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di Angelo Barraco
Milano – La morte di Carlotta Benusiglio, stilista milanese di 37 anni, è tutt’altro che chiarita. La donna è stata trovata impiccata martedì mattina, in un albero nei giardini di Piazza Napoli, nella periferia del capoluogo e poco distante dalla sua casa. Si è pensato subito al suicidio poiché tutti gli elementi portavano ad un’unica pista, ma vi sono degli elementi che gettano l’ombra del sospetto e aprono altri scenari. Il primo elemento evidente che emerge riguarda la posizione del corpo. Chi si uccide solitamente non tocca terra e il corpo rimane sospeso in aria, il corpo di Carlotta invece toccava terra con i piedi, come mai? La vittima ha inoltre lasciato il suo personal computer acceso con la musica, segno che l’uscita effettuata quel giorno avrebbe comportato un eventuale rientro immediato. Emerge inoltre che nell’ultimo periodo il suo rapporto con il fidanzato era diventato complesso e si era recata più volte al pronto soccorso per ricorrere a medicazioni, un rapporto fatto di allontanamenti e riavvicinamenti. Sarebbe saltata fuori anche una denuncia fatta dalla donna nei confronti del suo ragazzo, l’uomo però non risulta indagato. Gli inquirenti lo hanno sentito come persona informata sui fatti e insieme a lui anche altre persone. E’ stato aperto un fascicolo per istigazione al suicidio a carico di ignoti. Sono in corso esami tossicologici, esami del dna e dei dispositivi di videosorveglianza della zona. Dai primi esiti autoptici non sarebbero emersi segni di violenza sul corpo. La famiglia preme per approfondimenti investigativi. La sorella Giorgia, attiva per la lotta contro la droga dopo che all’età di 16 anni (evento accaduto 17 anni fa) rischiò la vita dopo l’assunzione di ecstasy e subì un trapianto di fegato. Ha pubblicato anche un libro che si chiama “Vuoi trasgredire? Non farti” e ha scritto sul suo blog il seguente messaggio “Io non credo, non riesco, non voglio credere che mia sorella Carlotta si sia tolta la vita volontariamente, perché questo è contrario a tutto quello che ho vissuto con lei e che con lei ho condiviso: i suoi progetti, le sue visioni e le sue ambizioni per il futuro. Niente aveva mai potuto farmi immaginare che nel pieno della sua esistenza potesse fare un gesto di questa portata, quindi mi capirete se insisto. Voglio chiedere a tutti, soprattutto agli operatori dell’informazione di essere prudenti e di attendere gli esiti dell’autopsia che verranno consegnati tra qualche settimana. Le indagini sono ancora in corso, minuziose, attente e scrupolose, quindi è presto per dire che il caso è chiuso poiché non sappiamo ancora cosa sia avvenuto nelle ultime ore di vita di mia sorella Carlotta.”
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