I familiari di Meredith Kercher hanno chiesto "tempo" per poter assorbire la notizia dell'assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito da parte della Corte di Cassazione, arrivata "come uno shock". Certamente non ci si poteva aspettare una reazione diversa: "Le emozioni sono naturalmente forti in questa fase", hanno fatto sapere con una dichiarazione diffusa dall'ambasciata britannica a Roma, "la decisione è arrivata come uno shock ma era un esito che sapevamo che era possibile, anche se non era ciò che ci aspettavamo". I familiari della studentessa uccisa a Perugia nel 2007 hanno fatto sapere di aver contattato il loro avvocato Francesco Maresca ma di "comprendere che la decisione è ora definitiva e mette fine a quello che è stato un processo lungo e difficile per tutte le parti coinvolte". "Riteniamo che nei prossimi mesi apprenderemo tutto il ragionamento che c'è dietro alla decisione ma per il momento abbiamo bisogno di un pò di tempo per assorbirla e per ricordare Meredith, la vera vittima al centro di tutta questa vicenda", hanno chiesto i familiari.
Amanda esulta. "Sono molto grata che giustizia sia stata fatta. Grazie. Sono grata di riavere la mia vita". Lo ha detto Amanda Knox comparendo sulla porta di casa a Seattle insieme con la madre, la sorella e il fidanzato. Ha ripetuto più volte la sua "gratitudine per la giustizia che ho ricevuto, per il sostegno ricevuto da tutti. Anche da gente come voi. Grazie. Mi avete salvato la vita". "Meredith era una mia amica – ha aggiunto -. Meritava moltissimo nella vita. Io sono quella fortunata". Su quello che farà in futuro ha detto ai giornalisti "non lo so, sto ancora assorbendo il presente, un momento che è pieno di gioia"
Per il legale di Guede è una sentenza "indifferente". Nessun commento sulla sentenza della Corte di Cassazione da parte di Nicodemo Gentile, uno dei legali di Rudy Guede, l'ivoriano che sta scontando la pena per l'omicidio di Meredith Kercher. "Commenteremo – spiega – quando ci saranno le motivazioni". "Noi – aggiunge – abbiamo scelto il nostro percorso, per cui riguardo alla nostra vicenda questo verdetto ci lascia indifferenti". Sulla reazione di Rudy, Gentile riferisce di non averlo ancora sentito. "Immagino che abbia appreso dell'assoluzione dai media come tutti", afferma.
L'amarezza del sindaco di Perugia. "Forse se le indagini della squadra mobile e delle procura fossero state condotte in altro modo non avremmo avuto sette anni di violenza". È l'amarezza espressa dall'ex primo cittadino di Perugia, Wladimiro Boccali, sindaco dal 24 giugno 2009 all'8 giugno 2014, alla fine della lunga vicenda giudiziaria sull'omicidio di Meredith Kercher, che però ci tiene a sottolineare:"Il mio primo pensiero va alla ragazza che non c'è più e alla sua famiglia. La mia pena va a Meredith che è quasi scomparsa, mi sembra di aver assistito a un processo in cui il ricordo della vittima è scomparso". E poi ha aggiunto: "Perugia è stata violentata – dice Boccali – per questa vicenda e soprattutto perché c'è stato questo processo infinito, l'avvocato Bongiorno ha addirittura rappresentato Perugia come una 'casbà in alcuni passaggi della sua difesa. Ci sono state anche tante rappresentazioni forzate e lontane dalla realtà anche da parte della stampa e ci sono passaggi in alcuni libri in cui si parla di una Perugia dai vicoli stretti e bui in senso negativo, caratteristica del suo essere città medievale che invece ne costituisce la bellezza". Insomma per il primo cittadino, "se in quei giorni successivi all'omicidio, non si fossero fatti così tanti errori nelle indagini, errori che sono stati pregiudizievoli per l'impianto accusatorio, adesso avremmo un altro film. Non avremmo avuto questa attenzione, nella mia città in certi momenti c'erano 400 testate giornalistiche, con giornalisti che giravano nei vicoli dando la caccia allo spacciatore".
Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano. La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza. All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro. Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.
Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.
“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale. Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.INGRESSO ALLA VILLETTA
Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta. Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.
PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI
Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))
panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese
“Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”. “So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!“ “Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK
Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”. “Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza! Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI
Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano. Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano. In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile. Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”. C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale? Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati. Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie
E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine
Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato Anche in questo caso vi terremo aggiornati.
Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.