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Prima il dispiacere per l’aborto spontaneo del bimbo che portava in grembo, poi la tragedia. Una donna di 40 anni è morta dissanguata poiché, per l’accusa, i medici non le hanno subito asportato l’utero che le avevano per errore perforato durante il raschiamento di routine. Le hanno fatto trasfusioni di sangue ma non l’immediata isterectomia, come previsto in tali casi e e che le avrebbe salvato la vita.
Per questo 3 ginecologi dell’Humanitas sono indagati a Milano. L’udienza preliminare si aprirà il 10 dicembre.
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