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Ambiente

Meteo, Italia imbiancata da nord a sud

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La neve alle porte della Capitale in particolare nella zona dei Castelli Romani

L’Italia piomba nell’inverno. Da Nord a Sud si registrano forti nevicate che stanno creando non pochi disagi. In Molise, è stata una notte da incubo quella appena trascorsa per centinaia di automobilisti rimasti bloccati a causa del maltempo sulla strada tra Isernia e Campobasso all’altezza di Castelpetroso.

La circolazione, mentre sulla zona nevicava abbondantemente, è rimasta paralizzata per ore, dalle 19 e fino a notte fonda, a causa dei mezzi pesanti in difficoltà e in particolare di un tir finito di traverso sulla
carreggiata.

Tante le auto rimaste intrappolate fino a sei ore e anche diversi pullman carichi di studenti e pendolari. Molte persone non sono riuscite a rientrare a casa e hanno dovuto dormire negli hotel della zona.

In molti comuni, nelle zone più in difficoltà, soprattutto in Sardegna, si sta predisponendo la chiusura delle scuole. E proprio sull’isola, nel nuorese, si registra un blackout dell’elettricità in cinque comuni. A Venezia entrerà in azione il Mose, mentre nelle zone interne, in montangna, il pericolo valanghe è passato a 3 su 5. Vesuvio inbiancato a Napoli ed allerta meteo arancione: irregolari i collegamenti con le isole del golfo partenopeo; mentre ad Ischia è stata addirittura predisposta l’evacuazione per 90 persone per il rischio di forti precipitazioni. Una violenta sciroccata si è abbattuta su Capri. La zona dei Castelli, alle porte di Roma, è imbiancata. Piano d’emergenza sull’autostrada dei Parchi in Abruzzo; mentre in Molise, Campobasso, domani le scuole resteranno chiuse. Neve anche in Toscana dove sulla vetta del monte Amiata si registrano 40 cm. Temperature ampiamente sotto lo zero in Val d’Aosta.

In Abruzzo allerta rossa per rischio valanghe
Il Centro Funzionale d’Abruzzo della Protezione civile, “tenuto conto del Bollettino Valanghe emesso in data odierna dal Servizio Meteomont dell’Arma dei Carabinieri”, comunica che per l’intera giornata di domani, sabato 21 gennaio, è prevista “criticità elevata – allerta rossa” per rischio valanghe su quattro delle cinque zone di allerta abruzzesi. In particolare la criticità elevata riguarda le aree Gran Sasso Est, Gran Sasso Ovest, Maiella e Parco Nazionale d’Abruzzo, mentre è prevista “criticità moderata – codice arancione” per l’area di rischio Velino-Sirente.

 Sardegna imbiancata
Sono tanti i paesi he hanno chiuso le scuole in provincia di Nuoro. E ci sono anche le prime difficoltà nelle strade. Già da questa mattina sono in funzione gli spazzaneve. I fiocchi bianchi sono scesi già a bassa quota sopra i 500 metri in tutta la parte centrale della Sardegna e secondo i meteorologi continueranno a scendere fino a domani mattina, poi le nevicate interesseranno solo le vette sopra i 1000 mille metri. Anche gran parrte del nord Sardegna si è risvegliato sotto una coltre di neve. Qualche difficoltà nelle principali arterie stradali con rallentamento del traffico, ma Protezione civile, Anas e Polizia stradale stanno garantendo una circolazione in sicurezza. Scuole chiuse in molti Comuni, in particolare nel Goceano, ad Anela, Benetutti, Nule, e in Gallura, a Pattada, Buddusò, Tempio Pausania, Alà dei Sardi, Luras. Nel Sassarese neve anche bassa quota, a Osilo e Nulvi (480 metri sul livello del mare)dove sono state ugualmente chiuse le scuole con ordinanza del sindaco.

 Tecnici Enel al lavoro su blackout in cinque comuni nel Nuorese
In condizioni proibitive a causa della neve che continua a cadere nel Nuorese, i tecnici dell’Enel sono al lavoro da questa mattina per rialimentare le cabine elettriche interessate dal blocco di corrente che ha causato un blackout in almeno cinque paesi del centro Sardegna: Desulo, Tonara, Belvì Gadoni e Aritzo. Secondo quanto appreso dall’ANSA l’interruzione è avvenuta sulle linee di alta tensione disalimentando le cabine di Enel. Per questo, attraverso generatori e cablaggi, si sta tentando di bypassare il blocco in attesa che i collegamenti tornino attivi.

