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Redazione
E' così. Dopo una prima resistenza, il ministro Lupi ha deciso di abbandonare la poltrona. Nonostante la resistenza di Angelino, ha vinto il silenzio di Renzi. Il caso Grandi Opere costringe Maurizio Lupi alle dimissioni. Domani alle 11 il ministro delle infrastrutture riferira' in Parlamento, in via ufficiale, ed altrettanto in via ufficiale dara' la notizia del suo abbandono. Oggi pomeriggio l'annuncio di fronte alle tribune televisive, impersonificate da Bruno Vespa e dal suo salotto di Porta e Porta. Anche Renzi e' stato preavvertito, come lo stesso Sergio Mattarella. Pressioni da parte del premier che lo hanno portato alla decisione dell'abbandno? Lui smentisce, recisamente. Riferisce addirittura le parole usate da Renzi: "Non posso chiederti le dimissioni. Non te le ho mai chieste perche' e' una decisione tua e perche' non posso". A chiedere qualcosa, invece, e' lo stesso ministro. Vale a dire: lasciate in pace, ora, la mia famiglia. Che la storia stesse per giungere all'epilogo lo si era capito a meta' giornata, nel corso della riunione a Montecitorio dei capigruppo.
Un confronto nel corso del quale e' la maggioranza, con il Pd in testa, a premere affinche' l'informativa andasse fatta nonostante i dubbi delle opposizioni. Ora si ragiona sul sostituto. Il primo nome a circolare e' quello di Raffaele Cantone, presidente dell'Autorita' Nazionale nti Corruzione da un anno. Renzi ha mostrato di apprezzare il lavoro del magistrato anti camorra, tanto da farne la 'vetrina' dell'impegno del governo contro la corruzione. Sarebbe un segnale di grande determinazione, da parte dell'esecutivo, a fare pulizia nei gangli dell'amministrazione pubblica. E, tuttavia, Renzi difficilmente si privera' del suo apporto all'Anac a meno di un anno dall'insediamento. L'altro nome emerso per il dopo Lupi e' quello di Mauro Moretti, amministratore delegato di Finmeccanica, gia' 'candidato' a occupare quella casella nel governo Renzi, ma superato all'ultimo momento proprio dall'esponente di Cl.
Moretti ha dato prova in Ferrovie dello Stato e, ora, in Finmeccanica di sapere fare 'pulizia' all'interno delle realta' che e' andato a dirigere, accompagnando sempre il rinnovamento a una importante opera di spending review. A rendere pero' complicato l'arrivo di Moretti al ministero di Porta Pia c'e' il procedimento in corso sul disastro ferroviario di Viareggio, avvenuto quando Moretti era ancora amministratore delegato di FS. Difficile, spiegano comunque fonti parlamentari, credere "che Ncd 'sacrifichi' un ministro, che non risulta nemmeno indagato, senza avere una contropartita". E' per questa ragione che le stesse fonti invitano ad "allargare lo sguardo" su altre caselle rimaste scoperte nel governo. Quella degli Affari Regionali, rimasta vuota dopo le dimissioni di Lanzetta e 'arricchita' dalla delega per il Sud. Un incarico che potrebbe essere affidato a Gaetano Quagliariello, cosi' da ripristinare gli equilibri politici dentro l'esecutivo. Si tratta solo di ipotesi, per il momento, di un primo ventaglio di nomi sui quali e' aperta una riflessione in Parlamento e tra le forze di governo. Una discussione che potrebbe avere anche tempi lunghi, almeno fino alle regionali, con Matteo Renzi a mantenere l'interim alle Infrastrutture.
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