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di Angelo Barraco
Milano – Macabra scoperta in una cava dimessa a Cernusco sul Naviglio, a Milano. E’ stato rinvenuto il cadavere di una donna legato a delle pietre e nascosto dentro ad un sacco in cellophane. A rinvenire il corpo è stato il proprietario dell’area dismessa che durante un sopralluogo ha notato la presenza dello strano involucro presente in acqua, dallo scorcio ha notato delle forme anatomiche e intorno alle ore 15 ha informato i Carabinieri. Subito dopo sono accorsi gli inquirenti con coadiuvati dai Vigili del Fuoco e hanno recuperato il corpo. L’area in cui è stato rinvenuto il corpo si trova nei pressi di campi coltivati e non distante da un Centro Commerciale. La macchina investigativa si è mossa immediatamente e il cadavere corrisponde a Gabriella Fabbiano, 43enne di Cernusco sul Naviglio. La donna indossava un pigiama ed era senza scarpe, il telo che copriva il corpo era simile a quello che viene solitamente usato nelle bancarelle dei mercatini e i blocchi di cemento invece sono simili a quelli utilizzati per i lavori stradali: è stata forse uccisa in un luogo chiuso e poi il suo corpo è stato portato li? Tanti sono gli interrogativi che si pongono gli inquirenti che hanno assistito alla macabra scena in cui la donna aveva le mani legate, il corpo coperto dal cellophane e legato con un fil di ferro: chi ha ucciso la donna e perché? Il luogo in cui è stato ritrovato il corpo fa pensare che l’assassino o gli assassini non volevano che il corpo venisse trovato poiché vi era la sopracitata cava abbandonata e tre blocchi di cemento che spingevano il corpo sott’acqua, la cava è profonda 12 metri circa: chi voleva nascondere il corpo e perché? Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo in merito alle indagini e proseguono in modo serrato l’attività investigativa per far luce su questo misterioso delitto. Ma chi era Gabriella Fabbiano? Dalle indiscrezioni pare che la donna avesse un matrimonio fallito alle spalle, due figli e sembra inoltre che nell’ultimo periodo abbia avuto delle frequentazioni. Il suo corpo non presentava segni di violenza ma saranno gli accertamenti di natura tossicologica disposti dagli inquirenti che stabiliranno le cause del decesso. Si indaga sulla vita privata della donna per capire quali fossero state le sue ultime frequentazioni, gli inquirenti hanno ascoltato diverse persone che la conoscevano. Chi ha ucciso la donna?
Il parere di Mary Petrillo, criminologa, psicologa, Docente di criminologia Coordinatrice Crime Analysts Team (CAT) Vice Presidente Ass. Con Te Donna Lazio : “Siamo ovviamente nel campo delle ipotesi e posso solo fornire un parere professionale, del resto non abbiamo sufficienti elementi per capire se si tratta di omicidio volontario e occultamento di cadavere o di incidente o altro, non ci sono riscontri attualmente per dire cosa sia potuto accadere a quella povera donna. Il modo in cui è stata ritrovata presuppone, però, a mio parere, una premeditazione, ma anche un depistaggio, vedi ad esempio il luogo dove il corpo è stato rinvenuto. Chi ha commesso il fatto potrebbe aver confezionato il cadavere in quel modo per ritardare il ritrovamento o addirittura con la speranza che non saltasse fuori il corpo. Ci ritroviamo di fronte all’ennesimo caso di femminicidio? Resta da capire questo ipotetico movente passionale lo ha commesso un uomo o una donna per vendetta, certamente l’esame autoptico può aiutare a chiarire cosa potrebbe essere accaduto e le analisi genetiche potrebbero fornire indicazioni per capire se si tratta di una persona scomparsa”.
Il parere di Rossana Putignano Psicologa Clinica – Psicoterapeuta Psicoanalitica -Responsabile della Divisione Sud e della Divisione di Diagnosi Psicodiagnostica e Neuropsicologia Forense del CRIME ANALYSTS TEAM: “Sembra la scena di un film, invece è la realtà. Come in 'Suburra' ambientata nella odierna Roma Capitale, un corpo viene confezionato come fosse un pezzo di carne da mettere in frigo e scaricato nel fiume. Il modus operandi, con utilizzo di cellophane, ricorda quello del paladino della nota serie 'Dexter', un ematologo che 'ripulisce' la città dai Sk con modalità a dir poco spietate. Nulla di lontano dalla realtà. Siamo a Milano e un corpo viene ritrovato nelle acque di una cava. Probabilmente, come ipotizza la collega Mary Petrillo, era volontà dell'assassino quella di tardare il più possibile il ritrovamento del corpo più che sperare che salisse a galla, poichè mancano pesi che potessero assicurare il corpo sul fondale. In ogni caso, un'altra donna rientra nella casistica 'una vittima ogni due giorni'. Cosa ha visto o sentito questa donna? Sarà stata vittima di una coppia diabolica? È un omicidio compiuto all'interno di una cerchia particolare? In ogni caso, chi ha ucciso questa donna non deve aver visto altre alternative. In presenza di una grave patologia di personalità, il ventaglio di possibilità si restringe. Si chiama 'ragionamento controfattuale' ed è una delle valutazioni primarie nell'esame della capacità di intendere e di volere in un reo. Purtroppo, il confezionamento del corpo contiene una palese volontà dell'assassino di far perdere le tracce della donna e potrebbero non esserci sconti di pena o perizie psichiatriche che possano salvare l'assassino dal fresco di una scomoda cella. Per lo meno, ce lo auguriamo.”
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