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MISS ITALIA, TORNANO ALLA RIBALTA GLI ANNI '50

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Tempo di lettura 6 minuti Le ragazze premiano lo stile vintage, ma c’è anche chi sfila in infradito

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Redazione

A Miss Italia vanno di moda gli anni ’50. A confermarlo sono le 224 pre finaliste in gara a Montecatini Terme che, nel corso del primo incontro con la commissione tecnica, hanno sfilato con abiti propri, scelti personalmente dal guardaroba di casa. La giornata di ieri è stata quindi una prova importante per le ragazze, che hanno avuto la possibilità di farsi conoscere per la prima volta da Fabrizio Frizzi e dal gruppo di autori e tecnici del settore, mettendo in risalto la loro spontaneità e originalità.
Seppur diverse per gusti e look scelti, le ragazze in gara quest’anno si sono trovate tutte d’accordo su un principio: il binomio ‘semplicità ed eleganza’ non solo interiore, ma anche (e soprattutto) nel vestire.
La maggior parte delle miss, infatti, ha scelto di presentarsi alla commissione in abiti definiti da loro stesse “sobri e fini, ispirati ad uno stile retrò”. E’ il caso di Angela Robusti, Miss Wella Professionals Veneto, che ha sfilato in commissione indossando un tailleur anni ’50 dai toni pastello e scollo a barchetta. “Sono laureata in architettura: amo tutto quello che è vintage, a partire dai mobili d’epoca – ha spiegato -. Mi vesto così, con un look ispirato al passato, anche nella vita di tutti i giorni: per questo ho scelto un tailleur anni ’50. Pur essendo una taglia 40, ho un fisico morbido: penso che lo stile vintage lo valorizzi”.
Come lei, anche Sara Contigliozzi, Miss Benessere Specchiasol Lazio Edizione Speciale, si è ispirata ad un look del passato. “Ho scelto una gonna lunga al ginocchio, a fiori, e un semplice top bianco, perché amo lo stile anni ’50 – ha detto -. Mi sento una donna d’altri tempi e il mio stile lo rispecchia”.
Quasi tutte le ragazze hanno scelto un abito corto o, comunque, una gonna abbinata a una t-shirt o a un top; pochissime le miss in pantaloni o jeans: una delle poche è stata Miss Milano, Giada Teriaca.  “Ho scelto di vestirmi con una camicia e un paio di pantaloni beige per distinguermi: immaginavo che molte si sarebbero presentate in abito e tacco – ha spiegato -. Inoltre mi vesto spesso così, con un look ‘da ufficio’ che rispecchia la mia città”.
Pantaloni anche per Eleonora Morosetti, Miss Rocchetta Bellezza Lazio, che ha sfoggiato una tuta di jeans grigio. “Indosso una versione femminile di una tuta da meccanico – ha scherzato -. Io sono un maschiaccio mancato: amo i motori e il loro mondo, dalle moto alle auto da corsa”.
Stile “alla maschietto” anche per Luisa Olivieri, Miss Ragazza in Gambissima Luciano Barachini Umbria. “Ho scelto una maglietta con stampa mimetica abbinata a degli shorts neri e a un paio di stivaletti – ha detto -, perché mi vesto così ogni giorno e mi sento a mio agio. Se devo essere giudicata, voglio esserlo per quella che sono davvero”.
Look davvero particolare per Floriana Lauritano, Miss Rocchetta Bellezza Sicilia, che ha indossato uno smoking “particolare”. Giacca di taglio maschile e pantaloni a righe “a zampa”. “Ho scelto questo vestito perché credo mi porti fortuna – ha detto Floriana -.  Amo molto i pantaloni: sono un simbolo dell’indipendenza raggiunta dalle donne”.
Tubino color panna, ma abbinato ad una giacca di taglio maschile, appoggiata con disinvoltura sulla spalla, per Antonia Lucia Briante, Miss Sportiva Diadora Calabria. “Questo look rappresenta i due aspetti della mia personalità: uno più sobrio, raffinato come il vestito che porto e un altro più sbarazzino, come la giacca portata sulla spalla”.
Tra i colori preferiti dalle 224 prefinaliste spiccano il verde in tutte le sue sfumature, il rosso corallo e gli intramontabili nero e bianco. Apprezzate anche le gonne lunghe e gli shorts.
“Ho scelto una gonna lunga perché credo che valorizzi a pieno la femminilità di una donna – ha commentato Sonia di Palma, Miss Roma Capitale -. La indosso spesso, soprattutto d’estate, con il tacco o una semplice ciabattina”.
Molta attenzione da parte delle miss è dedicata alla scelta delle scarpe: tante di loro ne fanno collezione,  come Chiara Giulia Zaninelli, Miss Cinema Planter’s Veneto, che ne possiede più di 100 paia o Linda Ersettigh, Miss Sorriso Fiat Friuli V. Giulia, che le disegna.
Le ragazze di Miss Italia hanno sfoggiato spesso acconciature raccolte, come le romantiche trecce laterali, code alte e capelli asciugati ‘al naturale’.
Diverse le motivazioni che hanno influenzato la scelta dell’abito di ciascuna ragazza. Se la maggior parte ha deciso di presentarsi con i vestiti indossati nella vita di tutti giorni, altre hanno optato per abiti “portafortuna”, perché regalati dalla mamma, dal papà, dal fidanzato o comunque da una persona cara. Tante le ragazze che hanno scelto abiti che ricordano loro un avvenimento speciale, come la propria laurea o il matrimonio di un familiare o l’incontro con l’amore della vita.
Sara Mahdar, Miss Cinema Planter’s Umbria, ha scelto un abito etnico, della mamma, i cui colori ricordano le sue origini marocchine. “Ho scelto questo vestitino perché mi piacevano i colori – ha spiegato -. E’ della mia mamma, l’ho preso dal suo armadio senza dirglielo, spero mi porti fortuna”.
Abitino di tulle color panna, stile impero, per Flavia Mancia, Miss Deborah Milano Marche. “Questo vestito è stato cucito dalla mia nonna, che è sarta – ha raccontato alla commissione -. Ha un grande valore affettivo e l’ho scelto per l’occasione”.
Melania Di Noro, Miss Sorriso Fiat Abruzzo, ha scelto short neri abbinati a una canotta con stampe francesi in onore della mamma. “In questa canotta c’è raffigurata la Tour Eiffel: la mia mamma è francese, così ho pensato di renderle omaggio in questo giorno speciale”.
“Indosso un abito fucsia, elegante, con intarsi di paillettes – ha spiegato Maria Lebano, Miss Cinema Planter’s Ischia Global Festival – : l’avevo messo al matrimonio di mia sorella”.
Molte le ragazze che si sono orientate sull’intramontabile tubino nero alla Haudrey Hepburn. Tra tutte, Valentina Lamberti, Miss Sorriso Fiat Campania. “Ho puntato sull’essenzialità, ma anche sulla personalità: nessun abito racchiude questi due elementi meglio di un classico tubino”.
Diverse le Miss che hanno puntato sulla praticità del look, come ad esempio Miss 2012, Ludovica Barba, di Roma, che ha piacevolmente stupito la commissione sfilando in abito da mare e infradito. “Sono una ragazza semplice, spontanea – ha detto Ludovica -. Adoro questo abitino da spiaggia e mi piace metterlo spesso. Ho scelto di abbinarlo alle infradito anche oggi, perché è così che lo porto nella vita di tutti i giorni”.
“Sono sincera: oggi sarei venuta volentieri in pigiama – ha esclamato Teresa Buono, Miss Miluna Molise -: è il look con cui mi sento più a mio agio”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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