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Redazione
Nota del Consigliere regionale Pd Giuseppe Parroncini
“Se la Regione dovesse confermare l’azzeramento dei fondi per i musei, questi rischiano di chiudere o di non fare alcuna attività”. Il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Parroncini, nell’ambito dell’iniziativa “Festa dei mezzi musei del Lazio” ha visitato quello della Rocca Farnese a Valentano (insieme al sindaco Francesco Pacchiarelli, al consigliere Serenella Ranucci e al direttore scientifico Fabio Rossi), del Fiore ad Acquapendente (con il sindaco Alberto Bambini) e l’altro territoriale del Lago di Bolsena (sotto la guida del direttore Pietro Tamburini).
“La situazione che mi è stata illustrata – dice Parroncini – purtroppo conferma il grido d’allarme di questi giorni. Le strutture visitate funzionano infatti con personale fornito dai Comuni, che sono già tartassati, la Regione finanzia i musei con la legge 42/97 e se questi fondi vengono azzerati si annulla letteralmente una parte importante della storia del territorio”.
I musei lavorano su tre fronti: didattica (con le scuole), promozione (eventi e convegni) e divulgazione (pubblicazioni). “Quelli che ho visitato – continua Parroncini – fanno parte del sistema museale del Lago di Bolsena, uno dei pochi nel Lazio. Parliamo di una zona con grosso flusso turistico, soprattutto d’estate. Tutti hanno una specializzazione, ognuno si occupa di una branca di conoscenza del territorio. Negli ultimi anni però i finanziamenti sono passati da 120.000 euro del 2009 a 55.000 dello scorso anno, fino ai 22.000 di quest’anno. E l’assessore Santini ha detto che il prossimo passo è l’azzeramento. Non si può andare avanti così: bisogna reperire i fondi, anche perché di certo non si possono sostenere solo con gli ingressi”.
“Ciò che però più dà fastidio – conclude Parroncini – è la lettera che l’assessore Santini ha inviato ai direttori dei musei che hanno aderito all’iniziativa. L’assessore non si è mai degnata di contattare i responsabili, nella missiva però critica la manifestazione di oggi e domani bollandola come “forma di protesta punitiva verso i cittadini e i visitatori”. Ma non si rende ancora conto che l’unica forma punitiva è la sua azione politica”.
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