MILANO, ENTRA IN CASA PER RUBARE E VIENE UCCISO. SALVINI: "SE L'È CERCATA"

Redazione

Milano – "Non volevo che morisse": sono le parole che ha più volte ripetuto ai carabinieri Francesco Sicignano, il pensionato, di 65 anni, che ha sparato ed ucciso un ladro che la scorsa notte si era introdotto in casa sua a Vaprio d'Adda (Milano). I militari hanno trovato nella villetta una torcia accesa, elemento che potrebbe confermare la tesi dell' uomo che ha dichiarato di avere sparato dopo essersi trovato davanti una sagoma nera appunto con una torcia in mano.

L'uomo è accusato di omicidio volontario. Rispetto ad una prima ipotesi di eccesso colposo in legittima difesa, la Procura ha formulato la nuova contestazione per poter svolgere tutti gli accertamenti. In mattinata era stato spiegato che l'ipotesi di reato a carico dell'uomo era quella di omicidio colposo con eccesso colposo in legittima difesa. Da quanto si è appreso, invece, in seguito agli ultimi accertamenti svolti dai carabinieri l'uomo verrà formalmente indagato per omicidio volontario. Per poi valutare se sussistano i presupposti per riconoscere l'eccesso colposo in legittima difesa (punito penalmente) o la legittima difesa (non punita).

L'iscrizione per omicidio volontario, come è stato chiarito, è un atto necessario per svolgere tutte le indagini sulla dinamica di quanto accaduto. Il 28enne romeno, che era entrato nell'appartamento per rubare, sarebbe stato infatti colpito frontalmente dal pensionato, da una distanza ravvicinata, ed è stato raggiunto da un solo proiettile di pistola. Altri due colpi sparati, invece, non hanno colpito il romeno. Il pensionato è stato ascoltato a lungo dai carabinieri, che hanno interrogato anche i suoi familiari. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto di Milano Alberto Nobili e dal pm Antonio Pastore, che hanno disposto l'autopsia sul cadavere del giovane.