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Cultura e Spettacoli

MODICA PAOLO BORROMETI CRONISTA MASSACRATO DI BOTTE: SOLIDARIETA' AD UN GIORNALISTA SCOMODO ALLA MAFIA

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Tempo di lettura 4 minuti Il commissario Capo della Polizia, Nino Ciavola sta in indagando sul caso, non nuovo al cronista di Modica

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di Cinzia Marchegiani

Modica – Paolo Borrometi è il direttore della testata Agi, oltre che giornalista de La Spia. E’ un cronista scomodo in una terra troppo bella e contemporaneamente violenta con chi indaga sui delitti senza volto dei sicari. La sua voce rappresenta quella della comunità che non si arrende ad una mafia sempre radicata nel territorio, che miete vittime e dolore cui non ci si può arrendere mai. Proprio la scorsa settimana due persone non riconoscibili l’hanno atteso davanti alla sua casa per massacrarlo di botte. Fortunatamente soccorso dal padre è stato subito trasportato all’ospedale e nella sera stessa è potuto tornare alla propria abitazione. Molte le testimonianze di solidarietà, gente semplice che nella vita quotidiana si aggrappa ai tutori della legge e di quell’informazione che cerca tra le immonde notizie, tracce, segreti da estirpare per poter portare alla luce scottanti verità. La sua collega, Patrizia Terranova su la Spia con titolo anche troppo eloquente, “Il silenzio assordante” denuncia l’assenza della politica territoriale:”Ma scusate, mi sbaglio o anche qui a Modica , nella nostra provincia, abbiamo dei rappresentanti politici? Forse ho sognato immaginando di avere un deputato nazionale, una senatrice, un sindaco, un presidente del consiglio comunale? Ma si, credo proprio di avere fatto un sogno, come recitava il grande Paolo Rossi “un sogno all’incontrario”. Nella realta’, qui a Modica vige solo il silenzio, appunto il silenzio rumoroso quello che fa male, ferisce. Qualche giorno fa un giovane modicano, non importa se giornalista, avvocato o fruttivendolo, e’ stato brutalmente aggredito in pieno centro a Modica in una fascia oraria abbastanza viva, l’altra sera due rapine a pochi metri di distanza nell’immediata periferia di Modica, rapina sventata dalla Polizia, eppure nessuno alza la voce, nessuno si indigna non avendo nessun rappresentante politico e o istituzionale, perche’ se ci fosse un sindaco, un deputato , una senatrice, credo che il primo avrebbe chiesto un incontro al prefetto con relativo comitato per l’ordine pubblico, i secondi sarebbero corsi a visitare il sindaco e preparare immediatamente un’interrogazione parlamentare, illustrando tutto nei dettagli duramente con una conferenza stampa, ma siccome il mio e’ solo un sogno…tutto tace, la vittima dell aggressione e’ rimasto circondato solo dai suoi amici, la polizia continua ad arrestare malviventi, ma nessuno dice GRAZIE, dimenticavo…..il giovane aggredito e’ anche un giornalista…….un rumore oggi c’e’ stato …ignoti malviventi sempre nella barocca Modica hanno scassinato, in pieno giorno, un appartamento.”

Un agguato che riporta la fragilità di questo sistema, che trova in un cronista il nemico da silurare, da intimorire, poiché il giornalista si carica sulle proprie spalle il dovere civico dimenticato, soprattutto da chi è stato eletto per tutelare con la giustizia e la legge. Un circuito chiuso del malaffare che viene interrotto da queste schegge della verità che svegliano da un torpore secolare la coscienza di ognuno e indistintamente, dal nord al sud. Non esiste un confine per la mafia e si nutre dell’assoluta indifferenza della collettività.

Tra le tante forme di affetto rivolte a Paolo, arriva la solidarietà anche da Assostampa che ravvisa un segnale preoccupante per la libertà d’informazione in provincia di Ragusa e in Sicilia e quindi rivolge un appello alle forze inquirenti affinché facciano piena luce sull’increscioso episodio. Sono proprio gli inquirenti e il Commissario Capo della Polizia di Stato, Nino Ciavola, che stanno svolgendo le indagini su questo vile gesto che però, non rimane isolato, infatti lo scorso ottobre 2013 aveva ricevuto un altro atto intimidatorio, dove sulla fiancata della propria macchina avevano scritto rigandola “Stai attento”.

