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Marsala: un mare di rifiuti…ma va tutto bene

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Tempo di lettura 11 minuti “Rispettiamo insieme le regole, è un diritto vivere in una città pulita, è un dovere tenerla pulita”

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di Angelo Barraco
 
Marsala (TP)“Rispettiamo insieme le regole, è un diritto vivere in una città pulita, è un dovere tenerla pulita” è una frase riportata sul sito del Comune di Marsala nella sezione apposita dedicata alla raccolta differenziata dei rifiuti. Una frase che auspica senza alcun dubbio buoni propositi per una sana e corretta educazione del cittadino e che mira indubbiamente al rispetto delle regole che stanno alla base di una corretta evoluzione sociale e culturale, che rappresentano l’ossatura di un sistema che costituisce il proprio star bene con l’applicazione di norme costituite da una logica sistematica e presumibilmente capillare. Marsala, un tempo definita “la Piccola Parigi del Sud Italia”, quindi sinonimo di bellezza disincantata bagnata da un mare che modella le coste tanto amate dai turisti che abbandonano i loro sguardi attraverso gli scorci del centro storico che sembrano disegnati in una storia monolitica senza tempo.  Sembra però che tale incanto storico non trovi un’esatta armonia nell’odierna evoluzione culturale-sociale poiché la città non risulta essere in linea con un decoro urbano che dovrebbe valorizzare ulteriormente l’importanza storica del sito. Il sopracitato testo sembra non trovare riscontro oggettivo con la situazione vigente poiché Marsala si trova in una situazione di degrado urbano non indifferente agli occhi dei numerosi visitatori che varcano la soglia della Piccola Parigi e visitano l’entroterra. Cumuli di spazzatura si accatastano negli angoli delle strade e ai bordi delle strade in spazi aperti nelle zone periferiche, come fossero discariche. Spazi incontaminati che diventano betoniere a cielo aperto dove i ratti trovano riparo tra un piatto e una buccia di banana e dove l’indifferenza dinnanzi al gravoso danno arrecato alla natura sta negli occhi di coloro che di li a poco getteranno l’ennesimo sacchetto di spazzatura in quel medesimo posto.
L’Amministrazione Comunale ha predisposto un piano per la raccolta dei rifiuti e il Sindaco Alberto Di Girolamo, in data 29 luglio 2016, ha firmato un provvedimento in cui si stabilisce che: I rifiuti di qualsiasi entità debbono essere smaltiti con l’ausilio di sacchetti ben chiusi e posti dinnanzi alle abitazioni. Non è consentita altra forma di esposizione del sacchetto; non è consentita l’esposizione dei rifiuti la domenica, nonché l’abbandono indiscriminato sul suolo pubblico e nelle acque superficiali e sotterranee rifiuti differenziati e non; la raccolta di rifiuti solidi urbani avviene mediante il sistema “porta a porta” nelle macro aree periferiche, zone nord, zone sud. Per il centro storico compreso tra via Frisella a nord e la vie Bottino e Santa Caterina a sud, le vie Calogero Isgrò e via Grazia Vecchia ad est e la via Diaz ad ovest e la via Roma per il tratto compreso tra la piazza Matteotti ed il Largo Zerilli la raccolta viene effettuata dalle 6.00 alle 8 anziché dalle 20 alle 22. In merito al ritiro di rifiuti solidi quali elettrodomestici, televisori, materassi, divani ecc il comune ha predisposto un numero verde attraverso il quale i cittadini devono chiamarlo nei giorni feriali dalle 8 alle 14 e devono far ritrovare l’oggetto da smaltire davanti l’abitazione. Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo deciso di perlustrare diverse zone di Marsala, dalla periferia al centro storico, per verificare se effettivamente le predisposizioni adottate dall’Amministrazione comunale hanno un concreto riscontro oggettivo.
 
