MARSALA: SPIAGGIA DI SAN TEODORO "LA SPIAGGIA E' NOSTRA E DOVETE ANDARE VIA"

di Angelo Barraco
 
Marsala – “La spiaggia è nostra e dovete andare via!” è questo che vi viene detto qualora decidiate di andare nel bellissimo mare di San Teodoro a Marsala, vicino la torre, dove tante mamme e papà portano i loro bambini per la tipica acqua bassa e calda. Noi de L’Osservatore d’Italia ieri ci trovavamo presso quella spiaggia e ci stavamo concedendo l’ultimo barlume d’estate rimasto, l’ultimo sole, l’ultima tintarella prima che le stagioni fredde facciano il loro ingresso. Abbiamo superato il lido che occupa la lingua di spiaggia e abbiamo posato gli zaini su di un muretto a ridosso della spiaggia. Non abbiamo poggiato tovaglie per terra, non abbiamo poggiato scarpe per terra né altro e ci siamo fatti il nostro bel tuffo in acqua. Uscendo dall’acqua l’accoglienza non è stata delle migliori; un uomo si avvicina a noi e ci intima di andar via dalla spiaggia perché stavamo occupando un suolo privato e dice a gran voce che la spiaggia è di sua proprietà e che non ci potevamo "sostare" ma soltanto "transitare" e che se avessimo voluto sostare avremmo potuto farlo soltanto nel magnasciuga. Noi eravamo stupiti da tutto ciò e abbiamo chiesto spiegazioni, ma l’uomo ha ribadito che la spiaggia era di sua proprietà e che non si poteva sostare sulla spiaggia ma soltanto transitare e che nemmeno i nostri zaini su quel muretto potevano stare. Stupiti e increduli da tutto ciò ci rechiamo all’ingresso della spiaggia dove c’era un cartello con dei divieti, andiamo a controllare se c’era il timbro comunale che ne confermava la veridicità, ma non c’era nessun timbro, chiediamo all'uomo dove fosse il timbro comunale ma non ci arriva risposta. Allora incontriamo tanti altri turisti, del nord Italia, di altre parti della Sicilia che erano scioccati dal comportamento dell’uomo che li aveva persino cacciati dall’acqua perché si trovavano nello spazio d’acqua dove l’uomo teneva giochi, altalene ecc. Noi che facciamo? Decidiamo di ritornare sullo stesso punto dove ci trovavamo all’inizio ed ecco che cosa è successo.

Collaboratore: David Sciacca