” da parte di Tekneko, viene criticato dai Cobas: il capitolato d’appalto prevedeva già l’inquadramento FISE per gli addetti ai servizi, quindi si tratta semplicemente del rispetto delle clausole contrattuali.
Nel frattempo, sui social cresce il sostegno dei cittadini verso Marco Cianti, con molti messaggi che auspicano un suo reintegro ed in un quadro in cui le criticità sul fronte della sicurezza continuano a manifestarsi, stamattina un nuovo incidente stradale ha coinvolto un mezzo Tekneko in Via dell’Acqua Felice, sollevando ulteriori preoccupazioni.
Cobas Igiene Ambientale conclude il comunicato ribadendo il proprio impegno a proseguire le battaglie per la sicurezza e i diritti dei lavoratori e dei cittadini, nonostante le difficoltà incontrate fino a oggi.
Ribadiamo, per l’ennesima volta, la piena disponibilità di accogliere dichiarazioni da parte del Comune di Monte Compatri e dell’azienda Tekneko.
Nelle ultime ore abbiamo ufficialmente richiesto al sindacato Cobas di poter avere una intervista a Marco Cianti al fine di comprendere al meglio le motivazioni del suo licenziamento.
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