Milano, lady smile: sequestrati beni e conti correnti per 2,5 mln di euro alla regina dell'odontoiatria lombarda

 
di Angelo Barraco

MILANO – L’operazione  “Smile” eseguita dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Monza e del Nucleo Operativo del Gruppo Guardia di Finanza di Monza ha portato al sequestro di beni e conti correnti per un valore di 2,5 milioni di euro e due società  appartenenti a Maria Paola Canegrati, soprannominata la “Lady Sorriso” dell’odontoiatria. La donna è stata già coinvolta nella prima parte dell’inchiesta “Smile” che ha portato alla sua condanna a 4 anni e due mesi di reclusione.
 
Dalle indagini è emerso che le due società detenevano il monopolio delle cure odontoiatriche presso gli ospedali della Lombardia. “Lady Sorriso” è stata arrestata ad inizio anno e in questa seconda fase investigativa risulta indagata per operazioni sospette messe in atto insieme al commercialista e consulente di Bergamo. Gli accertamenti svolti dagli inquirenti hanno dimostrato che la donna avrebbe accumulato la sua fortuna attraverso attività illecite, tali verifiche hanno portato alle misure cautelative nei riguardi delle società. Su di lei pende inoltre l’accusa di aver prodotto fatture false per 1,8 milioni di euro con l’ausilio di società straniere o documenti per operazioni mai svolte. Su di lei pende il reato di evasione in concorso con il suo commercialista che è pari a 445 mila euro, a tale esorbitante cifra si aggiungono le accuse di accuse di truffa e tentata truffa aggravata e 345 mila euro provenienti dalle prestazioni odontoiatriche rimborsate dal servizio sanitario regionale, inoltre è accusata di appropriazione indebita per ingiusto profitto per una somma di 2,6 milioni di euro per aver usato carte di credito dell’azienda con fatture addebitate all’imprenditore.
 
Nella prima fase dell’indagine è stato coinvolto il 49enne Fabio Rizzi, ex senatore, nonché “padre” della Riforma della sanità in Lombardia che era stato arrestato. L’uomo era stato anche sospeso dall’incarico ed espulso dalla Lega Nord, era state arrestate anche altre 20 persone. Una vicenda che nel maggio scorso ha riacceso i riflettori sullo scottante tema della sanità e relative inadeguatezze. Un’inchiesta che coinvolse un copioso numero di persone e che portò “Lady Sorriso” a patteggiare una pena di 4 anni e due mesi di reclusione e al pagamenti di 300mila euro. Una pena che accorpa anche due episodi di corruzioni risalenti all’anno 2015 che furono denunciati dalla componente del collegio sindacale dell’ex Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate in un secondo esposto, portando in auge lo scandalo degli appalti. Una vicenda che ha coinvolto il sopracitato Fabio Rizzi, presidente della Commissione Sanitaria della Regione Lombardia e il suo portaborse Mario Longo che hanno patteggiato a 2 anni e al pagamento di 70mila e 180ila euro.