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Cronaca

MESSINA: PRECIPITA ULTRALEGGERO, MUOIONO PADRE E FIGLIO

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Tempo di lettura 2 minutiLe due vittime dell’incidente erano molto note, soprattutto Giuseppe Alabiso, stimato odontoiatra che nel 2013 ha stabilito un record mondiale

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di Angelo Barraco
 
Messina – Sono stati rinvenuti i cadaveri di due uomini a largo di Lipari alle 3.30 di notte, si tratta di Giuseppe ed Emanuele Alabisio, rispettivamente padre e figlio –di 61 e 26 anni- di Gela. I due stava viaggiando verso Foggia a bordo del loro ultraleggero “Storm 300”, di cui si erano perse le tracce ieri pomeriggio. La partenza era avvenuta da Gela in direzione Foggia e ieri, non essendo giunti a destinazione, era stato lanciato dal Comando generale delle Capitanerie di Porto di Roma l’allarme generale di emergenza. I corpi sono stati portati a Milazzo. Le due vittime dell’incidente erano molto note, soprattutto Giuseppe Alabiso, stimato odontoiatra che nel 2013 ha stabilito il record mondiale di traversata solitaria da Gela a Capo Nord e nel 2014 raggiunse invece la Groenlandia percorrendo ben 13.000 chilometri. Inoltre era molto conosciuto anche per la sua passione per il calcio, che nel 1985 lo portò a fondare la Juventina Gela Calcio, dove ne era il presidente e dove riuscì a condurre la squadra in promozione in Serie C. L’uomo aveva già avuto un incidente con il suo ultraleggero nel 2004 ed era sopravvissuto per miracolo quando, partito da Roma, il suo aereo precipitò all’altezza di Sabaudia. Questo incidente inchiodò al letto in stato comatoso per più di un mese, ma non appena si riprese non smise di volare fino al giorno della sua morte. 
 
Ma questo non è di certo l’unico incidente avvenuto con un ultraleggero. L’8 novembre di quest’anno, intorno alle 11, un ultraleggero turistico cade a S.Stefano Magra (La Spezia). Nell’incidente muore il pilota di 57 anni. Il 19 novembre invece viene rinvenuto l’ultraleggero appartenente ad un uomo di 71 anni di Brandizzo (Torino). L’ultraleggero era scomparso il giorno prima e l’allarme era scattato intono alle 19.30 poiché l’uomo era decollato alle 16.30 e non era più rientrato. Il giorno dopo viene rinvenuto il l’ultraleggero e il corpo senza vita dell’uomo. Questi sono due esempi di centinaia di incidenti che si verificano e che spesso non hanno un lieto fine.