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MILANO – Nell’ambito di un procedimento penale coordinato dalla Procura della Repubblica di Milano – i Carabinieri del NAS di Milano nella provincia meneghina, di Monza Brianza, Roma, Napoli e Lucca, a conclusione dell’indagine convenzionalmente nota come CONTRAMAL – coadiuvati nella fase esecutiva dai militari effettivi ai locali Comandi Provinciali – hanno dato esecuzione alla misura cautelare detentiva emessa dal Tribunale di Milano nei confronti di 13 soggetti a vario titolo responsabili dei delitti di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’Erario, truffa ad aziende farmaceutiche, autoriciclaggio, ricettazione di farmaci, somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Oltre ai tredici provvedimenti cautelari, nel medesimo contesto investigativo, sono state eseguite anche nr. 11 perquisizioni locali nelle predette province, e nr. 37 ordini di esibizione di documentazione notificati a persone giuridiche legate a vario titolo all’organizzazione criminale disarticolata dai militari dell’Arma.
Le indagini, avviate nel gennaio 2017, hanno consentito al NAS di Milano di individuare un’organizzazione criminale facente capo ad un soggetto di origine calabrese, titolare di una farmacia / deposito farmaceutico siti nel centro di Milano. I sodali, tutti operatori del circuito ufficiale di distribuzione del farmaco, hanno posto in essere molteplici condotte illecite finalizzate a:
– acquistare presso le aziende farmaceutiche ingenti quantitativi di “farmaci molto costosi, a destinazione ospedaliera pubblica o privata”, in particolare medicinali per cure oncologiche, virali, e per altre gravi patologie, ad un prezzo scontato “ex factory” (cioè il costo di vendita del farmaco stabilito dall’AIFA prima dell’immissione in commercio del medicinale), attestando falsamente la loro destinazione a strutture ospedaliere private italiane (avvalendosi e sfruttando un fittizio accreditamento presso l’AIOP, Associazione Italiana ospedalità privata, che riunisce, appunto, le strutture di ricovero e di cura private);
– realizzare una rete di riciclaggio dei farmaci, la cui documentazione veniva in tutto o in parte falsificata al fine di rivenderli nel mercato parallelo estero, in particolare in nord africa ed nel sud est asiatico;
– rivendere i farmaci riciclati all’estero a prezzi molto maggiori di quelli d’acquisto esponendo a gravi pericoli per la salute gli utilizzatori finali delle specialità medicinali, poiché la vendita avveniva tramite una “filiera” non autorizzata e non controllabile ed utilizzando intermediari stranieri che in molti casi era addirittura estranei al settore sanitario (sono state documentate, infatti, alcune copiose cessioni di farmaci a cittadini stranieri che abitualmente lavoravano come ristoratori etnici o come dipendenti di Banca, che solo incidentalmente e per fini di lucro si dedicavano al lucroso traffico).
I predetti traffici di prodotti farmaceutici, ai quali si dedicava l’organizzazione criminale, neutralizzata dai militari del NAS, venivano realizzati con modalità assolutamente spregiudicate, illegali e senza alcun controllo neanche sulle varie fasi del trasporto, dello stoccaggio e della distribuzione dei farmaci ricettati. Le indagini hanno dimostrato che certamente il “modus operandi” illecito adottato dagli arrestati garantiva all’organizzazione un margine di guadagno ingentissimo derivante sia dalla vendita dei farmaci stessi, sia dall’illegittimo rimborso del credito d’iva maturato a danno dell’erario, ma soprattutto dalla ingente truffa ai danni delle ignare case farmaceutiche.
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