Monte Compatri, lettere al giornale. Un cittadino: “Via Selli dimenticata”

“Caro dottor Baglioni le scrivo per mostrare le immagini di una via di Montecompatri che forse conosce bene. E’ via Selli che giorno dopo giorno anno dopo anno peggiora.”

Inizia così la email ricevuta qualche giorno fa da un cittadino di Monte Compatri.
Ne risulta un quadro di disperazione misto al rammarico dell’impotenza di fronte ad un sistema amministrativo troppe volte, forse, sordo alla semplici richieste dei cittadini.

foto allegate alla email

Un’analisi lucida, fredda, ma che porta dentro le poche e semplici parole tutta la tristezza di chi vorrebbe vivere in un mondo migliore e poi si scontra contro i mulini a vento di una burocrazia che spesso è più attenta all’apparenza che alla sostanza.
“Luci notturne quasi assenti, pavimentazione ai limiti, scalini che sono ormai più trappole che camminamenti. Senza dimenticare l’erbaccia che ricopre tratti del selciato.
Con molti vicini abbiamo sollecitato il comune ma al di là di un provvederemo la situazione resta sempre precaria”
prosegue triste la descrizione di questa che è una delle vie storiche di accesso alla parte alta del paese.

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“Scrivo a lei, continua, perché dimostra almeno la voglia di dare voce a noi poveri cittadini incantati da spot come tutto prende forma ma qui di sostanza ne abbiamo poca o di inaugurazioni faraoniche ma qui non passa nessuno con aerei tricolori o fasce al collo”.
Una polemica elegante, ironica ma che fa comprendere, qualora ce ne fosse la necessità, che i cittadini sentono maggiormente la necessità di vedere piccole opere quotidiane completate per il vivere sereno e civile.

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Da parte nostra questa email diventa ancora di più lo sprone a dare voce a 360° a tutti quelli che troppe volte per educazione o perché non abituati ad urlare vengono messi all’angolo da un mondo troppe volte sordo alla richieste sussurrate e gentili.

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“Il suo giornale resta la nostra unica speranza per avere almeno da parte dell’amministrazione un ascolto diretto. La ringrazio e mi scuso per averla disturbata”.

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Chiude così la email e non nascondiamo che il grazie lo giriamo a questo coraggioso cittadino che non ci ha affatto disturbato ma ci ha riportato, ancora un volta di più, a comprendere la bellezza e l’importanza di questa nostra professione.

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