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MONTE COMPATRI, REPARTO PSICHIATRICO DEL SAN RAFFAELE: I PAZIENTI HANNO REALIZZATO UN'ANTOLOGIA DI POESIE

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Tempo di lettura 4 minuti “Mentre inventi le poesie. Versi oltre le barriere”. Giovedì 11 Luglio la presentazione

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Redazione

Monte Compatri (RM) – “Capita  a volte che qualcosa si presenti alla nostra mente simile a un foglio bianco, una richiesta di raccontare chi siamo e cosa ci portiamo dentro”. Capita a volte, anche a chi è avvolto nell’assordante silenzio imposto delle convenzione e dai  pregiudizi.

E’ l’incipit della prefazione all’antologia “Mentre inventi le poesie, versi oltre le barriere” che raccoglie 42 poesie scritte dagli ospiti del reparto psichiatrico della Casa di Cura San Raffaele Monte Compatri.  Nell’introduzione, scritta a sei mani da Saverio Celletti, Direttore Sanitario della struttura dei castelli, Gerald Lo Cascio, Responsabile Reparto Psichiatrico e Carla Renieri, educatrice professionale, si legge ancora che la poesia consente di condividere emozioni, esperienze, verità che altrimenti resterebbero nascoste.

“In sintesi, – spiega Rinaldo Mazzetti, Direttore Operativo del SR – dà voce ad un mondo che voce non ha. Quel mondo sui cui ora saranno puntati i riflettori e avrà il battimani che merita. Perché, come aveva gridato a gran voce  la poetessa del Navigli, lei che con la malattia psichiatrica aveva convissuto, “anche la follia merita i suoi applausi”.

Il volume, edito da Edizioni Ensemble, pubblicato in collaborazione con la Casa di Cura San Raffaele, sarà presentato ufficialmente al pubblico Giovedì 11 Luglio alle ore 16,00 presso la sala conferenze della struttura monticiana alla presenza del primo cittadino, Marco De Carolis. 

“Si tratta di un’iniziativa a dir poco lodevole – puntualizza il Sindaco di Monte Compatri. – Far raccontare il mondo da chi lo vede chiuso tra le mura ospedaliere. Soprattutto scoprire che le emozioni sono forse più forti di quelle che riusciamo ad immaginare. La lettura di questa antologia si trasforma in una vera e propria esperienza emotiva che abbraccia idealmente tutti coloro dai quali si fugge per paura o pregiudizio. Sono orgoglioso di rappresentare la Comunità di Monte Compatri ad un evento culturalmente così importante”.

Alle ore 17,00, per chiudere la serata, calcherà il palcoscenico la compagnia teatrale PB con il mediometraggio musicale “La Musica” , commedia scritta e diretta da Sara Caldana per mettere in scena il lato comico delle tragedie del vivere umano.   

 

SCHEDA
Il San Raffaele Monte Compatri

La Casa di Cura San Raffaele Monte Compatri, accreditata con il Servizio Sanitario Regionale, fa parte del Gruppo San Raffaele S.p.A., azienda leader nel campo della riabilitazione e punto di riferimento nella ricerca e nel panorama della sanità nazionale.

Ubicata a Montecompatri (Roma), è composta da un edificio principale di 6 piani e da una palazzina di 3 situata all’interno dello stesso perimetro circondata da un ampio parco di 35.000 mq.  La struttura che ospita una Residenza Sanitaria Assistenziale, una Struttura Residenziale psichiatrica e un hospice (centro per le cure palliative), è specializzata in riabilitazione

neuromotoria, cardiologica e respiratoria.

 

Struttura Residenziale Psichiatrica

Dedicata ai pazienti con disagio psichico, sia in forma acuta che stabilizzata, offre la possibilità di percorsi curativi e riabilitativi di tipo residenziale. L’equipe multidisciplinare opera attraverso trattamenti farmacologici, interventi psicologici (dal mero sostegno alle psicoterapie brevi) e assistenza sociale. L’insieme degli interventi mira a favorire la riabilitazione complessiva dell’ospite e la realizzazione dei progetti personalizzati. Vengono effettuate attività di musicoterapia, teatro e cineterapia. Una parte dei posti letto è dedicata ai disturbi del comportamento alimentare, altra invece dedicata ai pazienti in RSA.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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