Su Facebok Paolo Borrometi ringrazia dell’affetto ricevuto che lo conforta a continuare nel suo lavoro. Proprio due giorni prima dell’aggressione rimandava al mittente di chi lo aveva criticato di aver parlato di mafia e omertà nella storia di un delitto che stava seguendo, quello di Ivano Inglese, un giovane uomo barbaramente ucciso 19 mesi fa alla chiusura del distributore di benzina, precisamente il 22 settembre del 2012 in Contrada Pozzo Ribaudo a Vittoria.
Probabilmente la sua aggressione potrebbe essere collegata ai mandati di quell’omicidio ancora senza nomi dei sicari. Con una riflessione il cronista si rivolge a tutti i lettori:” La nostra Terra non può essere solo terra di eroi, lapidi e commemorazioni. Non ci si può indignare solo quattro o cinque volte l’anno, in occasione dei giorni della memoria di Falcone, Borsellino, Impastato, Fava ed altri grandi uomini, che rischiano di essere considerati tali solo in quelle occasioni. Le loro idee devono davvero camminare sulle nostre gambe. È il loro esempio che va preso, abbracciato, sposato. Non quello di alcuni silenzi, tanto assordanti quanto imbarazzanti, questa Terra ha bisogno. Non bisogna offrire la pericolosissima sensazione di voltarsi dall’altra parte. Abbiate coraggio, non chinate la testa! Perché, come diceva Peppino Impastato, 'la mafia è una montagna di merda' ”.

Si apprende dal Corriere di Ragusa che il Viceministro all´Interno Filippo Bubbico in merito a quest’aggressione ha espresso preoccupazione e solidarietà: "La violenza ai danni del cronista ragusano, impegnato in inchieste su vicende criminali, è anche un attentato alla libertà di espressione di un’intera comunità e, per questo, ancora più intollerabile. Raccontare quello che accade in terre di mafia, fare informazione, è un vaccino irrinunciabile contro un´epidemia oscura come quella criminale. Nel ribadire vicinanza a Paolo Borrometi, voglio sottolineare che lui non è solo, già da qualche tempo la sua situazione è stata segnalata ed è oggetto di attenzione da parte delle istituzioni. Episodi come quello avvenuto nei giorni scorsi non devono piu´ accadere, bisogna fare chiarezza al più presto sull´aggressione e rendere piu´ alta la vigilanza.”

L’Osservatore d’Italia esprime solidarietà a Paolo Borrometi, spesso il cronista diventa il bersaglio facile laddove le proprie inchieste affiancano il lavoro dei tutori della legge, nelle complicate e difficilissime storie di delitti e crimini che evocano paura solo a nominarle.

Paolo Borsellino aveva tracciato lo stile: “La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”…perché non si può continuare a guardare sperando che non ci accada mai nulla.
 

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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Cultura e Spettacoli

Tivoli, al via il festival della cultura giapponese

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Nei giorni 4,5 e 6 luglio si svolgerà a Tivoli la Prima Edizione del Festival della Cultura Giapponese, nell’ambito del rapporto di gemellaggio che lega Tivoli alla città giapponese di Yugawara.
Questo appuntamento si inserisce nel complesso dei rapporti istituzionali che collegano le due comunità e vuole rappresentare anche un ponte tra due culture millenarie che sembrano distanti e che invece hanno molti punti di contatto.
All’iniziativa hanno dato il proprio Patrocinio Gratuito i Comuni di Tivoli e di Guidonia Montecelio, L’Istituto Va-Ve, Villae Tivoli, la Fondazione Italia-Giappone, la DMO di Tivoli e Valle dell’Aniene Terre di Otium e la Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio che ha erogato anche un contributo finanziario a sostegno dell’iniziativa.
Numerosi sono stati gli sponsor privati del territorio che hanno voluto supportare l’evento.
Il Comitato promotore del Festival è composto dall’Associazione Tivoli Città della Cultura, Tivoli ONLUS, LUIG (Libera Università Igino Giordani) e Agenzia del Viaggiatore-CTS.
Il programma allegato è ampio e denso di eventi ed è finalizzato a far conoscere alcuni aspetti della cultura giapponese con l’intento di rafforzare i rapporti anche dal punto di vista istituzionale e degli scambi commerciali.
Una delegazione della Città di Yugawara sarà ospite della nostra Città negli stessi giorni in cui si svolgerà il Festival e visiterà molti luoghi e strutture sia di Tivoli sia di Guidonia Montecelio.
Il Sindaco di Tivoli accoglierà la Delegazione il 4 luglio presso Palazzo San Bernardino per i saluti e lo scambio dei doni
istituzionali.
Particolarmente significativo ed evocativo sarà l’evento del 6 luglio, alle ore 17,00, presso le Scuderie Estensi.
In quell’occasione si celebrerà il primo Raid aereo Roma-Tokyo del 1920 e si commemorerà la figura dell’Ufficiale Pilota Arturo Ferrarin che compì la trasvolata. Per l’occasione, il giorno 5 luglio alle ore 9,30, il 60° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza presso l’Aeroporto di Guidonia Montecelio, sorvolerà la Città di Tivoli per omaggiare la memoria del
pilota italiano, la sua impresa, la Delegazione giapponese e la città di Tivoli.
A Yugawara è presente uno dei più grandi biscottifici del Giappone intitolato alla città di Tivoli, così come un grande Centro Commerciale, inaugurato nel 2017, dove insiste un’ampia zona in cui è possibile trovare prodotti alimentari italiani, in particolare di Tivoli e della Valle dell’Aniene.

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