Abbiamo percorso Via Roma, una delle principali arterie della città che dalla Stazione ferroviaria portano al centro storico, vicino ad un istituto di credito situato vicino ad una piazza molto frequentata in qualsiasi orario del giorno e della notte abbiamo immortalato un cumulo di rifiuti. In questo caso però l’Aimeri ha posto un avviso rosso segnalando che i rifiuti non sono stati smaltiti correttamente quindi in questo caso spetta al cittadino adoperarsi nello smaltimento corretto dei rifiuti. Spesso però ciò non accade e i sacchetti con i rifiuti restano li per giorni o addirittura per settimane. Sempre in Via Roma abbiamo immortalato un altro cumulo di spazzatura posto sul marciapiede in attesa di essere raccolto ma questa volta senza avviso.
 
Proseguendo per le vie del centro ci siamo imbattuti in Via Calogero Isgrò, altra arteria del centro storico ben nota ai residenti per la presenza di un copioso numero di negozi. Un vaso in legno che accoglie una palma è diventato il punto di appoggio di due sacchetti di spazzatura ben chiusi in attesa di essere raccolti.
 
Il nostro viaggio in territorio marsalese si è dirottato successivamente in Via Mazzini, dove ci sono svariate attività commerciali, bar e studi medici. Come previsto dall’ordinanza, la spazzatura è abbandonata sul marciapiede in attese di essere raccolta: noi abbiamo immortalato un cumulo di carta d’imballaggio che ha subito le intemperie del tempo e l’irresistibile richiamo dei numerosi animali randagi che si trovano in giro per il territorio e che si apprestano ad aprire i sacchetti e quant’altro per disfare la spazzatura e tergiversarle in strada. Via Mario Nuccio è una costola di Via Mazzini ed è ben nota per la costante presenza di rifiuti accanto agli alberi.
 
Noi abbiamo immortalato sacchetti accumulati vicino ad un albero, rifiuti sparsi e un cumulo di calcinacci e rifiuti di vario tipo in una zona della città che si trova a pochi passi dal centro storico. Successivamente la nostra attenzione si è concentrata su Via Salvatore Angileri (nei pressi di un noto negozio di mobili) in zona Via XI Maggio: all’angolo abbiamo immortalato un comodissimo divano che si sorreggeva su due piedi e poggiato presumibilmente su una porta in vetro.
 
Il punto è critico per i residenti inoltre proprio in quella zona c’è una chiesetta ai più sconosciuta che si chiama Santa Maria della Catena, con un tetto crollato dal bombardamento del 43’. Sono stati gli animali oppure è stato il vento? È questa la domanda che ci siamo posti quando siamo passati da Corso Gramsci e abbiamo immortalato diversi sacchetti di spazzatura che intralciavano la viabilità del marciapiede presso cui si trovavano, posti in posizione e con la consequenziale fuoriuscita di materiale dai sacchetti. Gatti? Vento? È un mistero.
 
Lo stesso medesimo quesito ce lo siamo posti passando da Via Ugdulena, quando stavamo attraversando mestamente la strada e abbiamo dovuto fare un’interruzione di percorso a causa della presenza di spazzatura che ostruiva il percorso, inutile aggiungere che tale materiale si trovava anche fuori dai sacchetti presso cui doveva stare. Abbiamo allora deciso di lasciare il centro storico e dirigerci verso la periferia della città, per verificare com’è la situazione rifiuti e se tutto è sotto controllo. Siamo partiti dal passaggio a livello di Contrada Giunchi e con sorpresa notiamo cumuli di spazzatura accatastata sulle sterpaglie, ci siamo diretti allora in contrada Ventrischi e passando davanti ad una pista di cavalli ormai in disuso abbiamo notato cumuli di rifiuti laddove crescono i fiori. Recentemente il Comune di Marsala ha provveduto ad istallare un sistema di videosorveglianza in alcuni punti della città per contrastare quelli che sono gli incivili che si apprestano ad abbandonare la spazzatura laddove non la si dovrebbe abbandonare. Per quanto concerne il problema della raccolta rifiuti abbiamo parlato con diversi istituzionali che ci hanno spiegato come reputano il servizio raccolta rifiuti a Marsala. Secondo il Vicesindaco Agostino Licari, che abbiamo intervistato, il servizio raccolta rifiuti  “non buono, difatti abbiamo predisposto un nuovo piano di intervento che garantisca un sistema migliore per la raccolta dei rifiuti basato fondamentalmente sul discorso di individuare ogni cittadino quindi di informatizzazione del sistema con i microcip per ogni contenitore, con un sistema che riesca a monitorare costantemente la qualità dei rifiuti e la quantità dei rifiuti al fine di ridurre intanto la produzione di rifiuti e aumentare in maniera sensibile la differenziata che vogliamo portare almeno al 70/80% nel complessivo. Questo sistema è in grado di introdurre la cosiddetta bollettazione puntale cioè un sistema di pagare la tari in base alla quantità e alla qualità dei rifiuti. Questo dovrebbe comportare un’ulteriore riduzione di costi da sopportare da parte della famiglia e incrementare sensibilmente la raccolta differenziata quindi con la diminuzione dei costi, noi abbiamo preventivato nell’ordine di 3milioni di euro. Questo sistema informatizzato permette di avere maggior controllo anche sui rifiuti che vengono anche purtroppo abbandonati, nel caso si tratterebbe di avere un controllo più capillare dei rifiuti in città e quindi anche sullo spazzamento attraverso un sistema gps collegato alle spazzatrici avremmo un controllo costante e immediato del lavoro fatto. Adesso questo non c’è  e noi possiamo fare riscontro del servizio prestato e non sempre siamo soddisfatti del lavoro fatto”.
 
