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5 anni faon
Lo dice l’Europa e tutti i giornali ne parlano! Lo dice la Corte dei Conti Ue e tutti si inchinano! Lo dice la Corte di Giustizia Ue e tanti fanno i distratti. Una ricerca del parlamento Europeo classifica l’Italia come il paese più euroscettico d’Europa. Ciò nonostante, questo Paese sembra non possa fare a meno di Strasburgo. Tant’è che spesso si legge di temi come l’eutanasia, la maternità surrogata, l’affidamento a coppie omosessuali e altre tematiche affini che vengono affidate alla Corte di Giustizia della Ue per avere una sentenza definitiva. Man mano che cresce la sfiducia nella democrazia e cala la certezza del diritto, l’Italia diventa sempre più “Corte di Giustizia Ue dipendente”, e questo, a parere di chi scrive, ha i suoi pro e contro.
Con il graduale declino dei partiti, la nuova politica sta diventando la scienza règia dell’improvvisazione. E’ diventata rozza, sguaiata e spesso triviale, a volte volgare. I politici non si affrontano più in dibattiti e discussioni tematiche ma spesso e volentieri delegano al potere dogato il compito di abbattere l’avversario mentre loro si godono la scena seduti lungo la riva del fiume aspettando il “lieto esito”.
Il Parlamento Europeo nel suo Regolamento ha stabilito Privilegi e immunità dei suoi membri parlamentari. La Corte di Giustizia Ue, ha preso atto e nell’adunanza dello scorso 19 dicembre, riguardo alla carcerazione dei deputati catalani rei di sedizione dopo la dichiarazione unilaterale dell’indipendenza, ha decretato che:
“Una persona eletta al Parlamento europeo acquisisce la qualità di membro di questa istituzione a partire dalla proclamazione ufficiale dei risultati elettorali e beneficia, da detto momento, delle immunità collegate a tale qualità” e di seguito ha sentenziato che “Junqueras beneficiando dell’immunità parlamentare non andava processato”.
Ci si potrebbe domandare: Chi è Junqueras? Oriol Junqueras è un politico spagnolo, presidente della Repubblica della Catalonia che dal novembre 2017 si trova carcerato con l’accusa di sedizione, oggetto dell’adunanza della Corte di Giustizia Ue dello scorso 19 dicembre.
Proviamo quindi a fare un salto da Madrid a Roma e sostituiamo Junqueras con Salvini. Tutti e due membri del Parlamento europeo. Tutti e due, dunque, coperti da immunità. Bando ai pregiudizi. La corte europea non entra in merito alla colpevolezza del reato. Non discute se ci sia stata sedizione o meno da parte di Oriol Junqueras dopo la dichiarazione unilaterale dell’indipendenza catalana.
Non era stato questo il tema di quell’adunanza. Il principio stabilito nella sentenza del 19 dicembre 2019 è chiarissimo e non può essere travisato. Per chiarezza si ribadisce cosa stabilisce la Corte:
“Una persona eletta al Parlamento europeo acquisisce la qualità di membro di questa istituzione a partire dalla proclamazione ufficiale dei risultati elettorali e beneficia, da detto momento, delle immunità collegate a tale qualità”. Questo dice e basta, e non entra nel merito del reato ascrittogli.
Salvini è in attesa del prossimo 20 gennaio quando il Senato dovrà votare l’autorizzazione a procedere richiesta dal Tribunale dei ministri di Catania. L’ex ministro rischia “15 anni di carcere”. Fin qui i fattori che legano i due casi. Due uomini di governo, due membri del Parlamento europeo, l’uno già da due anni nelle patrie galere spagnole e l’altro, Salvini, prossimo ad entrarci, se non dovesse arrivare la voce autoritaria della Corte di Giustizia Ue a ricordare a chi preme liberarsi da un soggetto politico scomodo, che anche Salvini, al pari di Junqueras, beneficia dell’immunità parlamentare europea e quindi non va processato.
Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, commentando la sentenza della Corte di Giustizia Ue C-502/19 Junqueres Vies, ha affermato: “È una sentenza molto importante che interessa direttamente la composizione di questa istituzione. La Corte si è pronunciata nel senso che l’assunzione del mandato parlamentare risulta dal voto degli elettori”.
Tutti i commentatori politici si affacciano a turno nei salotti televisivi e commentano con grande verve. Un gran bailamme, un gran parlare a vanvera, come al solito, tanto per parlare e chi la dice più forte raccoglie più applausi. Dopo le affermazioni di David Sassoli, presidente del Parlamento Ue, durante la plenaria di Strasburgo, nessun altro ha nulla a che ridire?
L’immunità per i parlamentari europei è possibile che sia un optional, valida per taluni ma non per altri?
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