Domani a Venezia si attiva il Mose. Prevista per le 9.55 una massima di marea di 115 centimetri
Domani Venezia tornerà a fare i conti con un’acqua alta rilevante: per questo è stata annunciata la messa in campo del sistema Mose, le paratoie a difesa della città. Per le 9.55, in base alle previsioni del Centro maree del Comune, è prevista una massima di 115 centimetri. Le temperature minime: nella notte ha nevicato anche a quote collinari. In montagna, comprese le prealpi, il pericolo di valanghe è marcato di grado ‘3’ su una scala fino a ‘5’. 

Neve in Maremma, 40 cm sulla vetta dell’Amiata. 
Nevicate in Maremma tutta la notte. Le squadre dei volontari Vab sono al lavoro nel Grossetano coi mezzi spargisale, in particolare nel comune di Roccastrada dove nelle frazioni di Sassofortino e Roccatederighi le scuole sono rimaste chiuse. Se le condizioni meteo non dovessero migliorare è previsto l’impiego di ulteriori squadre anche nel territorio di Montieri. Neve anche sul Monte Amiata dove a Prato delle Macinaie c’è una coltre di circa 30 centimetri. Sulle Vetta circa 40 centimetri. Nel fine settimana dovrebbe aprire la stazione sciistica.

La cima del Vesuvio imbiancata dalla neve e le temperature in deciso calo.
E’ ciò che hanno trovato al loro risveglio i napoletani, e con loro i residenti dei comuni alle pendici del vulcano, come conseguenza del brusco calo delle temperature. La Protezione Civile in Campania ha emanato allerta meteo arancione dalle 12 di oggi fino alle 8 di sabato con possibili mareggiate lungo le coste e neve sopra i 400 metri. Continuano i disagi nel golfo di Napoli. Il forte vento di Levante ha reso il mare molto mosso ed irregolari i collegamenti per Ischia e Procida. Per le prossime si prevede un peggioramento che potrebbe provocare ulteriori stop alle navi.  Ad Ischia evacuate 90 persone in zona Monte Vezzi – L’allerta meteo arancione ha comportato una ulteriore evacuazione dall’isola d’Ischia: oltre ai cittadini che vivono nelle zone a rischio di Casamicciola gravemente interessate dalla recente frana, dalle prime ore del giorno è iniziato l’allontanamento dalle case anche per i 90 abitanti della zona di Monte Vezzi, ad Ischia Porto, altra località su cui grava il rischio idrogeologico e dove nel 2006 si verificò una frana che uccise quattro persone. A causa dell’allerta meteo, i sindaci dell’isola hanno disposto inoltre la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado oltre che di cimiteri e campi sportivi. Una violenta sciroccata si è abbattuta su Capri, con vento che ha raggiunto picchi di oltre 40 nodi pari a 60 Km/h, mare forza 5 con onde che superano i 2 metri. Improvvisa la tempesta di acqua, vento e grandine. L’ultima partenza da Capri per Napoli per ora si è avuta alle 15.35 con la nave veloce e la nave lenta della Caremar da Napoli per Capri alle 14.20. La pioggia e il vento hanno fatto ridurre di molto la visibilità, nei porti sono stati rinforzato gli ormeggi ai natanti che si trovavano ormeggiati nel porto. Le piogge incessanti delle ultime ore hanno gonfiato ulteriormente il fiume Volturno, che ha rotto gli argini in zona Grazzanise, nel Casertano. Coldiretti Caserta stima che dal punto dell’esondazione fino alla foce a Castelvolturno, l’acqua avrebbe invaso almeno 700 ettari di terreni agricoli, distruggendo ortaggi e cereali, ma anche invadendo aziende e stalle. “La situazione è preoccupante – riferisce Giuseppe Miselli, direttore provinciale di Coldiretti – stiamo verificando attraverso i nostri uffici zona i danni e le necessità. Le immagini dall’alto sono impressionanti, il fiume è uscito dagli argini per decine di metri su entrambe le sponde. Al momento è impossibile fare una stima dei danni, ma siamo nell’ordine dei milioni di euro. Nelle prossime ore occorrerà fare una valutazione con la Prefettura e la Regione.” Ma l’ondata di maltempo si è abbattuta su tutta la Campania con frane, smottamenti ed esondazioni con piante sradicate, interi campi coltivati allagati tra frutteti, vigneti ed ortaggi e serre. La situazione in regione – informa Coldiretti – resta preoccupante nella zona di Capaccio Paestum nel Salernitano, dove il fiume Sele è uscito dagli argini allagando le coltivazioni di ortaggi invernali e le serre dove vengono coltivate le verdure della quarta gamma, mentre nel Sannio si contano i danni provocati dall’esondazione del fiume Calore, che ha invaso circa 200 ettari di vigneti tra Paupisi Solopaca.

