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Redazione
Sulla presunta assenza della prossima stagione di Miss Italia dagli schermi televisivi interviene Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio dei Minori:
«Esiste la tendenza a distruggere tutto ciò che di positivo connota l’Italia nel mondo»: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, in relazione alla paventata assenza di Miss Italia nei palinsesti Rai per la prossima stagione televisiva.
Per Marziale, «la manifestazione, nel tempo, ha saputo raccogliere le istanze provenienti dalla società specializzata nella tutela dei minori al fine di non ledere i loro diritti innalzando, per esempio, ai fatidici 18 anni la soglia anagrafica per partecipare alla gara. Un segnale importante, se contestualizzato alla spietata macchina dello spettacolo che tende sempre più a sfruttare i minorenni a beneficio dell’audience».
«Anche in termini di riconoscimento alla dignità della donna – continua il sociologo – Miss Italia ha provveduto a premiare femminilità, che in seguito alla partecipazione al concorso, hanno dimostrato di possedere doti culturali non indifferenti nel campo dei mestieri e delle arti, diventando punto di riferimento per le adolescenti. Tutt’altro che solo bellezza estetica».
Il sociologo conclude: «Non inserire nei palinsesti del servizio pubblico una manifestazione che rientra a pieno titolo nella storia del costume del Paese significa venire meno al Contratto di Servizio che fa della Rai la Tv di Stato, obbligata a promuovere le peculiarità artistiche e culturali del Paese».
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