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Castelli Romani

Monte Compatri, cresce la preoccupazione per il “Muro della discordia”: paura per rischio frane

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A Monte Compatri torna l’allarme per la sicurezza del versante dietro il muro di contenimento fatto edificare dall’ex sindaco Fabio D’Acuti. La struttura, costruita per prevenire fenomeni franosi, è ora al centro delle preoccupazioni dei residenti di via Ciaffei, timorosi che il prossimo nubifragio possa mettere in pericolo anche le loro abitazioni.

“Con le prossime piogge torrenziali verranno giù anche le case!” – questo il grido d’allarme in uno dei tanti post sui social, espressione del crescente malcontento tra i cittadini.

Un video, girato dalla nostra redazione ieri mattina proprio in via Ciaffei, mostra lo stato attuale del “Muro della discordia”, il quale avrebbe dovuto risolvere i problemi di dissesto evidenziati già durante la fase progettuale. Tuttavia, le condizioni della scarpata sembrano peggiorate, rafforzando le paure di chi teme una frana verso via Fontana delle Cannetacce, la strada sottostante. La preoccupazione dei residenti, dunque, non appare ingiustificata: il rischio di ulteriori cedimenti, aggravato dalle piogge autunnali, mantiene alta la tensione nel quartiere.

L’ARTICOLO DEL 4 APRILE 2024

Si tratta del muro costruito dall’amministrazione guidata dall’ex sindaco Fabio D’Acuti che avrebbe dovuto evitare quei “fenomeni franosi” che una rilevazione tecnica aveva evidenziato già agli inizi in fase progettuale.

Oggi la paura dei cittadini di via Ciaffei, e non solo, è quella di ritrovarsi franati nella strada sottostante, via Fontana delle Cannetacce.

nella foto l’ordinanza sindacale che impone il senso unico nel tratto di strada

Ad oggi nella strada insiste un senso unico proprio per scongiurare, come indicato nell’ordinanza sindacale n. 24 del 17 agosto 2022, rischi per “l’incolumità pubblica e privata”.
Nelle foto che abbiamo scattano sono ancora più evidenti i segni del cedimento del manto stradale e le piogge degli ultimi giorni stanno erodendo sempre di più la scarpata che insiste dietro le spalle del muro.

nella foto sono evidente le crepe sull’asfalto e la curvatura in avanti del tratto di pavimentazione

In questi giorni siamo andati proprio alla ricerca delle fasi che hanno poi portato, nei primi mesi del 2021, alla realizzazione di questo progetto che vede la luce dopo una delibera di giunta municipale, la n. 134 del 20 ottobre 2016 (corretta per quanto riguarda il computo metrico con la delibera di giunta municipale n. 15 del 2 febbraio 2017), che, partendo da “un bando per la concessione di finanziamenti regionali a favore dei Comuni per gli interventi di dissesto idrogeologico annualità 2016” e, si legge nella delibera, “PREMESSO che questa Amministrazione intende mettere in sicurezza via Ciaffei, area interessata dal dissesto; che per l’area interessata è stato redatto l’inventario dei fenomeni franosi ( IFFI ) da un geologo abilitato; che è stata redatta dichiarazione sull’esistenza di aree PAI; che è stata redatta altresì la dichiarazione relativa alla proprietà o alla disponibilità dell’area oggetto di richiesta del finanziamento” faceva partire l’iter per la realizzazione di un progetto che ammontava a € 198.207,66 che evitasse quei “fenomeni franosi” citati nella delibera.
La situazione attuale desta molte preoccupazioni evidenziate da alcuni post su fb degli stessi residenti nella vita.
Nei primi mesi del 2021 il muro venne realizzato scatenando le accuse dell’allora consigliere di minoranza, oggi sindaco di Monte Compatri, Francesco Ferri, che lo definiva “… osceno … conferma del pressappochismo dell’amministrazione D’Acuti (nds l’allora sindaco Fabio d’Acuti, oggi consigliere comunale di minoranza)” e concludeva, tuonando nel suo intervento, “vogliamo capire come sono stati spesi i soldi della collettività e in tal senso saremo intransigenti rispetto a tanto pressappochismo. O si è all’altezza delle aspettative dei monticiani o dimissioni immediate”.
L’amministrazione d’Acuti cadde alla fine di maggio 2021 con le dimissioni di 9 consiglieri comunali portando poi il paese alle elezioni dell’ottobre 2021 che videro la vittoria come sindaco di Francesco Ferri.
Da allora non vi è stato più nessun intervento seppure con delibera di Consiglio Comunale numero 11 del 12 aprile 2023 a seguito di una mozione a firma dei consiglieri comunali del gruppo Nuovi Orizzonti per Monte Compatri, Fabio d’Acuti, Adriano di Franco (assessore ai lavori pubblici durante i lavori di costruzione del muro) ed Agnese Mastrofrancesco l’intero consiglio comunale approvava all’unanimità una mozione “recante ad oggetto Mozione per indagine geologica su tratto stradale Via G. Ciaffei”.

