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Angelo Barraco
Milano – Quando ci si trova da soli a casa e non si ha voglia di uscire e si preferisce rimanere dentro le mura domestiche che danno sicurezza malgrado ci si trova da soli, dentro il calore materno della casa che raccoglie l’intimità e i ricordi come un grembo materno allora qualsiasi paura e qualsiasi timore del mondo esterno svanisce. E’ proprio quello che ha fatto e pensato una donna del quartiere Lambrate di Milano; la donna ha ordinato una pizza presso la solita pizzeria, come faceva spesso ma a consegnare la pizza a casa non è stato il solito fattorino ma ad entrare dentro casa della donna, di 41 anni è stato un uomo egiziano di 30 anni che l’ha stuprata. La donna ha passato momenti di terrore che ha raccontato agli psicologi e ai medici del centro antiviolenza della clinica Mangiagalli che fatto visite sulla donna subito dopo lo stupro. La donna ha riferito di aver risposto al citofono e di aver detto al fattorino che poteva salire al terzo piano, ha continuato dicendo che il fattorino, nel momento il cui la donna ha aperto la porta, ha chiesto “sei sola in casa?” e la donna ha risposto “questa sera siamo io e il gatto”, dopo questa frase, per la donna è iniziato un vero e proprio incubo. Le indagini si sono subito concentrate sulla pizzeria, poiché la donna aveva chiamato quella pizzeria e da quella pizzeria era venuto quell’uomo. Ma il proprietario della pizzeria non sa il nome dell’uomo e ha spiegato che non chiede a coloro che lavorano per lui il loro nome, ha spiegato che a lui interessa esclusivamente che i suoi uomini consegnino la pizza a Milano. L’uomo era uno di questi, uno senza nome. Salvini, segretario della Lega Nord ha detto: “Una donna ordina una pizza a casa e viene violentata, a Milano. Lo schifoso sarebbe un giovane egiziano, ancora libero. Quante altre violenze dovremo aspettare, prima di introdurre anche in Italia la pena, anzi la cura, della castrazione chimica?”. L’uomo non è stato rintracciato ed è caccia all’uomo.
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