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Tempo di lettura < 1 minuto Sono tempi di “angoscia” per le guerre nel pianeta, per le “violenze” che crescono, non solo nel mondo ma anche in Italia.
Per i diritti che ancora mancano, per i malati che non sono curati adeguatamente, per i giovani “disorientati ed inascoltati”, gli anziani scarsamente assistiti, il lavoro “sottopagato”, i troppi femminicidi ed anche, non manca di ricordare, i tanti che eludono le tasse e quasi se ne vantano invece di essere “orgogliosi” di contribuire allo sviluppo del Paese. Sergio Mattarella si rivolge ai cittadini nel suo tradizionale discorso di fine anno (un intervento sobrio, di 16 minuti, in piedi davanti alle telecamere) ed a tratti sembra un duro atto d’accusa rispetto ad alcuni mali endemici del Belpaese. Come quando dice che “i tempi delle liste d’attesa in Sanita sono inaccettabilmente lunghi” e che “i costi degli alloggi universitari sono improponibili” per moltissime famiglie.
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