La neve alle porte di Roma, imbiancati i Castelli
Con l’abbassamento delle temperature è arrivata la neve anche alle porte di Roma, in particolare ai Castelli Romani. Rocca di Papa, comune a pochi chilometri dalla Capitale, si è svegliata con le strade imbiancate. Il Comune ha attivato tutte le misure precauzionali con la Protezione Civile presente sul posto. “Al momento – comunica l’amministrazione – non si sono registrati problemi significativi e tutte le strade principali sono state sgombrate e rese percorribili in sicurezza. Il personale del Comune è stato allertato e pronto ad intervenire in caso di necessità”. Qualche problema di viabilità per il ghiaccio sulle strade è stato registrato nel comune limitrofo di Rocca Priora. Anche qui è caduto qualche fiocco di neve. stessa situazione ad Albano, Velletri e nei comuni che insistono sui Castelli Romani. Più copiose le nevicate ad alta quota e nelle zone montane come il Terminillo.

Attivo piano emergenza neve su A24-A25. Nevica tra Carsoli-Teramo e Torano-Torre de Passeri 
Dal pomeriggio di oggi e per le prossime 24 ore sono previste sulle autostrade A24 e A25 condizioni meteo avverse ed in particolare precipitazioni nevose nelle tratte comprese tra Carsoli e Teramo e tra Torano e Torre de Passeri e in corrispondenza dell’innesto A14. Anas sconsiglia gli utenti di mettersi in viaggio sulle due tratte autostradali, salvo per motivi di urgenza e solo dopo essersi informati sulle effettive situazioni metereologiche in corso e sulle reali condizioni della circolazione in autostrada, di programmare il viaggio, se possibile, evitando di attraversare le tratte maggiormente colpite nelle fasce orarie più critiche; viaggiare muniti di pneumatici invernali o in alternativa di catene a bordo, che in ogni caso devono essere montate esclusivamente in area di servizio o in area di parcheggio. Come stabilito dal Piano Operativo condiviso con la Polizia Stradale e con le Prefetture territorialmente competenti e in funzione dell’effettiva evoluzione dei fenomeni nevosi, possono essere attivati provvedimenti di regolazione del traffico con il fermo dinamico dei mezzi superiori a 7,5 tonnellate ed il loro accumulo, tali limitazioni attuate in via d’urgenza verranno mantenute per il tempo strettamente necessario in relazione alle previsioni meteo e alle condizioni di innevamento lungo tratte autostradali omogenee e funzionali alle esigenze operative, di sicurezza e fluidità della circolazione.

Scuole chiuse domani a Campobasso
Scuole di ogni ordine e grado pubbliche, parificate e paritarie e asili nido pubblici e privati, compresi i relativi uffici di Campobasso chiusi domani sabato 21 gennaio per l’allerta meteo. Lo ha disposto il sindaco, Roberto Gravina, con propria ordinanza “preso atto degli avvisi diffusi dal Dipartimento della Protezione civile che indicano una diminuzione delle temperature nei valori minimi che potrebbero causare formazione di ghiaccio, e precipitazioni nevose, localmente anche di forte intensità a partire dal pomeriggio oggi e per buona parte della giornata di domani 21 gennaio”. Il provvedimento, ha spiegato il primo cittadino, al fine di limitare disagi e rischi per la pubblica incolumità. 

