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di Paolino Canzoneri
MILANO – La Guardia di Finanza di Milano ha messo a segno una imponente operazione antidroga, forse una delle più vaste in assoluto in Italia. Il capo della Direzione Distrettuale Antimafia Nicola Gratteri ha firmato e avviato una operazione che ha portato al momento al fermo di cinquantaquattro individui, otto arresti, sigilli a beni per oltre 8 milioni di euro e un maxi sequestro di 8 tonnellate di cocaina nonchè ingenti quantitativi di hashish, marjiuhana ed eroina. La maxi operazione è da considerarsi da record assoluto. Il risultato di una indagine paziente, capillare e laboriosa che ha portato alla luce un traffico di cocaina dalla Colombia e da zone costiere dell'America Latina dove la polevere veniva prodotta e inviata nei canali europei passando dai porti di Gioia Tauro, Napoli fino a Genova grazie a scali e rotte triangolari fra Spagna e Olanda.
I clan locali si occupavano della distribuzione e dello smercio nel territorio. Una pericolosa inversione di tendenza riguardo lo smercio di eroina che sembra riacquisire interesse dei clan, inclusi Sicilia e Campania che si appoggiano e collaborano fra loro per l'acquisto di enormi partite di droga. Grazie alla preziosa collaborazione dell'antidroga britannica è stato possibile accertare l'ingresso in Inghilterra di enormi partite di stupefacenti. Il magistrato Nicola Gratteri non nasconde la sua soddisfazione: "Ancora una volta la 'ndrangheta si dimostra monopolista assoluta del traffico di droga e non si tratta solo di cocaina; nel corso dell'indagine abbiamo sequestrato anche hashish, marjiuhana ed eroina. La guerra in Afghanistan ha rafforzato i talebani, che stanno smerciando un'enorme quantità di eroina a prezzo bassissimo ed è sempre la 'ndrangheta ad occuparsi dell'importazione, attraverso la Turchia." Aggiunge Gratteri che nonostante l'operazione sia da record, difficilmente potrà rappresentare un duro colpo per i clan perchè da sempre sono stati in grado di riprendere e riavviare lo smercio della droga in Europa. Per stanare il problema bisognerebbe andare alla radice e smantellare i cartelli colombiani che da anni rappresentano i produttori numero uno al mondo di droga e da dove parte tutto.
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