Connect with us

Scienza e Tecnologia

Mega Man X Legacy Collection, Capcom rilancia la saga cult

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 6 minuti

All’interno del percorso che Capcom ha presentato qualche mese fa durante l’evento per celebrare i trent’anni di Mega Man, oltre all’undicesimo capitolo del franchise, in uscita il prossimo 2 Ottobre, vi era anche la Mega Man X Legacy Collection. Essa è una raccolta antologica dedicata alla seconda serie canonica delle avventure del “Blue Bomber”, offrendo una struttura analoga alla precedente collezione dedicata alla saga canonica, prosegue l’obbiettivo della celebre azienda di Osaka di voler rendere disponibili tutti i titoli principali dedicati al personaggio usciti nelle precedenti tre decadi, offrendo la possibilità ai giocatori di poterli fruire nella loro meravigliosa essenza retrò su un unica piattaforma di gioco. Ecco quindi arrivare su Xbox One, PlayStation 4 e Nintendo Switch la Mega Man X Legacy Collection, disponibile in volume 1 e 2 oppure in un unico bundle che contiene tutti e 8 i capitoli della serie. Parlando un po’ di storia, l’arco narrativo della serie di Mega Man X si dipana su otto capitoli resi disponibili fra il 1993 e il 2004 per la quasi totalità delle piattaforme disponibili nelle varie “generazioni videoludiche” che si susseguirono nel corso di quella decade. L’universo della serie X del Blue Bomber è un universo più complesso rispetto alla serie canonica, infatti la saga si svolge in un imprecisato XXII secolo (Anno 21XX). In quest’epoca un archeologo umano, il Dr. Cain, rinviene i resti del laboratorio dell’illustre Dr. Thomas Light, deceduto in circostanze sconosciute cento anni prima. All’interno della struttura in rovina, Cain, ritrova una capsula contenente un Robot dalle fattezze umanoidi dotato di intelligenza, libero arbitrio e in gradi di provare emozioni normalmente esclusive al genere umano. Si tratta della versione X di Mega Man, il robot assistente del Dr. Light che eliminò la minaccia dei Robot Master nel secolo precedente, salvando il genere umano dalla prima, storica ribellione delle macchine. Il Dr. Cain, affascinato dall’androide inizia a studiarne l’avanzata tecnologia e, basandosi sul suo modello, realizza dei robot con caratteristiche simili: i “Reploidi”. A un anno dalla distribuzione su scala globale di questi esseri artificiali, atti ad aiutare il genere umano nello svolgimento dei compiti più faticosi, la storia si ripete e alcuni Reploidi si ribellano ai loro creatori, dando origine a una nuova minaccia conosciuta come Maverick. Per preservare la stabilità del mondo, il governo decide di istituire i “Maverick Hunter”, un corpo scelto di Reploidi incaricato di sottomettere la minaccia incombente. A capo del progetto viene posto il Dr. Cain che a sua volta sceglierà Sigma, un androide progettato per essere immune a qualsivoglia difetto futuro, come comandante del corpo scelto. Sigma, però, attuerà una ribellione su vasta scala soggiogando i Maverick hunter al suo volere e decretando che la migliore difesa per il genere umano è la sua diretta estinzione. Mega Man X, spinto dalla convinzione di aver in qualche modo contribuito alla generazione, e conseguente ribellione, si unisce a quello che resta dei Maverick Hunters e, assieme a Zero, un altro androide buono dalle sembianze umane e armato di una potente spada, cominceranno una guerra atta a riportare l’ordine e fermare Sigma.

Se è vero che non tutti i Mega Man X abbiano lo stesso charme, quasi nulla si può dire alla Legacy Collection 1 che include i primi quattro episodi della serie. Mega Man X 3 è forse il più debole del quartetto, ma più che altro perché, nonostante le novità che introduceva – come la possibilità di controllare Zero, seppur molto limitata – come ultimo titolo per SNES era un po’ troppo simile ai suoi predecessori. Mega Man X e Mega Man X 2, invece, sono semplicemente inattaccabili, e forse perché erano meno carichi in termini di gameplay e vivevano ancora in un momento di relativa semplicità in cui il design degli stage e dei boss era l’assoluto protagonista. Questa compilation esce inoltre in un periodo in cui va forte il gusto per il retrogaming e la pixelart, perciò è ancora più facile apprezzare il livello di dettaglio che gli artisti di Capcom erano riusciti a infondere in ogni stage e in ogni sprite, garantendo una varietà di nemici e situazioni ancora oggi incredibile. Il primo titolo della serie X a dare maggior risalto alla componente narrativa è Mega Man X 4, il gioco che chiude la Legacy Collection 1 e che fece il suo esordio su PlayStation e Sega Saturn nel 1997. Molti fan lo considerano il miglior esponente del franchise per via delle numerose sequenze di intermezzo a cartoni animati, della trama elaborata, musiche estremamente esaltanti e, soprattutto, per la possibilità di controllare una versione di Zero completamente diversa da X sia nelle meccaniche, sia nello sviluppo della storia.