 E’ arrivato il freddo anche in Valle d’Aosta: dopo settimane di temperature quasi miti, quelle che si registrano in queste ore sono “ampiamente sotto la media della stagione”, confermano dall’Ufficio meteo regionale. Guardando alle località turistiche, i valori minimi registrati oggi sono -19,1°C a Cogne (Cretaz), -17 a Cervinia, -15,7 a La Thuile, -13,1 Courmayeur. Scendendo ad Aosta, la colonnina di mercurio si è fermata a -7,9 °C, a Saint-Vincent -7,4. Ai 3.480 metri di quota del ghiacciaio di Plateau Rosà, sul Cervino, alle 9 di stamane c’erano -23°C. 

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Ambiente

Roma e provincia, inquinamento da polveri sottili: un quadro ancora complesso ma incoraggiante

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L’inquinamento da polveri sottili, rappresentato principalmente dalle particelle PM10 e PM2.5, è un problema ambientale significativo per molte aree urbane, tra cui Roma e la sua provincia. Dal 2000 ad oggi, i livelli di inquinamento hanno subito variazioni dovute a diversi fattori, tra cui politiche ambientali, cambiamenti climatici e modifiche nei comportamenti sociali ed economici.

Anni 2000-2010: problemi persistenti e primi interventi

Nei primi anni del 2000, Roma ha affrontato livelli elevati di inquinamento da polveri sottili. Le principali fonti di PM10 e PM2.5 erano il traffico veicolare, l’industria, i riscaldamenti domestici e le attività commerciali. La città ha spesso superato i limiti giornalieri e annuali di PM10 stabiliti dall’Unione Europea, con conseguenti rischi per la salute pubblica.

Le misure iniziali per affrontare il problema includevano:

  • Limitazioni del traffico: L’introduzione di targhe alterne e blocchi del traffico nei giorni di maggiore inquinamento.
  • Promozione del trasporto pubblico: Incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici per ridurre il numero di veicoli privati in circolazione.
  • Regolamentazione dei riscaldamenti: Interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e ridurre l’uso di combustibili inquinanti.

2010-2020: miglioramenti e nuove sfide

Nel decennio successivo, Roma ha continuato a sviluppare e implementare politiche ambientali più efficaci. Tra le principali iniziative:

  • Zone a Traffico Limitato (ZTL): L’estensione delle ZTL ha ridotto significativamente il traffico veicolare nel centro storico e in altre aree critiche.
  • Mezzi pubblici ecologici: L’introduzione di autobus elettrici e ibridi ha contribuito a ridurre le emissioni.
  • Piste ciclabili e mobilità sostenibile: La creazione di nuove piste ciclabili e l’incentivazione dell’uso delle biciclette hanno favorito una mobilità più sostenibile.

Queste misure hanno portato a una graduale riduzione dei livelli di PM10 e PM2.5, anche se i problemi non sono stati del tutto eliminati. Durante i mesi invernali, l’inquinamento da riscaldamenti domestici ha continuato a rappresentare una sfida.

Dal 2020 ad oggi: effetti della pandemia e strategie future

La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo sull’inquinamento atmosferico. Durante i periodi di lockdown, la riduzione drastica del traffico ha portato a un calo temporaneo dei livelli di PM10 e PM2.5. Questo ha dimostrato quanto il traffico veicolare incida sull’inquinamento urbano.

Nel post-pandemia, le strategie per migliorare la qualità dell’aria si sono intensificate, con un focus su:

  • Transizione energetica: Maggiore investimento in energie rinnovabili e promozione dell’efficienza energetica.
  • Smart Mobility: Sviluppo di infrastrutture per veicoli elettrici e soluzioni di mobilità intelligente.
  • Verde urbano: Incremento delle aree verdi e piantumazione di alberi per assorbire le polveri sottili.

L’inquinamento nella provincia di Roma

Anche i comuni della provincia di Roma, inclusi i Castelli Romani, hanno risentito dell’inquinamento da polveri sottili, sebbene in misura diversa rispetto alla capitale. Le principali fonti di inquinamento in queste aree sono il traffico locale, i riscaldamenti domestici e alcune attività industriali e agricole.

Anni 2000-2010: aumento della popolazione e inquinamento

L’espansione urbanistica e l’aumento della popolazione nei comuni della provincia hanno portato a un incremento del traffico e delle emissioni inquinanti. In alcune aree, l’inquinamento ha raggiunto livelli preoccupanti, soprattutto durante i mesi invernali.

