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Cronaca

Mazara del Vallo, duplice omicidio: trovato morto il presunto killer della coppia

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Tempo di lettura 2 minutiSi tratta del 34enne tunisimo Ben Saada Ouajidi, residente in Italia da 18 anni

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di Angelo Barraco
 
MAZARA DEL VALLO (TP)– L’autore del duplice omicidio di Mazara del Vallo sarebbe il 34enne tunisino Ben Saada Ouajidi, residente in Italia da 18 anni. L’uomo è stato rinvenuto suicida lo scorso 8 agosto presso la sua abitazione di Contrada Ranna, a Marsala. La notizia è stata resa nota dalla Polizia di Stato. L’efferato omicidio di Angelo Cannavò di 30 anni e Rita Decina di 29 anni ha scosso l’intera provincia e la macchina investigativa sin da subito aveva puntato l’attenzione e i sospetti sul tunisino poiché era stato rinvenuto a casa delle vittime un tablet con scheda sim intestata proprio al tunisino. Alcune telecamere hanno ripreso Ben Saada Ouajidi mentre sopraggiunge presso l’abitazione della coppia Cannavò-Decina e successivamente va via, il tutto nell’arco temporale in cui viene collocato il duplice omicidio. Il movente potrebbe essere legato ad un debito di droga tra Ben Saada Ouajidi e Cannavò, poiché nell’abitazione di quest’ultimo sono state rinvenute delle dosi di sostanze stupefacenti. 
 
L’omicidio. Venerdì 5 agosto, alle ore 14 circa, alcuni condomini di una palazzina di tre piani del civico 25/A di Via Armida Borelli nella zona Mazara due, hanno rinvenuto i corpi senza vita di Angelo Cannavò, 30 anni e della sua compagna Rita Decina di 29 anni, entrambi residenti a Mazara. I loro corpi erano immersi in una pozza di sangue, straziati, martoriati e barbaramente strappati alla vita: l’uomo si trovava vicino al portone d’ingresso e presentava una recisione alla gola, la donna invece è stata rinvenuta su un pianerottolo e presentava una ferita all’addome. La macabra scoperta è stata fatta alle ore 13.30 da uno dei condomini della palazzina che ha subito lanciato chiamato gli inquirenti che sono immediatamente giunti sul posto. Emerge inoltre che la coppia non aveva figli, entrambi svolgevano lavori saltuari e vivevano al terzo piano dello stabile. L’uomo aveva dei piccoli precedenti penali legati alla droga. Dall’autopsia eseguita a Palermo è emerso inoltre che la coppia non sarebbe stata uccisa con un semplice coltello, ma con un machete. Secondo i primi risultati autoptici emersi, la coppia sarebbe deceduta pochi minuti dopo aver ricevuto i terribili colpi a causa dell’emorragia. La donna avrebbe lottato per sopravvivere e scampare alla terribile furia omicida, avrebbe tentato disperatamente la fuga e sarebbe stata colpita anche alla schiena.