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6 anni agoon
Un sistema perturbato presente sulla penisola iberica determinerà oggi sul nostro Paese un flusso di correnti umide e instabili sulle regioni più occidentali, in estensione da domani a gran parte del territorio nazionale. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello emesso nella giornata di ieri. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it). L’avviso prevede da stasera precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere temporalesco, su Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Umbria, Campania e sui settori occidentali di Abruzzo e Molise. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Dalla serata di oggi si prevedono poi venti da forte a burrasca dai quadranti meridionali su Liguria, Toscana, coste del Lazio e Campania. Mareggiate lungo le coste esposte.
Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta rossa sui bacini montani e pedemontani del Veneto e allerta arancione sui restanti settori. Allerta arancione anche sulla Provincia autonoma di Trento, sui settori prealpini della Lombardia, su gran parte del Piemonte e della Liguria, sui settori tirrenici meridionali della Toscana, su parte dell’Umbria, su gran parte di Lazio e Campania e su tutta la Sicilia. Valutata inoltre allerta gialla su quasi tutto il restante territorio nazionale.
Chi a bordo degli elicotteri militari, chi con la propria autovettura, i 104 turisti hanno intanto raggiunto nel pomeriggio Bormio, dopo essere rimasti per quattro giorni bloccati dalla neve al passo dello Stelvio. Attorno alle 15.30, una finestra di bel tempo si è aperta sopra il passo, consentendo l’atterraggio degli elicotteri. Nel frattempo, erano giunti al passo anche i mezzi autorizzati che avevano aperto un varco tra la neve. Ai 2.757 metri del valico la coltre nevosa è alta quasi due metri. Per il momento, gran parte del personale delle strutture alloggiative, 95 persone, resta allo Stelvio per sistemare gli alberghi in vista della lunga chiusura invernale.
E’ di dodici morti, tanti disagi e centinaia di persone sfollate il bilancio provvisorio dell’ondata di maltempo che da diversi giorni ha colpito il nostro paese. Si torna alla normalità a Roma, invece, dove oggi le scuole saranno tutte regolarmente aperte.
“Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha firmato questo pomeriggio l’atto con cui la Regione Lazio ha dichiarato lo stato di calamità regionale per l’intero territorio laziale. Sono stati già individuati nell’elenco il comune di Terracina e la provincia di Frosinone, dove ci sono state vittime a causa della forte ondata di maltempo dei giorni scorsi. La Giunta Regionale nei prossimi giorni attraverso una delibera specifica chiarirà nel dettaglio la lista dei comuni colpiti dal maltempo e di tutti i provvedimenti che dovranno essere assunti”. A darne notizia la Regione Lazio
Sono una cinquantina fino ad ora le chiamate cui ha risposto il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi in questi giorni di emergenza, mettendosi a disposizione di Protezione civile, Vigili del fuoco e Suem. In provincia di Belluno, dove tuttora parte della cittadinanza è senza elettricità e priva di copertura telefonica, al momento stanno intervenendo le Stazioni del Soccorso alpino di Alleghe, Agordo, Val Biois, Livinallongo, Val Pettorina, Centro Cadore, Pieve di Cadore, Val Comelico. Tra le missioni, tutte coordinate esclusivamente via radio dalla sede della Centrale operativa, portare conforto e generi di prima necessita’ alle persone bloccate nelle abitazioni, pulizia del materiale alluvionale, sgombero dalle strade di piante e vegetazione, trasporto di quanti necessitino visite periodiche all’ospedale.
Raffiche di vento, nubifragi, esondazioni, trombe d’aria e grandinate hanno colpito pesantemente l’agricoltura con danni che superano i 150 milioni di euro tra ulivi secolari sradicati, coltivazioni distrutte, semine perdute, campi allagati, muri crollati, serre distrutte, stalle ed edifici rurali scoperchiati, ma anche problemi alla viabilita’ provocati da frane e smottamenti. E’ quanto emerge dal primo bilancio sugli effetti della violenta ondata di maltempo stilato dalla Coldiretti che chiede nei territori colpiti di attivare subito la procedura per la verifica dei danni e la richiesta dello stato di calamità. “Il maltempo – sottolinea la Coldiretti – ha colpito le campagne lungo tutta la Penisola dalla Sardegna alla Puglia, dalla Liguria al Veneto, dalla Toscana alla Lombardia, dal Friuli alla Calabria alla Sicilia, dal Lazio all’Emilia, dal Piemonte alla Campania, dopo un autunno asciutto in cui a settembre sono cadute addirittura il 61% in meno di precipitazioni rispetto alla media storica, con i terreni secchi che hanno amplificato il rischio idrogeologico”.
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