Il Comune ha avviato una misura di contrasto per il fenomeno increscioso degli incivili che gettano la spazzatura in luoghi non idonei: abbiamo parlato dei risultati di questa iniziativa con il Vicesindaco che ci ha riferito: “abbiamo un sistema di video sorveglianza in alcuni punti nevralgici della città per garantire maggiore sicurezza, per ora ne abbiamo sistemato 10 di telecamere al centro storico e che dobbiamo implementarlo ulteriormente. Poi abbiamo un altro sistema e sono state istallate altre 10 telecamere nelle periferie dove purtroppo spesso c’è questo malcostume di qualche deficiente concittadino che nonostante avesse un servizio di porta a porta dove gli vanno a togliere l’immondizia a casa, preferisce prendere l’immondizia e buttarla per strada. Questo sistema ha già prodotto intanto 30 verbali che sono stati notificati delle multe intorno agli 800 euro”.
 
L’Esper è una ditta che si occupa dello studio del territorio per capire le problematiche, in merito a tale aspetto il Vicesindaco ci ha riferito: “noi abbiamo verificato che l’attuale sistema di gestione dei rifiuti che ci siamo trovati non era uno dei migliori, aveva molte criticità nonostante tutti gli sforzi. Per programmare un buon piano dei rifiuti ci siamo avvalsi di esperti del settore, di società che fanno progetti sul piano rifiuti e piani d’intervento. Tra le migliori che ci sono in Italia, abbiamo visto un curriculum con risultati eccellenti dove loro hanno predisposto dei piani e poi sono stati affidati a diverse ditte. E’ una società che collabora soltanto con i Comuni, non ha mai collaborato e non intende collaborare con società che gestiscono i rifiuti per evitare condizioni che a volte involontariamente si può essere indotti a favorire una ditta piuttosto che un’altra. Questo codice etico che ha questa società ci ha garantito e ci garantisce moltissimo sulla trasparenza e sul fatto che quel piano è mirato solo per garantire un sistema migliore della raccolta dei rifiuti non certo per favorire una ditta piuttosto che un’altra”. Un’azione dura da parte dell’amministrazione in risposta a tutti gli incivili che si apprestano a danneggiare il territorio.
 
Il Consigliere Comunale Daniele Nuccio in merito alla situazione rifiuti a Marsala si aggancia a quanto detto dal Vicesindaco, ritenendo “Negativa” la situazione in città perché “Rispetto ad altre realtà è oggettivo che avere il 50% di differenziata è una cosa positiva, tuttavia noi qualche mese fa abbiamo approvato un piano di intervento, con la consulenza della società “Esper”, che a mio avviso ha significato qualcosa di importante.
 