La seconda compilation include, naturalmente, gli altri quattro giochi usciti tra il 2000 e il 2004 con risultati altalenanti. Mega Man X 5, nelle idee originali del producer storico Keiji Inafune, avrebbe dovuto concludere la storia con un finale strappalacrime. Sul fronte del gameplay, introduceva non poche novità come la possibilità di abbassarsi e di aggrapparsi a dei supporti, ma anche una serie di meccaniche simil RPG che avrebbero dovuto rinverdire la formula: secondo molti fan, invece, finirono soltanto con l’appesantirla e i finali multipli, basati sulla progressione del giocatore e su alcune scelte compiute tra uno stage e l’altro, hanno incasinato non poco la mitologia della serie. Mega Man X 6, infatti, si svolge poco dopo la conclusione del quinto episodio, e rimette in discussione alcuni colpi di scena con conseguenze ambigue. Sono entrambi ottimi platform, caratterizzati da una grafica 2D ancora più pulita e definita, ma si sente facilmente scricchiolare la struttura e il budget ristretto. La situazione per quanto riguarda Mega Man X 7 e Mega Man X 8 è invece molto più complicata. I due titoli che chiudono la Legacy Collection 2 uscirono entrambi per PlayStation 2 tra il 2003 e il 2004. Capcom aveva cercato disperatamente di rinnovare la formula della serie ma Mega Man X 7 l’aveva più che altro stravolta: impiegando un motore 3D e l’effetto cel shading, lo sviluppatore nipponico aveva deciso di alternare alle sequenze a scorrimento orizzontale una serie di stage completamente tridimensionali in cui Mega Man, Zero o il nuovo comprimario Axl sono ripresi da una telecamera alle spalle. L’idea potrebbe non sembrare malvagia, ma il ritmo e il sistema di controllo non riuscivano assolutamente a replicare i fasti dei precedenti episodi. Per questo motivo, Mega Man X 8 tornava a proporre una struttura a due dimensioni e mezzo, impiegando i poligoni solo per modernizzare l’aspetto del gioco. In questo senso, l’ultimo Mega Man X a uscire in assoluto è anche uno dei migliori della compilation grazie al ritmo serrato dell’azione, a una serie di novità interessanti – come la possibilità di controllare due personaggi per volta – e a un level design molto più curato rispetto agli altri titoli della Legacy Collection 2.

Il piatto forte degli extra proposti dalla Mega Man X Legacy Collection si presenta, infine, attraverso una particolare modalità X Challenge che vi farà affrontare due Maverick contemporaneamente attraverso una meccanica di gioco decisamente interessante. All’inizio di ogni scontro vi verranno mostrati i due Maverick che andrete ad affrontare e vi verrà concesso di scegliere tre potenziamenti fra tutti quelli disponibili nei capitoli presenti all’interno della raccolta. La possibilità di conoscere in anticipo i vostri antagonisti vi permetterà una scelta dei Power-Up maggiormente ragionata prima di cominciare la battaglia. I duelli si susseguiranno attraverso una struttura simile alle modalità Arcade dei picchiaduro più tradizionali, facendo affrontare al giocatore una serie di scontri in successione e offrendo un simpatico “divertissement” in grado di garantire una sfida appagante e diversa dalle canoniche Boss Challenge presenti in altri esponenti del genere. I fan più accaniti, poi, saranno lieti di sapere che nelle collections è disponibile oltre che la possibilità di esplorare una modalità museo con tante curiosità come foto, storia e la possibilità di ascoltare le musiche dei videogames, anche l’OAV il giorno di Sigma. Ricordiamo che come già sottolineato qualche riga più in alto, Capcom ha ben pensato di dividere in due pacchetti questa Legacy Collection ed è possibile scegliere quale acquistare digitalmente a un prezzo individuale piuttosto contenuto oppure di prenderle entrambe in bundle risparmiando qualche euro sul totale. Tirando le somme, con questa raccolta Capcom dimostra di aver ben chiaro come si celebra l’anniversario di una serie storica che ha fatto la gioia di milioni di persone e che tutt’ora fa sempre piacere ad essere giocata. Anche in questa occasione, così come nei casi di Street Fighter e della saga classica di Mega Man, il pacchetto è ricco, corposo e curato nei minimi dettagli. I più esigenti potrebbero lamentarsi per l’assenza del gioco di corse “Mega Man Battle & Chase”, presente nella vecchia collection uscita su Nintendo Game Cube, ma si tratta di una mancanza davvero trascurabile visto che la raccolta è tutta concentrata sulla serie X. Con poco meno di 40 euro vi potrete aggiudicare 8 titoli eccellenti, un OAV, centinaia di illustrazioni e ore di musiche eccezionali. Insomma, a nostro avviso questa Mega Man X Legacy COllection rappresenta un’offerta davvero imperdibile.

 

GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 8,5
Sonoro: 9
Gameplay: 9,5
Longevità: 9,5
VOTO FINALE: 9

 

Francesco Pellegrino Lise