2010-2020: interventi locali

Molti comuni della provincia hanno iniziato a implementare politiche ambientali per contrastare l’inquinamento. Tra queste:

  • Miglioramento del trasporto pubblico: Potenziamento delle linee di autobus e creazione di collegamenti più efficienti con Roma.
  • Efficienza energetica: Promozione di soluzioni energetiche sostenibili per i riscaldamenti domestici.
  • Progetti verdi: Creazione di parchi e aree verdi per migliorare la qualità dell’aria.

Dal 2020 ad oggi: focus sulla sostenibilità

Negli ultimi anni, l’attenzione all’ambiente è aumentata ulteriormente. I comuni della provincia di Roma hanno iniziato a collaborare più strettamente con la capitale per implementare strategie integrate di gestione della qualità dell’aria. L’obiettivo è ridurre le emissioni inquinanti attraverso soluzioni sostenibili e innovazioni tecnologiche.

L’andamento dell’inquinamento da polveri sottili a Roma e nella sua provincia dal 2000 ad oggi riflette un quadro complesso ma incoraggiante. Sebbene siano stati fatti progressi significativi grazie a politiche mirate e a una maggiore consapevolezza pubblica, rimangono sfide importanti. La collaborazione continua tra le istituzioni, i cittadini e le imprese sarà cruciale per migliorare ulteriormente la qualità dell’aria e garantire un ambiente più sano per tutti.

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Il top dei Comuni turistici di mare e di lago del 2024: la classifica

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Acque cristalline, bellezze paesaggistiche, attenzione alla sostenibilità e alla tutela della biodiversità. Sono le località italiane dove sventolano le Cinque Vele di Legambiente e Touring Club Italiano: 21 comuni turistici marini e 12 località lacustri premiati a Roma in occasione della presentazione della guida Il Mare più bello 2024, curata dall’associazione ambientalista e dal Touring Club Italiano. La guida raccoglie informazioni turistiche e caratteristiche ambientali dei comuni a Cinque Vele, compreso l’impegno nella tutela delle tartarughe Caretta caretta.

A guidare la top five del 2024 è Pollica, Acciaroli e Pioppi, (Sa) il comune cilentano inserito all’interno del comprensorio del Cilento Antico, in Campania. Al secondo posto il comune di Nardò, in provincia di Lecce nel comprensorio pugliese dell’Alto Salento Ionico, seguito da Baunei, in provincia di Nuoro sulla costa orientale sarda. Quarto posto per la località Domus De Maria sul Litorale di Chia, sempre in Sardegna, e quinto posto per Castiglione della Pescaia, nel comprensorio della Maremma Toscana.

A livello regionale la Sardegna è di gran lunga la regione con più comuni premiati con le Cinque Vele: accanto a Baunei (Nu) e a Domus de Maria (Sud Sardegna) figurano, infatti, anche i comuni di Cabras (Or), Santa Teresa di Gallura (Ss), San Teodoro (Ss) Posada (Nu), Bosa (Or). A seguire la Toscana che, oltre a Castiglion della Pescaia (Gr), piazza i comuni di Capraia Isola (Li), Isola del Giglio (Gr), Capalbio (Gr) e Marina di Grosseto (Gr). Quindi la Campania con una pattuglia di comuni tutti in provincia di Salerno: alla prima classificata si affiancano i comuni di San Giovanni a Piro (Sa), Castellabate (Sa) e San Mauro Cilento (Sa). Tre comuni a Cinque Vele per la Puglia con Nardò (Le), Vieste (Fg) e Gallipoli (Le) e una bandiera anche per la Liguria, con i tre comuni delle Cinque Terre (Riomaggiore, Vernazza a Monterosso al Mare in provincia della Spezia) e la Basilicata con Maratea (Pz).

I comuni amici delle tartarughe

Novità di quest’anno, presente anche all’interno della guida il Mare più bello, sono anche i 33 comuni amici delle tartarughe marine segnalati con l’apposito simbolo ‘la tartaruga’ e dove sventolano le vele di Legambiente e Touring Club Italiano. Da Maratea alle isole Tremiti, da San Teodoro a Gaeta passando per Silvi, Caorle e Castiglione della Pescaia, solo per citarne alcuni. Si tratta di quelle amministrazioni che, attraverso un apposito protocollo d’intesa, si sono impegnate a adottare una serie di misure per rendere le spiagge accoglienti anche per le tartarughe che depongono le uova oltre che per i bagnanti. Ad oggi in totale sono 74 i comuni in tutta Italia (guida al momento la classifica la Campania con 22 comuni) che hanno firmato il protocollo, di questi 33 sono quelle in cui sventolano anche le vele di Legambiente e Touring Club Italiano.