Quando il piano sarà operativo potremo parlare di premialità per i cittadini ed i lavoratori, incrementando la quantità di differenziata si avrà il risparmio per l'utente. Il problema c’è stato dal punto di vista della tempistica che ha portato a far si che la Regione accentrasse tutto per quanto riguarda le gare d'appalto e questo ci ha portato ad un anno di proroga con Aimeri (Energetika Ambiente) che si poteva probabilmente evitare. Purtroppo, nonostante il piano e la discussione in Consiglio sia durata per diverse settimane, abbiamo sempre girato attorno al perché dei disservizi e quasi mai colpito nel segno. Oggi il mercato dei rifiuti in Sicilia rimane uno degli ultimi grandi business, tanto che l’emergenza rifiuti dura da vent’anni. Dal mio punto di vista un problema che dura per vent'anni non può più essere descritto quale “emergenza” ma finirà per avere le sembianze di una vera volontà politica nel mantenere lo status quo. Vi invito a leggere le risultanze della commissione eco-mafie che di recente ha fatto un po' il punto sulla situazione siciliana. Il quadro che ne emerge è qualcosa di assolutamente drammatico. Penso alla vicenda dell'Assessore Regionale Nicolò Marino, magistrato, che aveva deciso di mettere nero su bianco tutte le irregolarità del “sistema”. Ne veniva fuori un contesto di interessi da parte di Confindustria Sicilia (il Dott. Catanzaro, vicepresidente di Confindustria, è il titolare della discarica di Siculiana) e di pezzi importanti del panorama “antimafia”. Detto questo l'allora Assessore Marino è stato defenestrato. Per quanto riguarda il nostro territorio e l'appalto con Aimeri di sette anni fa nella relazione di cui parlavo prima emerge anche il ruolo del Senatore Nino Papania, la quale posizione in sede di procedimento giudiziario è stata archiviata ad onor del vero. Quello dei rifiuti è uno dei business più controversi in assoluto e questo sistema va scardinato, con decisione”. Una situazione che abbiamo approfondito  e con il Consigliere Comunale Calogero Ferreri che il merito al tema rifiuti e ci ha riferito: “Credo che l’amministrazione abbia superato abbastanza bene l’emergenza rifiuti di quest’estate in merito al discorso del caos del conferimento in discarica da Lentini e quant’altro e credo che al momento sta tenendo sotto controllo, sta monitorando le zone dove c’è l’abbandono dei rifiuti con l’istallazione delle telecamere quindi saranno contravvenzionate coloro che abbandoneranno in giro per la città sacchetti”, Chiediamo se tutto sommato la reputa positiva la situazione dei rifiuti e il consigliere ci risponde: “guardiamo le città vicine, considerando altri comuni che hanno avuto seri problemi e metri di rifiuti ai bordi delle strade io mi reputo fortunato in questa fase, l’Amministrazione si reputa fortunata in questa fase che ha saputo gestire l’emergenza. Per quanto riguarda l’inciviltà ripeto, l’amministrazione sta attuando tutte le nozioni per cercare di punire gli incivili”. Un punto di vista positivo, come quello del Sindaco di
 
Marsala Alberto Di Girolamo che ci ha concesso anche lui un’intervista in merito alla situazione rifiuti
 
– Come reputa il servizio raccolta rifiuti a Marsala?
Complessivamente buona
 
– Secondo lei non vi sono problemi per quanto riguarda la raccolta rifiuti? (sia Porta a Porta che la gestione generale)
Complessivamente buona insomma, si può migliorare ma complessivamente buona. Se i cittadini fossero più diligenti e facessero il loro dovere sarebbe ancora migliore.
 
– Per quanto riguarda le isole ecologiche: come reputa la gestione?
Isole ecologiche ne abbiamo due e anche la alcune vanno bene e altre potrebbero migliorare sempre se i cittadini rispettassero l’orario, rispettassero la differenziata come si fa nei paesi civili.
 
– Il Comune si è avvalso dei tecnici dell’Esper che hanno studiato il territorio e hanno analizzato bene le problematiche: ci vuole parlare un po’ di questa scelta e quanto è stata importante per voi?
E’ stato un supporto importante per fare la nuova gara come Aro quindi adesso però stiamo vedendo perché la regione in questo momento ha bloccato le nuove gare e quindi valuteremo…

– E’ stato istallato un sistema di videosorveglianza per contrastare il problema dell’abbandono dei rifiuti. Tale sistema ha comunque contrastato il problema?
Ha ridotto sicuramente questa brutta abitudine perché dove abbiamo messo le telecamere la gente non butta più rifiuti. Ha incrementato in altre zone dove continuano alcune persone a sporcare la città. 

