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Costume e Società

Matera: una città tagliata fuori dal mondo

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Tempo di lettura 2 minutiGiordano: “Se la Basilicata è tagliata fuori dalle ferrovie, è un problema politico di non poca entità"

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di Simonetta D'Onofrio

 

MATERA – Mentre il nord brilla per la presenza dell’alta velocità, il sud fa fatica a decollare. Ne è la dimostrazione il dibattito politico che sta interessando la Capitale Europea della Cultura 2019,

 

Matera, città molto bella, senza dubbio, ma difficile da raggiungere con i mezzi di trasporto pubblici. Sono queste le conclusioni giunte dal segretario provinciale dell’Ugl di Matera, Pino Giordano, che ha richiamato Nicola Benedetto, assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità della Basilicata a prendere una posizione maggiormente incisiva sulle problematiche dovute alla carenza delle infrastrutture ferroviarie e ricorda come il territorio stia soffrendo in questo momento: “Se la Basilicata è tagliata fuori dalle ferrovie, è un problema politico di non poca entità. Al rappresentate politico, Nicola Benedetto, chiediamo da subito di intervenire per non farci sentire cittadini di un’altra Italia”. Giordano rammenta come quello dei collegamenti ferroviari è una questione prioritaria e la giunta della Regione dovrà necessariamente discutere d’investimenti per nuovi e più moderni mezzi, di massima sicurezza, nuovi tracciati, e alta velocità tra Taranto, Potenza, Salerno e Roma che andrebbe a completare un importante anello per il Sud sommandosi al tratto tra Napoli, Foggia, Bari e Taranto.


La tesi conclusiva che il sindacato UGL porta avanti è molto chiara: “Un sistema Basilicata che viene incoronata nella top ten con le peggiori linee ferroviarie e dove avviene vergognosamente la conferma dall'odissea vissuta ogni giorno dai migliaia di cittadini. Se vogliamo favorire la produttività, la competitività dei territori e dei distretti economici lucani è essenziale intervenire sulle infrastrutture, anche in un momento di grave difficoltà finanziaria come l’attuale. Ferrovie mancanti e quei pochi tratti esistenti insicuri ed inadeguati, significa perdita di velocità commerciale, disagi per i cittadini e sofferenza per le aziende di tutti i settori. La fascia ionica lucana è da sempre stata penalizzata da un’assenza di ferrovia, basti pensare che a tutt’oggi nessun collegamento è esistente da Roma per la città di Matera, Capitale Europea della Cultura nel 2019. Quello dei collegamenti ferroviari è questione prioritaria, la politica lucana dovrà necessariamente discutere su investimenti per nuovi e più moderni mezzi nonché per nuovi tracciati.
Giordano non fa sconti a nessuno “Abbiamo oggi una classe politica parlamentare lucana che è dormiente, disinteressata su una storia allucinante quella dei trasporti e che non assume impegni concreti sul livello inaccettabile dei servizi ferroviari assicurati ai lucani a cui dovrebbe corrispondere una risposta forte e definitiva del governo regionale e nazionale su Trenitalia che ha il dovere di assicurare servizi degni ai cittadini lucani”.


Il segretario dell’Ugl condivide la grinta dell’On. Cosimo Latronico (Cor) il quale combatte incessantemente, se pur contro i mulini a vento, scontrandosi con un Governo sordo, muto e cieco che non calcola minimamente il Sud d’Italia. Per uscire dal totale isolamento del Mezzogiorno, il sindacato intende collaborare con tutti con idee, proposte e soluzione, affinché si possa utilizzare e sfruttare al meglio l’evento Matera 2019. Anche nello studio di “Pendolaria”, a cura di Legambiente, emergono delle forte criticità, riporta la drammaticità della situazione che sta vivendo l’intera Basilicata. Per muoversi tra i due capoluoghi di Provincia, Potenza e Matera, con Trenitalia non è più previsto alcun collegamento (nemmeno con cambi) mentre con ferrovie Appulo-Lucane sono obbligatori almeno 2 cambi. Nel Sud muoversi da una città all’altra, su percorsi sia brevi che lunghi, può portare a viaggi di ore e a dover scontare numerosi cambi obbligati anche solo per poche decine di chilometri di tragitto, mentre le coincidenze e i collegamenti intermodali rimangono un sogno.