Non ci è dato sapere, al momento, se detta indagine sia stata poi posta in essere dall’attuale amministrazione comunale ma quello che poi abbiamo rilevato, passando in rassegna le delibere di consiglio comunale e di giunta municipale, è una delibera di giunta che ha attirato la nostra attenzione.

Si tratta della delibera n. 102 del 22 giugno 2023 avente ad oggetto “RISOLUZIONE CONTROVERSIA COMUNE DI MONTE COMPATRI/SOC. DFC COSTRUZIONI SRL AI SENSI DELL’ART. 1965 C.C.- PROVVEDIMENTI”.
La DFC Costruzioni è la ditta vincitrice dell’appalto per la realizzazione del famoso “Muro di Via Ciaffei” ed entrando nello specifico della delibera si evincono due particolari:

  • un decreto ingiuntivo notificato al comune di Monte Compatri per il pagamento della fattura 6/2021 della ditta per un importo di € 127.000 “oltre interessi come richiesti nel limite del tasso soglia, spese legali di procedura di ingiunzione liquidate in € 2.135,00 per compenso ed € 406,50 per esborsi, oltre oneri come per legge”;
  • due note degli uffici comunali in relazione “all’opportunità di proporre o meno opposizione” a detto decreto.

Sempre leggendo la delibera appare una situazione che ci ha sorpresi in quanto dapprima si autorizza il sindaco, Francesco Ferri, a proporre opposizione, in nome e per conto del Comune, avverso il decreto ingiuntivo n. 437/2022 del 24/02/2022 emesso dal Tribunale di Velletri per il pagamento a favore della Soc. D.F.C. Costruzioni s.r.l., entro il termine di quaranta giorni dalla notifica dello stesso ricorso, della somma di € 127.000,00 nominando un legale con conseguente pagamento delle spese (€ 9322,82 come si evince nella delibera di giunta comunale n. 46 del 17 marzo 2022) e poi si effettua una risoluzione in quanto, prosegue la delibera di giunta, “appare opportuno e conveniente per il Comune addivenire alla definizione transattiva della vicenda nei termini suggeriti dal legale difensore, al fine di porre fine ad una controversia in essere”.

In ragione di quanto sopra indicato la giunta comunale di Monte Compatri delibera “congrua la somma omnicomprensiva di € 100.000,00, a tacitazione di ogni pretesa economica avanzata da D.F.C. Costruzioni s.r.l.”.

Questa, ad oggi, una prima cronistoria “fugace” relativa alle vicissitudini che hanno portato dalla valutazione di un rischio concreto e tangibile, i succitati “fenomeni franosi” di cui alla delibera di giunta n. 134/2016, alla realizzazione di un opera che, stando alle molte voci non è conclusa, alla perdita del finanziamento iniziale della Regione Lazio, in quanto l’opera non venne terminata, ad un decreto ingiuntivo al quale dapprima il comune si è opposto, con un esborso per spese legali di circa diecimila euro e poi all’esborso di centomila euro per un opera che, apparentemente, di sicurezza ne offre ben poca.

Nei prossimi giorni proveremo ad incontrare l’allora sindaco, l’avvocato Fabio d’Acuti, e l’ex assessore ai Lavori Pubblici, Adriano di Franco per avere un quadro ancora più dettagliato dei passaggi che hanno portato poi alla realizzazione del muro.
Ovviamente sarà nostra premura contattare sia gli uffici che hanno rilasciato dapprima un parere favorevole all’opposizione al decreto ingiuntivo e successivamente, invece, a convergere sulla posizione di “tacitazione omnicomprensiva” e in ultimo capire gli obiettivi dell’attuale amministrazione monticiana in merito alla risoluzione di questo annoso problema.