– Quali saranno i prossimi obiettivi sul piano rifiuti del Comune di Marsala?
Portare la differenziata al 60% e oltre.
 
 
Ci siamo voluti spostare in un Comune limitrofo, quello di Petrosino. Recentemente l’azione di soppressione al fenomeno di abbandono rifiuti è divenuta virale a seguito della pubblicazione di un articolo di giornale in cui veniva spiegato come il Sindaco Gaspare Giacalore, ogni qualvolta i soggetti si apprestano ad abbandonare la spazzatura nelle aree in cui non dovrebbero, pubblica sulla propria pagina facebook il video del sistema di videosorveglianza in cui è immortalata la “scena del crimine”, in cui cioè si vede il soggetto che getta la spazzatura, ovviamente censurando il volto e la targa. In merito al tema rifiuti a Petrosino ci ha detto: “C’è una situazione di emergenza che riguarda tutta la Sicilia e se bene sia rientrata ma solo perché i quantitativi sono diminuiti, superata la stagione estiva, e considerato anche che siamo in una fase di transizione perché i comuni stanno espletando le gare d’appalto, il Comune di Petrosino è sicuramente molto avanti in questo, diciamo tutto sommato procediamo bene. Non sono ai livelli soddisfacenti che noi vorremmo perché quando entreremo a regime con il nuovo servizio, soprattutto la nuova impresa che si aggiudicherà la gara di appalto, possiamo fare un balzo in avanti, sia nel miglioramento del servizio, sia nella differenziata. Quando a Petrosino, all’inizio di quest’estate abbiamo capito che la Regione ha cominciato ad emettere ordinanze, con la media di 1,5 a settimana, limitando i quantitativi da conferire in discarica per i tumori, noi a Petrosino ci siamo immediatamente adeguati riducendo il quantitativo di RSU da portare in discarica e ci siamo in qualche modo mantenuti entro i limiti che ci sono stati assegnati, per fare questo abbiamo innanzitutto proceduto con un’ordinanza indirizzata a tutti i cittadini anche alle attività commerciali la differenziata dei rifiuti, seconda cosa abbiamo eliminato tutti i cassonetti, noi avevamo un sistema misto nel senso che nelle zone balneari c’erano i cassonetti, quest’anno abbiamo finalmente tolto tutti i cassonetti e in più abbiamo potenziato notevolmente la prevenzione sull’abbandono dei rifiuto ma soprattutto sulla repressione attraverso un sistema di controllo molto molto rigido e severo con l’ausilio di videosorveglianza, Polizia Municipale e Personale che provvedeva all’apertura dei sacchetti. Tutta un’azione coordinata insieme appunto al discorso di estendere il porta a porta in tutto il territorio comunale e questo ci ha portato nel giro di due mesi a superare il 50% di differenziata. Complessivamente il territorio è rimasto pulito, sia dall’abbandono dei rifiuti sia per quanto riguarda la raccolta vera e propria quotidiana. Chiaro che capitava qualche ritardo nel servizio, capitava che alcune zone non venivano completate nel giorno previsto ma l’indomani si recuperava immediatamente. L’unico disagio che abbiamo avuto è stato questo”. Quali sono gli effetti del sistema del sistema di videosorveglianza per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti? “devo dire che è stata assolutamente efficace. Un cittadino che vede comunque vede raccolta la propria spazzatura quotidianamente non ha alcun pretesto e nemmeno  bisogno di andare a buttare i rifiuti in giro. Va detto, ma senza spirito polemico e critico, che la statistica delle sanzioni elevate che ammontano anche a cifre considerevoli –abbiamo raggiunto credo 40mila euro nel giro di due mesi- dimostrano però che gli autori non sono cittadini di Petrosino, abbiamo risentito molto del fatto che l’emergenza generalizzata abbia portato a condotte reprensibili da chi si trovava di passaggio”.
 
(Foto: Claudia Marchetti, David Sciacca, Roberto Casano)

Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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