L’iniziativa ‘comuni amici delle tartarughe’ rientra nel progetto Life Turtlenest che mira a tutelare gli habitat di nidificazione della Caretta caretta aumentando le probabilità di successo riproduttivo e tenendo conto di clima e antropizzazione. Nato grazie al sostegno del programma Life dell’Unione Europea, il progetto è coordinato da Legambiente e riunisce 13 partner di 3 diversi Paesi (Italia, Spagna e Francia). In prima linea insieme ai comuni amici delle tartarughe anche le aree protette (34 quelle che ad oggi hanno firmato il protocollo), entrambi premiati oggi a Roma.

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Dighe in Italia, partito il Dam Day: Un evento per promuovere la conoscenza e l’importanza di queste opere idrauliche

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Dal 24 maggio al 1° giugno 2024 si terrà la prima edizione del “Dam Day – Dighe in Italia”, un’iniziativa organizzata dal Comitato Nazionale Italiano per le Grandi Dighe (ITCOLD). L’evento è volto a promuovere una maggiore consapevolezza sul ruolo cruciale delle dighe nel panorama ambientale, economico, energetico e di sicurezza del paese.

L’Obiettivo del Dam Day

L’evento mira a sensibilizzare il pubblico sull’importanza delle dighe attraverso una serie di iniziative che si terranno in tutto il territorio nazionale. Il Dam Day prevede un totale di 26 eventi, tra cui visite guidate, seminari, dibattiti e conferenze, concentrati in una settimana per garantire un impatto significativo e coordinato sul tema.

Il Ruolo di ITCOLD

ITCOLD, l’associazione culturale e scientifica che organizza l’evento, rappresenta oltre 300 delle circa 500 grandi dighe presenti in Italia. Il comitato si impegna a promuovere lo studio e la valorizzazione delle dighe, collaborando con operatori del settore, pubbliche amministrazioni, accademici e liberi professionisti. Inoltre, ITCOLD è membro della Commissione Internazionale per le Grandi Dighe (ICOLD-CIGB), istituita nel 1928.

Gli Eventi in Programma

Gli eventi del Dam Day sono pensati per coinvolgere un pubblico ampio e variegato, con particolare attenzione ai giovani studenti. Tra gli appuntamenti previsti vi sono:

  • Visite Guidate: Alla Diga di Mignano a Vernasca (PC), alla Diga di Occhito a Carlantino (FG) e alla Diga del Locone a Minervino Murge (BT).
  • Seminari: Come quello sulla “Gestione delle risorse agricole per l’agricoltura” a Bari e il seminario dedicato agli impianti idroelettrici a Tramonti di Sopra (PN).
  • Convegni e Workshop: Inclusi eventi tecnici come il workshop sulla caratterizzazione geotecnica presso il laboratorio ISMGEO a Seriate (BG).
  • Open Day e Conferenze: Tra cui l’Open Day “Dighe e cambiamento climatico: quali sinergie?” a Firenze e la conferenza stampa presso la Diga del Gabiet a Gressoney (AO)

Un’Iniziativa Europea

Il Dam Day non è solo un evento nazionale, ma si inserisce in una serie di iniziative analoghe organizzate in altre nazioni europee sotto l’egida di EURCOLD, il Club Europeo delle Dighe. Questo rafforza la collaborazione e lo scambio di conoscenze tra i paesi europei in materia di gestione e valorizzazione delle dighe.

Il “Dam Day – Dighe in Italia” rappresenta un’importante occasione per avvicinare il pubblico alle tematiche legate alle dighe, evidenziandone il ruolo strategico nella gestione delle risorse idriche e nella produzione di energia rinnovabile. Partecipare agli eventi previsti sarà un’opportunità unica per conoscere da vicino queste grandi opere ingegneristiche e il loro impatto positivo sull’ambiente e sulla società.

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